Il diabete gestazionale è una delle complicanze più frequenti della gravidanza. Generalmente viene scoperto tra la 24esima e la 28esima settimana di gestazione, mediante un esame chiamato curva da carico orale (con 75 gr di glucosio), o più comunemente “curva glicemica”.
Il test viene eseguito al mattino: viene effettuato un primo prelievo di sangue che determina la glicemia a digiuno; in seguito la paziente dovrà bere una
soluzione composta da acqua e 75 gr. di zucchero e verrà poi effettuato un prelievo di sangue dopo 60 e 120 minuti.
Nella maggior parte delle pazienti il diabete regredisce dopo il parto ma in un certo numero di casi può evolvere in diabete stabile (di solito di tipo 2).
Gestire questa condizione è fondamentale non solo per la salute della mamma ma anche per quella del suo bambino.
Approfondiamo l’argomento con la dott.ssa Laura Cassarà, specialista in Malattie del fegato e del ricambio presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Che cos’è il diabete gestazionale?
È un quadro clinico caratterizzato da un aumento della glicemia a digiuno e dopo i pasti, diagnosticato per la prima volta in gravidanza.
Si risolve nella maggior parte dei casi dopo la nascita del bambino.
A cosa è dovuto il diabete gestazionale?
Questa forma di diabete è causata dal fatto che,durante la gravidanza, la placenta produce diversi ormoni (come l’HPL = ormone lattogeno placentare) che bloccano l’effetto dell’insulina, determinando un incremento dei valori della glicemia nel sangue.
Quanto è comune il diabete gestazionale?
Secondo i dati riportati dal Ministero della Salute, circa il 6-7% delle gravidanze è complicato da diabete, ovvero in Italia si parla di circa 40.000 casi ogni anno.
Quali sono i sintomi del diabete gestazionale?
I sintomi principali, qualora fossero presenti, possono essere:
– Cistiti ricorrenti;
– Aumento della sete e della diuresi;
– Disturbi alla vista.
Quando va eseguita la curva glicemica?
Questo esame deve essere eseguito nei seguenti casi:
– età materna avanzata (superiore ai 35 anni)
– diabete gestazionale già sviluppato dalla madre in una precedente gravidanza
– precedente neonato in sovrappeso (> di 4,5 kg)
– familiarità per diabete
– sovrappeso o obesità della madre prima della gravidanza.
Quali sono i valori di riferimento per la curva glicemica?
I valori della glicemia sono considerati diagnostici quando risulta:
- glicemia a digiuno = > di 92 mg;
- glicemia dopo un’ora = > di 180 mg;
- glicemia dopo due ore = > di 153 mg
Cosa succede al feto se la mamma ha il diabete gestazionale?
Il diabete gestazionale può aumentare il rischio di complicanze durante la gravidanza e il parto pretermine.
Un’elevata glicemia può infatti:
– Determinare una crescita del feto superiore al normale;
– Predisporre il bimbo a sviluppare sovrappeso o obesità;
– Esporre la madre a rischio di ipertensione in gravidanza e diabete mellito di tipo 2 dopo il parto;
– Predisporre a complicanze dopo il parto.
È possibile prevenire il diabete gestazionale?
Per prevenire il diabete gestazionale è importante:
– Non saltare mai i pasti per non arrivare molto affamati a tavola;
– Prediligere cotture ai ferri, al forno, al vapore, consumando cibi a basso indice glicemico, ad esempio pasta e pane integrali, carni bianche, pesce,verdure;
– Praticare regolare attività fisica;
– Monitorare i livelli di glucosio nel sangue mediante glucometro;
– Affidarsi ad un ginecologo di riferimento che potrà chiedere un consulto al diabetologo.
Quali cibi evitare se si ha il diabete gestazionale?
- Cibi ad alto indice glicemico (riso bianco, pane bianco e patate);
- Fritti, formaggi grassi, dolci, bevande gasate, zucchero.
Bisognerà sempre misurare la glicemia prima e dopo i pasti fino al parto?
Certo, sarà molto utile per monitorare andamento della glicemia; sarà il diabetologo che, in base al quadro clinico, darà le opportune indicazioni sulla frequenza con cui sarà opportuno eseguire la misurazione.
Dovrò rimanere a dieta per tutta la gravidanza? Cosa succede se “sgarro”?
Sicuramente la dieta dovrà essere seguita il più precisamente possibile, uno sgarro è permesso a tutti, ovviamente, la quotidianità deve essere regolata da una corretta e sana alimentazione, unitamente ad attività fisica.
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