Che cos’è il narcisismo?
Quando parliamo di narcisismo in ottica fisiologica (e quindi non patologica) possiamo far riferimento a una delle dimensioni che caratterizzano la personalità in ogni persona: differenti “livelli” di quota narcisistica rappresentano una delle tante differenze individuali all’interno della popolazione. Si potrebbe sintetizzare questo costrutto teorico come la capacità innata di mantenere un’immagine relativamente positiva di sé attraverso una serie di processi di regolazione presenti sia dentro di noi (pensieri, sentimenti, processi cognitivi) che all’esterno (ad esempio nelle relazioni con gli altri).
Si può prendere in considerazione il concetto di Disturbo Narcisistico di Personalità (in ottica quindi patologica) nel caso in cui questi processi di regolazione si associno a importanti difficoltà nella vita di una persona.
Che cos’è il disturbo narcisistico di personalità?
Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM -5), parla di Disturbo Narcisistico di Personalità quando una persona tende a presentare uno schema pervasivo di comportamenti (sia visibili agli altri che comportamenti mentali, come pensieri, cognizioni, fantasie) caratterizzati da grandiosità, necessità di ammirazione da parte degli altri e mancanza/difficoltà a provare empatia.
Quando può comparire il disturbo narcisistico di personalità?
Questa problematica, come tutti i disturbi di personalità, di solito inizia a presentarsi entro la prima età adulta, in diversi contesti.
Quali sono i sintomi del disturbo narcisistico di personalità?
Questo disturbo, può presentarsi in molti modi differenti, e con diversi livelli di gravità.
Secondo il DSM -5 i disturbi di personalità possono essere classificati in gruppi (cluster) distinti in base a somiglianze descrittive che li caratterizzano.
Il Disturbo Narcisistico di Personalità fa parte dei disturbi di personalità del Gruppo B che rappresenta personalità che tendono ad esprimere comportamenti esasperati, amplificati, drammatici, talvolta sulla base di un certo livello di impulsività e di disregolazione emotiva.
Ma esistono due categorie di narcisismo che vanno oltre la visione del DSM-5:
· Grandioso: il soggetto ha un’immagine di sé sopravvalutata e caratterizzata da un forte senso di diritto; comportamenti ostentati/basati sullo sfruttamento dei rapporti; fantasie grandiose e altre strategie disfunzionali di auto-valorizzazione (in accordo con la versione presentata nel DSM-5).
· Vulnerabile: è caratterizzato da un’immagine di sé “svuotata” e indebolita, senso di impotenza, bassa autostima, con la presenza di emozioni di rabbia, vergogna, e tristezza; presenza di intensa autocritica e talvolta ideazione suicidaria; ipersensibilità nelle relazioni interpersonali e ritiro sociale.
A loro volta queste due categorie possono presentarsi con elementi manifesti (overt) come i comportamenti, gli atteggiamenti e l’espressione delle emozioni e con elementi più nascosti (covert) come pensieri, emozioni o sentimenti non espressi, motivazioni e bisogni.
Si parla di Disturbo Narcisistico di Personalità quando l’intensità e la pervasività di tali caratteristiche impatta in modo importante nella vita del soggetto.
Quali sono le cause del disturbo narcisistico di personalità?
Le cause di questo disturbo non sono certe. Con molta probabilità, come per ogni Disturbo di Personalità, si parla di un’origine multifattoriale per cui entrano in gioco in interazione variabili genetiche, biologiche e psicosociali.
Spesso questo disturbo può manifestarsi in presenza di altre psicopatologie, come, per esempio, depressione, ansia, abuso di sostanze e altri disturbi di personalità.
Come può essere trattato il disturbo narcisistico di personalità?
Generalmente, i pazienti con Disturbo Narcisistico di Personalità accedono ad un percorso di psicoterapia a causa di difficoltà nelle relazioni con amici, colleghi o familiari, oscillazione dell’umore legata a quella della propria autostima o altre problematiche emotive e/o comportamentali, per citare solo alcuni esempi.
A seconda dei casi e delle difficoltà presentate dal paziente, può apparire di fondamentale importanza, in parallelo al percorso di psicoterapia (specie nei casi di sintomatologia acuta), il supporto di uno psichiatra (ed eventuale supporto psico-farmacologico).