Sono 300 milioni le persone che nel mondo soffrono di malattie della circolazione linfatica, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra tutte le forme di patologie, la principale è il linfedema, che, se trascurata, può diventare nel tempo una malattia invalidante.
“Tutto ciò è dovuto a problematiche legate alla circolazione della linfa – spiega il dottor Alberto Macciò, responsabile dell’Ambulatorio di Linfologia di Humanitas Gavazzeni e di Humanitas Medical Care di Bergamo. La linfa è un liquido presente nel nostro corpo (ogni persona ne produce anche oltre 5 litri al giorno), che ha la funzione di smaltire i “prodotti di scarto” e di aiutare a difendere l’organismo dagli agenti patogeni”.
Due sono le origini del linfedema: può avere origine primaria, ossia avere una natura costituzionale/genetica, oppure un’origine secondaria, ossia presentarsi come conseguenza di traumi, infezioni o interventi chirurgici.
Spesso si manifesta attraverso un gonfiore locale che colpisce gli arti (ad esempio in un solo piede o in una sola mano) oppure può essere diffuso e interessare tutto l’arto.
Il linfedema non è di facile identificazione. Per farlo è necessario sottoporsi a una visita linfologica con uno specialista della patologia, cui può far seguito l’utilizzo di apparecchiature strumentali di primo livello come il bodyscanner in 3D o l’ecografo, fino ai più complessi esami linfoscintigrafici e di linfangiorisonanza.
In presenza di un linfedema non curato possono essere diverse le conseguenze per il paziente. Tra queste: gravi infezioni, ulcerazioni e gangrena settica dell’arto colpito.
Quando vi sono delle difficoltà nella circolazione della linfa si ha il gonfiore, cioè il ristagno della linfa negli arti che può provocare anche gravi immunodeficienze e avere conseguenze infettive serie.
Altre problematiche possono sorgere dalle dimensioni raggiunte dagli arti stessi, soprattutto quando sono tali da rientrare nel concetto di ‘elefantiasi’. Per questo motivo è importante procedere con una diagnosi precoce della patologia.
Una malattia complessa come il linfedema può essere curata in vari modi. “Possiamo iniziare con un farmaco o con una calza elastica medicale, fino ad arrivare a complessi programmi di riabilitazione che prevedano linfodrenaggi manuali o meccanici e l’esecuzione di esercizi di attività motoria specifica e specifici bendaggi funzionali, finalizzati a stimolare il flusso linfatico e a favorire il riassorbimento della linfa – conclude il dottor Macciò -. Nei casi più selezionati, quelli che richiedono una diagnosi più dettagliata, si può dover ricorrere anche a soluzioni chirurgiche e microchirurgiche”.
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