Il tumore al seno è la forma neoplastica più diagnosticata nel sesso femminile in Italia (secondo il rapporto “I numeri di cancro in Italia”, sono state circa 55.900 le nuove diagnosi). Tuttavia, grazie allo screening e a una maggiore consapevolezza, la maggior parte di questi tumori viene diagnosticata in fase iniziale, quando il trattamento può essere più efficace.
L’ecografia e la mammografia sono due esami fondamentali per una diagnosi precoce.
Ce ne parla il dott. Carlo Giovanni Maria Tognato, medico radiologo presso gli ambulatori Humanitas Medical Care di Arese, Lainate e Varese.
Che cos’è l’ecografia al seno e a cosa serve?
L’ecografia al seno è un esame sicuro e indolore, che utilizza degli ultrasuoni per osservare l’interno del seno e aiutare il medico a valutare lo stato di salute della paziente, evidenziando la presenza di eventuali anomalie (viene utilizzato specialmente nelle donne giovani per via della conformazione del loro seno).
Può essere considerato un esame di primo livello, utile a verificare l’origine di un sintomo, come un nodulo, e valutare se questo è di natura solida (tumore) o liquida.
Nelle donne asintomatiche, viene eseguito invece come test di secondo livello, suggerito in seguito a una mammografia che abbia evidenziato un’alterazione sospetta o un tessuto particolarmente denso (ricco di componente fibro-ghiandolare).
È un esame indicato a partire dai 30 anni di età.
Come funziona l’ecografia al seno?
Durante l’ecografia al seno il radiologo effettua lo studio di entrambe le mammelle e dei cavi ascellari, tramite una sonda ad alta frequenza, studiata per i tessuti molli.
La paziente viene fatta sdraiare in posizione supina sul lettino, con le mani raccolte dietro la testa; fra sonda e cute viene applicato un gel per evitare che l’aria blocchi gli ultrasuoni.
È possibile effettuare l’ecografia al seno anche in presenza di protesi mammarie, per valutare la ghiandola e anche la salute delle protesi stesse.
Che cos’è la mammografia e quando viene impiegata?
La mammografia è un test radiografico che viene eseguito comprimendo il seno tra due piastre, mentre la macchina a raggi x acquisisce l’immagine.
È un esame importante per la prevenzione del tumore alla mammella poiché consente di individuare eventuali lesioni mammarie, tra cui quelle di origine tumorale, ed è indicato a partire dai 40 anni.
Nei centri medici Humanitas Medical Care, questo esame è potenziato dalla tomosintesi, ossia una particolare tecnica digitale che permette di acquisire immagini della mammella su più piani. Successivamente, un software permette di ricostruire le immagini e le riproduce in 3D.
Come funziona la mammografia?
Come dicevamo, l’esame viene eseguito mediante il mammografo, un apparecchio in grado di emettere un fascio di raggi X direttamente sul seno, per una valutazione morfologica e strutturale della mammella.
La tecnica prevede il posizionamento del seno su un apposito piano (detettore) con successiva compressione della mammella tramite una piastra (compressore) che dura pochi secondi e garantisce l’immobilità del seno durante l’acquisizione radiografica, utilizzando dosi minime di radiazioni.
Ogni quanto bisogna sottoporsi all’ecografia e alla mammografia?
Dai 30 anni di età si consiglia di sottoporsi annualmente all’ecografia mammaria. Dopo i 40, diventa sempre più vincente l’abbinamento dell’esame mammografico (sempre a cadenza annuale), con l’ecografia nella stessa seduta, a seconda delle caratteristiche del seno e della storia clinica della paziente. Dopo gli 80 anni, invece, è indicata la mammografia ogni due anni.
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