Discopatia degenerativa, come intervenire?

Il mal di schiena è un disturbo molto comune che può avere diverse cause. Tra le più comuni troviamo la discopatia, un’alterazione dell’integrità strutturale e metabolica dei dischi intervertebrali (piccole strutture circolari che si trovano tra una vertebra e l’altra, con lo scopo di ammortizzare e distribuire la sollecitazione derivante dai movimenti del corpo). Con l’avanzare dell’età, i dischi perdono la corretta idratazione ed elasticità, determinando così una discopatia degenerativa.

Ce ne parla il dott. Gabriele Capo, neurochirurgo presso l’Istituto Clinico Humanitas e l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.

Quali sono i sintomi della discopatia?

I dischi e quindi le zone più colpite dal dolore sono la parte bassa della schiena e il collo, con sintomatologia caratterizzata dalla persistenza del dolore nella zona lombare (che può irradiarsi ai glutei e alle cosce) e al collo (diffondendosi a braccia e mani), formicolio, fino a vera e propria debolezza a gambe e piedi.

Quali sono le cause della discopatia degenerativa?

Come dicevamo la discopatia degenerativa è il risultato di una combinazione di stress biomeccanici e predisposizione genetica, che risultano in una alterazione metabolica e quindi delle specifiche proprietà del disco. 

Con l’età si osserva un progressivo “invecchiamento” del disco, con una perdita di cellule, di proteoglicani, e quindi di elasticità. Questo determina una “sofferenza” di tutti gli elementi della colonna vertebrale, che contribuiscono alla comparsa di dolore.  

Verso che età i dischi iniziano a consumarsi?

Si è visto che all’età di 35 anni, il 30% della popolazione mostra già segni di degenerazione discale. Questa percentuale supera il 90% oltre i 60 anni.  

In caso di traumi o di uso “sbagliato” della schiena, questo processo può essere accelerato.

Come possiamo distinguere un semplice mal di schiena dalla discopatia?

Alcune caratteristiche ci aiutano a distinguere la discopatia da altre problematiche che causano il mal di schiena. La presenza di dolore alla schiena prevalentemente meccanico, quindi in posizione seduta e in piedi

La diagnosi differenziale è a volte complessa ed è consigliabile pertanto consultare un medico specialista. 

Quali sono i rischi della discopatia degenerativa?

Se non si adottano le accortezze e gli atteggiamenti corretti, la discopatia può peggiorare determinando un dolore cronico difficilmente trattabile senza chirurgia. 

Quando è necessario consultare un medico?

Si consiglia la consulenza medica quando il dolore persiste da più di 30 giorni

In presenza di debolezza agli arti, braccia e gamba, difficoltà a camminare e sintomi come formicolii e bruciore, si raccomanda invece un consulto più rapido. 

Come viene diagnosticata la discopatia degenerativa?

Dopo un’accurata anamnesi ed esame clinico, la diagnosi viene confermata da una Risonanza Magnetica Nucleare alla colonna (cervicale o lombare).  

Come è possibile trattare la discopatia degenerativa?

Inizialmente con terapia fisioterapica/osteopatica, con il corretto stile di vita, e solo successivamente con l’ausilio di farmaci e procedure infiltrative più invasive. 

In caso di fallimento del trattamento cosiddetto conservativo si possono eseguire delle procedure chirurgiche, in particolare se si associa un’instabilità. 

Gli interventi dipendono dalle condizioni patologiche associate:

  • in caso di stenosi senza instabilità, è sufficiente una decompressione lombare.
  • se presente mobilità e quindi instabilità ai controlli in dinamica, si raccomanda l’artrodesi lombare

I due interventi hanno prognosi leggermente diversa, con una sola notte di ricovero per la stenosi, e minimo due giorni per l’artrodesi. 

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