La malattia celiaca è una malattia che colpisce primariamente l’intestino e che può avere conseguenze anche su altri organi e apparati. Si tratta di una reazione anomala del sistema immunitario al glutine, una proteina presente in alcuni cereali come il frumento, l’orzo, il farro e la segale. Chi soffre di malattia celiaca non tollera il glutine e deve quindi evitarlo per tutta la vita.
La sua diagnosi viene effettuata tramite visita gastroenterologica. Ne abbiamo parlato con il dottor Vincenzo Craviotto, gastroenterologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.
Quali sono le cause della celiachia?
La celiachia non è una semplice intolleranza alimentare, ma una malattia autoimmune. Questo significa che il sistema immunitario, che normalmente difende l’organismo da ospiti indesiderati come virus e batteri, riconosce il glutine come un nemico e lo attacca. In questo modo, però, danneggia anche le cellule di rivestimento dell’intestino tenue, che sono responsabili dell’assorbimento dei nutrienti.
La celiachia ha una base genetica: per svilupparla bisogna avere alcuni geni che la predispongono. Tuttavia, non tutti i portatori di questi geni manifestano la malattia: intervengono infatti altri fattori ambientali che possono scatenarla o favorirla, non ancora del tutto identificati.
Quali sono i sintomi della celiachia?
I sintomi della celiachia possono essere molto variabili e dipendono dalla severità del danno intestinale e dalla tipologia di reazione immunitaria. Possono essere suddivisi in due categorie: sintomi gastrointestinali e sintomi extra intestinali.
I sintomi gastrointestinali sono quelli più tipici e comprendono:
– Diarrea cronica o alternata a stipsi
– Dolore e gonfiore addominale
– Nausea e vomito
– Calo ponderale o difficoltà a prendere peso
– Ritardo della crescita nei bambini
I sintomi extra intestinali sono quelli che riguardano altri organi o apparati e possono essere più difficilmente ricondotti alla celiachia. Tra questi ci sono:
- Anemia da carenza di ferro
- Osteoporosi da carenza di calcio e vitamina D
- Dermatite erpetiforme, una forma di eruzione cutanea pruriginosa
- Cefalea e disturbi neurologici come epilessia o atassia
- Infertilità e aborti spontanei
- Alterazioni del fegato e della milza
- Aumento del rischio di alcune malattie autoimmuni come il diabete di tipo 1 o la tiroidite
Come si fa la diagnosi di celiachia?
La diagnosi di celiachia si basa su tre elementi: la presenza di segni o sintomi suggestivi, gli esami del sangue e la biopsia duodenale.
Gli esami del sangue servono a rilevare la presenza di anticorpi specifici contro il glutine o contro alcuni enzimi intestinali. Questi anticorpi sono prodotti dal sistema immunitario in risposta all’ingestione di glutine e la loro positività indica una probabile celiachia. Tuttavia, non sono sufficienti a confermare la diagnosi, perché in alcuni casi possono essere falsamente positivi o negativi.
La biopsia duodenale consiste nel prelevare piccoli campioni di tessuto dal duodeno (il primo tratto di intestino tenue) durante una gastroscopia. Il campione viene poi esaminato al microscopio per valutare il grado di infiammazione e di atrofia dei villi intestinali. L’esame istologico su biopsie duodenali è considerato il test di riferimento per la diagnosi di celiachia.
Come si cura la celiachia?
L’unico trattamento efficace per la celiachia è seguire una dieta priva di glutine per tutta la vita. Questo significa eliminare dalla propria alimentazione tutti i prodotti che contengono o derivano da cereali contenenti glutine, come pane, pasta, pizza, biscotti, dolci, birra e molti altri. Inoltre, bisogna fare attenzione alle possibili contaminazioni da glutine che possono avvenire durante la preparazione o la conservazione degli alimenti.
Seguire una dieta senza glutine non è facile, ma è fondamentale per evitare le complicanze della celiachia e migliorare infine la qualità di vita. Esistono molti prodotti specifici per i celiaci, che riportano sull’etichetta il simbolo della spiga sbarrata o la dicitura “senza glutine”. Inoltre, ci sono molti alimenti naturalmente privi di glutine, come alcuni cereali (riso, miglio, sorgo, mais), quinoa, grano saraceno, amaranto, carne, pesce, uova, latte, formaggi, frutta, verdura, legumi e patate.
Chi soffre di celiachia può trovare sostegno a riguardo attraverso un tutoraggio dietetico personalizzato. Seguire una dieta senza glutine non significa rinunciare al gusto e alla varietà: esistono molte ricette e alternative per preparare piatti sani e appetitosi senza glutine.
La celiachia è una malattia che richiede attenzione e impegno da parte del paziente e dei suoi familiari. Tuttavia, con una diagnosi precoce e una corretta terapia dietetica, è possibile convivere con la celiachia e condurre una vita normale e serena.
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