Il pap test è un esame di screening per il tumore del collo dell’utero. Tutte le donne che hanno iniziato l’attività sessuale dovrebbero sottoporsi periodicamente a questo test, poiché la diagnosi precoce è fondamentale per migliorare la possibilità di cura e guarigione da questo tumore.
Se il risultato del pap test è normale significa che non vi è alcuna alterazione delle cellule e sarà possibile ripetere l’esame dopo un anno ma cosa succede se invece il risultato è positivo?
Ce ne parla la dott.ssa Elena Grassini, ginecologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano De Angeli.
Che cos’è il tumore al collo dell’utero?
È un tipo di tumore causato principalmente dal Papilloma virus (HPV), un virus che si trasmette per via sessuale.
Quali sono i sintomi dell’infezione da Papilloma virus?
I sintomi possono variare in base al tipo di infezione. Generalmente, quelli più comuni comprendono le verruche genitali (condilomi) che possono comparire sia sui genitali esterni, che all’interno della vagina, sul perineo, intorno o dentro l’ano. Si tratta di piccole escrescenze, in genere asintomatiche, che tuttavia possono provocare fastidio, prurito o disagio alla paziente.
Perché il pap test è importante?
Il cancro cervicale può impiegare molti anni per svilupparsi, rendendo il pap test uno strumento di prevenzione fondamentale. È scientificamente riconosciuto che lo screening per il tumore del collo dell’utero è in grado di ridurre la mortalità per questa neoplasia.
Come viene eseguito il pap test?
Il pap test viene eseguito prelevando alcune cellule dalla parete esterna del collo dell’utero e dal canale cervicale, per verificare eventuali alterazioni, che nel tempo possono evolvere in tumore.
Ci sono due tecniche:
- Il prelievo avviene passando e ruotando delicatamente la spatola di Ayre sul collo dell’utero e in seguito introducendo un tampone o uno spazzolino (cytobrush) nel primo tratto del canale cervicale. Il materiale prelevato verrà strisciato su un vetrino e fissato.
- Passando una spatola sull’eso ed endo-cervice, il materiale verrà posto all’interno di un flaconcino contenente una soluzione fissativa.
In entrambi i casi le cellule verranno analizzate in laboratorio.
Cosa succede se il pap test è positivo?
Se il Pap-test risulta positivo, la paziente viene sottoposta a un esame di secondo livello (colposcopia) che consente, tramite l’uso di uno strumento chiamato colposcopio, di esaminare l’area di interesse da vicino tramite delle lenti di ingrandimento.
Si effettuano delle colorazioni applicando sull’esocervice acido acetico e Lugol, e valutando i vari quadri colposcopici.
In alcuni casi, durante questo esame, può rendersi necessario fare una biopsia, prelevando del tessuto che verrà poi inviato in laboratorio per la lettura dell’anatomo-patologo.
Cosa significa se il pap test è “leggermente” positivo?
La positività dell’esame citologico può essere di vari gradi.
Alcune di queste diagnosi citologiche (ASCUS o LSIL) indicano una iniziale patologia cervicale, in quanto il virus può essere penetrato all’interno dell’epitelio del collo e aver iniziato la possibile trasformazione pre-neoplastica. In questi casi ci può essere una spontanea regressione, che verrà monitorata nel tempo.
L’LSIL deve comunque eseguire una colposcopia, mentre l’ASCUS solo in caso di positività all’HPV DNA Test.
Quando bisogna operare?
La necessità di intervenire chirurgicamente è data quasi sempre dall’indicazione della biopsia che viene effettuata sotto guida colposcopica, nei casi più severi al pap test ( ASC-H o HSIL).
A volte la diagnosi citologica può riguardare l’epitelio del canale cervicale ( AGC) e in questo caso è necessario eseguire una biopsia dello stesso canale, oltre ad accertamenti endocavitari uterini (isteroscopici).
Come viene eseguita la conizzazione?
L’intervento di conizzazione (LEEP, Loop Electrosurgical Excision Procedure) è un intervento che viene eseguito previa anestesia locale in genere in ambulatorio.
La durata è di alcuni minuti, e va eseguita sotto guida colposcopica.
L’ansa termica o il laser hanno il compito di asportare una fettina di epitelio superficiale ( ammalato) che verra’ poi analizzato istologicamente.
Dopo l’operazione saranno necessari ulteriori controlli?
Il follow up nel tempo è necessario al fine di diagnosticare la avvenuta guarigione. Gli intervalli sono variabili e dipendono sia dall’età della paziente che dal grado di gravità citologica e istologica.
Le Linee Guida raccomandano l’esecuzione del vaccino anti HPV non solo alle bambine pre-puberi (secondo lo screening) bensì anche alle donne adulte e ai maschi.
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