Durante le vacanze è spesso difficile riuscire a seguire una dieta salutare: cene e pranzi fuori, alcolici, dolci e viaggi, possono stravolgere le nostre abitudini alimentari, rischiando di influenzare negativamente la nostra attività intestinale. Stipsi e diarrea sono due dei disturbi più comuni, che indicano un malfunzionamento del nostro intestino.
Ce ne parla il dott. Leonardo Lenisa, specialista in chirurgia generale presso Humanitas San Pio X e l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Perché è importante stare attenti durante le vacanze?
Durante le vacanze si tende spesso a esagerare e a non prestare attenzione a ciò che si mangia e a quanto. Se da una parte è giusto concedersi qualche sfizio in più, dall’altra non bisogna dimenticare le sane regole alimentari, per prevenire eventuali disturbi a carico del nostro intestino.
Anche in questo periodo è importante privilegiare frutta e verdura, bere con regolarità e fare costante movimento.
Quali sono gli alimenti a cui prestare attenzione?
Prima di tutto, bisogna fare attenzione al consumo di alcolici: il vino, per esempio, modifica il flusso intestinale in particolare in coloro che soffrono di colon irritabile e aumenta la sintomatologia nei soggetti con disturbi anorettali, come ragadi (lacerazioni, simili a piccole ferite, nella mucosa interna dell’ano) ed emorroidi (cuscinetti di tessuto morbido vascolare che si trovano nel canale anale, che in certi casi possono gonfiarsi e prolassare, scivolando verso l’esterno).
È bene non esagerare poi con la frutta secca, può favorire la stipsi e i disturbi conseguenti, quali il bruciore anale e sanguinamento nei soggetti predisposti.
In caso di crisi dolorosa acuta o comparsa di sanguinamento anale è sempre opportuno programmare una visita specialistica per una corretta valutazione e impostazione di adeguata terapia. Spesso i presidi di automedicazione si rivelano poco utili a controllare i sintomi, se non controindicati, come nel caso della ragade anale.
Da limitare anche il consumo di salse, sughi, intingoli e fritti: preparazioni che possono alterare la motilità intestinale, con conseguente diarrea.
In caso di stipsi o diarrea da eccesso alimentare, se il sintomo è transitorio è ammessa l’automedicazione con farmaci che riducono la peristalsi intestinale e che sono di libera vendita in farmacia; se il disturbo persiste è meglio consultare lo specialista.
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