Scoliosi nei bambini e nei ragazzi: dalla diagnosi alla cura

La scoliosi è una complessa deformità strutturale della colonna vertebrale (caratterizzata da una curva della colonna sui 3 piani dello spazio che assomiglia ad una “S” o ad una “C”) che può svilupparsi durante l’adolescenza o l’età adulta. Nella maggior parte dei casi è idiopatica, ovvero senza una causa certa, (2) in altri può derivare da malattie genetiche, malformazioni congenite alla colonna, alterazioni di alcune proteine, o essere associata ad altre patologie. 

Nella pratica professionale quotidiana, il medico fisiatra molto spesso giunge all’osservazione clinica di bambini e ragazzi con la richiesta di valutazione della curvatura scoliotica. Ma di cosa si tratta esattamente e come è possibile riconoscerla?

Ce ne parla il dott. Vittorio Da Pieve, fisiatra presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Lainate.

Chi colpisce la scoliosi?

La scoliosi colpisce entrambi i sessi (scoliosi idiopatica giovanile) con prevalenza maggiore per il sesso femminile, la ragione non è nota (2).

C’è una familiarità per scoliosi? 

Secondo diversi studi la scoliosi non viene trasmessa secondo una linea ereditaria ma è la conseguenza di un insieme di caratteri fra loro indipendenti che portano l’individuo ad avere una predisposizione alla curvatura patologica del rachide nell’età dello sviluppo (2).

Come riconoscere la scoliosi?

Si deve fare attenzione a non confondere la scoliosi (strutturata) dal semplice atteggiamento scoliotico, o scoliosi posturale, o paramorfismo, termine che si riferisce semplicemente ad un atteggiamento viziato che, pur determinando una deviazione prevalente sul piano frontale della colonna, non comporta alcuna deformazione permanente e può essere corretta attraverso interventi volontari.

L’osservazione tramite semplici manovre può comunque indirizzare correttamente ad una diagnosi di scoliosi:

a) bambino/a visto da dietro: braccia lungo i fianchi, piedi uniti, gambe tese.

La linea delle spalle, in stazione eretta, deve mantenersi su un piano orizzontale, le scapole sullo stesso piano, la linea dei fianchi (taglia) deve essere simmetrica, la torsione/rotazione del tronco non deve essere presente, inoltre il bacino deve  mantenersi su una linea orizzontale.  

b) bambino/a in flessione anteriore del tronco (bending anteriore): si deve osservare se sono presenti delle asimmetrie (gibbi) la cui entità e gravità dovrebbe essere valutata da uno specialista (1).

Quando occorre fare queste osservazioni?

Il periodo più sensibile per l’insorgere di una scoliosi è l’età prepuberale 7-9 anni, puberale 9-13 e l’età adolescenziale 13 -18 anni

Se si osserva una curvatura scoliotica (anche minima) nella prima e primissima età infantile (dai 4 ai 6 anni) è necessario recarsi subito dal medico di famiglia/pediatra in modo tale da disporre ulteriori approfondimenti del caso (2). Spesso condizioni  patologiche e neurologiche a carattere ereditario o acquisito (come paralisi cerebrali infantili), a causa dell’asimmetria delle tensioni muscolo scheletriche condizionate da quadro di iper-tono/ipo-tono e della debolezza muscolare, possono condurre a deviazioni scoliotiche anche importanti.

Il rischio di sviluppo delle curvature patologiche è più precoce nel genere femminile: le ragazze iniziano l’aumento dello stato ponderale qualche anno prima e la spinta puberale avviene prima. 

La prima mestruazione (comparsa del menarca) viene considerata come il momento discriminante per stabilire se una ragazza abbia o meno terminato il suo periodo di   crescita accelerata, superato il quale si accompagna un rischio diminuito di progressione della scoliosi (2).

Per entrambi i generi occorre prestare particolare attenzione nei periodi di maggior accrescimento (2).

Le linee guida internazionali consigliano dei protocolli di osservazione e identificano tempi modi di controllo e presidi terapeutici in funzione dell’età e dei dati anamnestici raccolti durante la visita (2).

Cosa succede se ci accorgiamo che vi sono delle asimmetrie?

Occorre per prima cosa chiedere al medico di famiglia/pediatra una prima consulenza di controllo e successivamente una eventuale visita specialistica (fisiatra, ortopedico) di approfondimento.

Lo specialista deve compiere una valutazione clinica (estetica e funzionale) ed eventualmente, se è il caso, richiedere esame Rx della colonna (colonna in toto su lastra quadrettata con proiezione antero-posteriore e laterale comprendente le teste femorali) sulla quale si potranno con sufficiente precisione stabilire i gradi di curvatura scoliotica e/o cifotica.  

È possibile prevenire l’aggravamento della scoliosi?

Sì, in rapporto all’età di insorgenza e alla gravità: se la presa in carico avviene in tempo è possibile prevenire l’ulteriore peggioramento e la progressiva correzione.  

Quali sono i presidi terapeutici che è possibile adottare?

I presidi possono essere di tipo conservativo, con un trattamento fisioterapico e la prescrizione di un corsetto, o chirurgici, solo in caso di accertamento di gravissima curvatura o di fattori predisponenti al peggioramento (il progetto terapeutico deve essere attentamente valutato in ambito specialistico). (2)   

Quali sono gli scopi e in che cosa consistono gli esercizi che si propongono in fisioterapia?

Come considerato in precedenza, gli obiettivi generali (2)  sono di: 

  • fermare la progressione della curva in pubertà (o possibilmente ridurla) 
  • prevenire la disabilità 
  • prevenire e trattare disfunzioni respiratorie
  • prevedere e trattare sindromi dolorose alla colonna 
  • favorire correzioni estetiche posturali
  • necessita di ulteriori trattamenti in età adulta 
  • benessere psicologico 
  • progressione della età adulta   

Il trattamento fisioterapico (conservativo) include l’esercizio fisico terapeutico specifico (PSSE) e considera tutte le forme di fisioterapia che hanno una validità  scientificamente provata; la  frequenza delle sessioni terapeutiche dipende dalle tecniche, e dalla  cooperazione e dall’abilità del paziente ad impegnarsi nel trattamento con l’assistenza dei caregivers (1 -3).

Quando mettere il corsetto?

Si deve prescrivere il corsetto nei casi in cui si constata la gravità o si ipotizza una progressività della curva/e scoliotica.

La valutazione e la realizzazione del corsetto deve essere compiuta da medici specialisti specificamente preparati, la presa in carico del soggetto è collegiale medico, fisioterapista, tecnico ortopedico (2).

La prescrizione per soggetti sotto i 18 anni può essere fatta secondo il Sistema Nazionale dopo valutazione di un Fisiatra Prescrittore.

Lo sport può peggiorare la scoliosi?

L’attività sportiva nella scoliosi non va mai sconsigliata, se praticata non agonisticamente essa contribuisce a potenziare e stabilizzare la colonna (2). 

Se ci si accorge che il bambino/a ha la scoliosi occorre  esentare  dall’attività di educazione fisica in ambiente scolastico?

Dipende dai casi e la scelta va attentamente ponderata e definita caso per caso. 

Va tuttavia consigliato l’uso del trolley per il trasporto del materiale scolastico (3) .  

Quali sono gli sport meno indicati?

Molti Autori considerano il nuoto non così significativamente benefico, attualmente sono emerse evidenze che lo pongono di seconda scelta in quanto: lo svolgendosi in ambiente anti-gravitario contribuirebbe a dare alla colonna una maggiore “elasticità” e quindi una maggiore “flessibilità” che potrebbe portare al “peggioramento” della scoliosi stessa, inoltre, la respirazione forzata e la pressione esterna favorirebbero la creazione di schemi motori potenzialmente dannosi in particolari tipologie di scoliosi con localizzazione toracica, lo stesso vale per la ginnastica artistica per la danza classica .

Gli sport asimmetrici sono da evitare? 

No, oggi a differenza di un tempo, gli sport asimmetrici non sono considerati peggiorativi per le scoliosi (per esempio il tennis). Diversi studi hanno infatti sottolineato l’importanza di svolgere attività aerobiche generali e un buon allenamento respiratorio per migliorare le capacità di esercizio e il funzionamento dei muscoli respiratori (anche in presenza di un corsetto) 

La pratica sportiva comunque non può sostituire la terapia specifica.


Bibliografia 

  1. linee guida Simfer 2017
  2. linee guida Sosort  2016
  3. scuola e bambini,  “Lo zaino può provocare la scoliosi?”.  Humanitas news Dr.ssa M. Petruzzi 
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