Pranzi, cene al ristorante, spuntini al volo. Nella maggior parte dei casi, la pancia gonfia è legata ad un’alimentazione sbagliata e abitudini scorrette, quando, specie durante i periodi di vacanza, si tendono a prediligere pasti fuori casa, piuttosto che una cucina casalinga.
Tuttavia, se il sintomo periste, è sempre meglio approfondirne la causa, per escludere che siano presenti malattie infiammatorie intestinali.
Ne abbiamo parlato con gli specialisti di gastroenterologia di Humanitas Medical Care.
Che cos’è il gonfiore addominale?
La pancia gonfia è un disturbo causato da un accumulo di gas a livello dello stomaco e dell’intestino che può dipendere da molti fattori.
Il gonfiore può localizzarsi sia a livello dello stomaco che sotto l’ombelico.
Quando la pancia gonfia è causata da una cattiva alimentazione?
Generalmente, se il problema della pancia gonfia è legato ad una cattiva alimentazione, come pasti disordinati o consumati troppo in fretta, il ventre risulta teso e duro al tatto.
Se il gonfiore è causato da una dieta scorretta, i principali responsabili di solito sono le pietanze salate, le bibite gassate, l’eccesso di pasta, riso o patate. Tuttavia, anche la stitichezza può provocare gonfiore.
Come capire se la pancia gonfia deriva da problemi intestinali?
Come dicevamo, il ventre gonfio può essere tuttavia anche il sintomo di un problema più serio, causato per esempio da colon irritabile, gastrite o colite, condizioni che spesso sono generate dallo stress. In questi casi, occorre evitare il latte, i formaggi stagionati, i cibi molto grassi, gli insaccati e il caffè.
Quando la pancia gonfia è il sintomo di una malattia cronica?
Se la pancia gonfia è accompagnata da altri sintomi come perdita di peso o presenza di sangue nelle feci, può significare che il soggetto soffra di una malattia cronica. In questi casi, è necessario rivolgersi ad un gastroenterologo, specialmente se in famiglia ricorrono tumori intestinali o malattia di Crohn o la colite ulcerosa.
Da quali altri fattori può derivare il gonfiore addominale?
Altre cause di pancia gonfia, possono essere:
· Scorretta masticazione (per esempio, mangiare troppo velocemente)
· Bere poca acqua (almeno 1,5/ 2 litri al giorno)
· Intolleranza alimentare
· Farmaci (come antibiotici, antinfiammatori e gastroprotettori)
Nelle donne, il gonfiore addominale può essere dovuto anche ai cambiamenti ormonali riconducibili al ciclo mestruale o ai mutamenti relativi alla menopausa.
Quali sono i rimedi per la pancia gonfia?
Il primo consiglio è quello di evitare l’abuso di tutti quei cibi che provocano gonfiore e mantenere una dieta equilibrata, prediligendo frutta (che non andrebbe mangiata a fine pasto ma come spuntino durante la giornata) e verdura cotta (come contorno, attenzione all’insalata che aumenta il gonfiore addominale) e di bere molto per aiutare anche la regolarità intestinale.
Un altro consiglio è quello di evitare di saltare i pasti (spesso finisce recuperando in quello successivo, esagerando) o digiunare (l’apparato digerente sarebbe costretto a fare un lavoro maggiore, affaticandosi).
Anche assumere i probiotici (quei microrganismi che apportano un beneficio alla salute) può essere molto importante, perché aiutano a ridurre la produzione dei gas intestinali, a ripristinare l’equilibrio della flora batterica, a favorire la riproduzione cellulare delle pareti del colon, e a diminuire la fermentazione batterica degli alimenti, riducendo, inoltre, l’ipermobilità gastrointestinale.
Questi si trovano principalmente nello yogurt, nel latte e nei formaggi ma in alcuni casi, per fornire un apporto maggiore, sarà necessario fare ricorso a integratori.
Tra gli alimenti che invece aumentano il gonfiore, troviamo:
· carboidrati
· oligosaccaridi (presenti per esempio nei legumi)
· disaccaridi (come il lattosio)
· monosaccaridi (come il fruttosio)
· polioli (come i dolcificanti alimentari)
· crucifere (gli ortaggi della famiglia dei cavoli)
· cibi confezionati
Questo non significa che questi alimenti debbano essere completamente eliminati (a meno che non sia lo specialista ad indicarlo), ma che è importante imparare a inserirli in maniera corretta nella propria dieta o consumarli in piccole porzioni.
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