Fino a qualche tempo fa si pensava che lo sport fosse controindicato per i pazienti diabetici. Oggi, invece, è stato dimostrato che l’attività sportiva non solo aiuta a mantenere sotto controllo il peso, ma permette di ridurre anche la glicemia e la pressione arteriosa, aumentando la sensibilità insulinica e quindi il buon andamento della malattia.
Anche La legge n°115 del 16 marzo 1987, sulle “Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito” sancisce che la patologia diabetica “non costituisce motivo ostativo al rilascio del certificato di idoneità fisica”.
Ce ne parla il dott. Paolo Rumi, diabetologo ed endocrinologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Il paziente diabetico ha bisogno di un certificato per fare sport?
Per praticare attività sportiva in Italia è necessaria una certificazione medica di idoneità. L’attività sportiva è classificata: agonistica, non agonistica, ad elevato impegno cardiovascolare, ludico-motoria, con diversi tipi di certificazione medica. Solo per l’attività ludico motoria (ad esempio giocare a tennis con gli amici) il certificato è facoltativo; per i restanti tipi di attività è obbligatorio.
L’attività agonistica si rivolge ai tesserati ad una Federazione del CONI, a una disciplina sportiva associata o a un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, con range di età minima e massima specifici per sport (stabiliti dalle singole Federazioni affiliate al CONI).
Per non agonistica si intende l’attività organizzata dal CONI, società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali, discipline associate agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, che non siano considerati atleti agonisti (ai sensi del decreto legge del 18.02.1982). Cioè quei soggetti che, pur tesserati ad una Federazione, Ente o Disciplina sportiva associata al CONI, hanno un’età minore o superiore a quella definita “agonistica”.
Le certificazioni più frequenti che ricadono in questo ambito sono quelle richieste dalle palestre, dalle piscine o dalle scuole per attività parascolastiche o da organizzatori di campi estivi.
Per attività di particolare ed elevato impegno cardiovascolare, anch’essa regolamentata per legge (D. M. 24 aprile 2013) si intende quella necessaria per partecipare a manifestazioni podistiche di lunghezza superiore ai 20 Km, gran fondo di ciclismo, nuoto, sci di fondo o altre tipologie analoghe; singoli eventi per soggetti non tesserati.
Il soggetto diabetico per praticare attività agonistica, necessita di una certificazione del suo diabetologo curante che attesti lo stato di buon controllo della malattia e la non controindicazione a svolgere attività sportiva, da consegnare al medico certificatore (Medico specialista in medicina dello Sport).
Per l’attività non agonistica e ad elevato impegno cardiovascolare, la certificazione dello specialista diabetologo non è obbligatoria ma un parere può essere richiesto dal medico che stila il certificato.
Chi rilascia questo certificato?
I certificati per attività sportiva agonistica e ad elevato impegno cardiovascolare sono rilasciati esclusivamente dal medico specialista in Medicina dello sport.
Per l’attività non agonistica può essere rilasciato dal medico di Medicina generale (o dal pediatra di libera scelta) o da medici affiliati alla Federazione Medico-sportiva italiana che abbiano frequentato un corso biennale obbligatorio di formazione specifica.
Quali considerazioni devono essere fatte per il paziente diabetico? E a quali esami verrà sottoposto?
Normalmente, il medico certificatore, in assenza di altre problematiche che emergono durante la visita medico-sportiva, si basa soprattutto sul parere dello specialista curante, laddove obbligatorio; nei restanti casi è opportuno che lo sportivo diabetico alleghi documentazione clinica che suggerisca l’assenza di controindicazioni evidenti alla pratica sportiva.
Il medico certificatore può richiedere ulteriori accertamenti a sua discrezione prima del rilascio dell’idoneità. I punti principali riguardano il tipo di farmaci assunti, la presenza di elementi indicativi di possibili complicanze acute legate al tipo di sport praticato (come l’ipoglicemia) o un potenziale aumento del rischio cardiovascolare.
Perciò, per esempio, possono essere richiesti approfondimenti come la visione di un diario di autocontrollo glicemico strutturato che comprenda registrazioni durante l’attività sportiva, o esami strumentali cardiologici di 2° o 3° livello non previsti nel protocollo di visita.
Ci sono differenze (in ambito sportivo) tra diabete di tipo 1 e 2?
Si; il soggetto portatore di diabete tipo 1 è insulino dipendente, quindi è soprattutto a rischio di ipoglicemie o rialzi glicemici importanti se non in grado di gestire alimentazione e dose di insulina in relazione allo sport praticato.
Il diabetico tipo 2 ormai utilizza prevalentemente farmaci orali non a rischio di complicanze acute, ma l’età e la durata di malattia possono aumentare in modo significativo il rischio di eventi avversi cardiaci correlati allo sforzo.
Quali possono essere i rischi per il paziente diabetico?
Come dicevamo, i rischi prevalenti sono di due tipi:
L’ipoglicemia, soprattutto nelle discipline sportive di “endurance” e in chi pratica terapie ipoglicemizzanti dirette come l’insulina. In alcuni casi, se la gestione di alimentazione e le dosi di insulina non sono corrette, anche le iperglicemie gravi che possono indurre acidosi fino a stati di coma.
Per i diabetici di età più avanzata, di tipo II, in primis la possibilità di sofferenza cardiaca coronarica da sforzo con la possibilità di sviluppare aritmie o infarto del miocardio.
Da non sottovalutare inoltre, per i diabetici di tipo II che abbiano complicazioni vascolari o neurologiche periferiche, la possibilità che calzature non adeguate o eccesso di sforzo fisico nella camminata e nella corsa possano provocare lesioni ai piedi che possono evolvere anche in modo serio.
Con il certificato sportivo posso praticare tutti gli sport?
Dipende: il certificato per attività sportiva agonistica è sport/specifico cioè vale per il singolo sport per il quale è richiesta la certificazione; per l’attività non agonistica, invece, può essere utilizzato per tutti gli sport praticati.
Per entrambi la validità standard è di 12 mesi.
Che benefici offre lo sport ai pazienti diabetici?
I benefici sono tanti e difficili da riassumere in poche parole. Certamente migliora la fitness generale e la funzione cardiovascolare, riducendo il rischio di complicanze croniche.
Inoltre, migliora la sensibilità insulinica e può portare anche ad un significativo calo di peso che a sua volta influenza positivamente il controllo della glicemia e degli altri fattori di rischio.
Non è da sottovalutare è anche il beneficio psicologico, per un soggetto con una patologia cronica così “intrusiva”, legato ai miglioramenti tangibili che si verificano con un’attività fisica/sportiva continuativa, sia sul piano del rapporto con la malattia, inducendo uno stato di benessere, che rispetto alla possibilità di socializzare in gruppo con altri soggetti portatori di diabete.
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