Ogni anno colpisce circa un miliardo di persone in tutto il mondo. È l’influenza. Una malattia respiratoria virale che può presentarsi in forme lievi ma anche gravi, persino fatali, e che per questo non deve essere sottovalutata.
Quali sono i virus dell’influenza e come è possibile prevenirla? Ne abbiamo parlato con il dott. Michele Lagioia, Direttore Medico Sanitario di Humanitas.
Come si prende l’influenza?
Il virus dell’influenza può essere trasmesso da persona a persona, attraverso le goccioline (droplets) che si diffondono quando si tossisce, si starnutisce o si parla (specialmente negli ambienti chiusi e affollati); attraverso il contatto diretto con persone infette (mettendo per esempio le mani contaminate sugli occhi, sul naso o sulla bocca) o tramite l’uso di utensili e oggetti, poiché il virus dell’influenza può resistere a lungo e raggiungere l’organismo attraverso le mucose.
Influenza: per quanto tempo si è contagiosi?
L’influenza stagionale, in genere, ha un periodo di incubazione di due giorni, ma può variare da uno a quattro. Le persone adulte possono diffondere il virus dal giorno prima dell’inizio dei sintomi a circa cinque giorni dopo l’inizio della sintomatologia, mentre i bambini e le persone con un sistema immunitario indebolito possono essere più contagiosi.
Quali sono i sintomi dell’influenza?
I sintomi dell’influenza, in genere, durano da una settimana a dieci giorni, e comprendono:
· Febbre alta improvvisa
· tosse (di solito secca)
· dolori muscolari
· mal di testa
· brividi
· perdita di appetito
· affaticamento
· mal di gola
I bambini più piccoli e le persone anziane corrono un rischio maggiore di sviluppare gravi complicanze influenzali come polmonite virale, polmonite batterica secondaria e peggioramento delle condizioni mediche sottostanti. Inoltre, nei bambini, l’influenza, può essere accompagnata da altri sintomi, come nausea, vomito e diarrea.
È possibile prevenire l’influenza?
Per prevenire l’influenza, è possibile adottate le stesse indicazioni utilizzate per contenere la pandemia da COVID-19, ovvero:
· Lavarsi spesso e bene le mani con acqua e sapone, per almeno 40-60 secondi, soprattutto dopo aver tossito o starnutito; oppure utilizzare igienizzanti a base alcolica, per ridurre la quantità di virus influenzale dalle mani contaminate.
· Coprire il naso e la bocca quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso che devono essere buttati immediatamente;
· Indossare le mascherine chirurgiche in presenza di sintomi come tosse e raffreddore, può ridurre le infezioni tra i contatti stretti;
· Rimanere a casa in presenza di sintomi, soprattutto in fase iniziale;
· Evitare il contatto stretto con persone ammalate, mantenendo, per esempio, la distanza di almeno un metro da chi presenta i sintomi dell’influenza e indossando la mascherina;
· Evitare di toccarsi occhi, naso o bocca, poiché, come dicevamo, i virus possono diffondersi anche tramite una superficie contaminata.
Perché è importante fare il vaccino antinfluenzale?
Perché il vaccino (disponibile ogni anno per la stagione influenzale in corso) aumenta in maniera significativa la probabilità di non prendere l’influenza o di ammalarsi in forme meno gravi (tutelando il singolo da eventuali complicazioni). Inoltre, la vaccinazione protegge anche gli altri, portando ad un minore impatto sul sistema sanitario.
Considerato che la pandemia COVID-19 è ancora in corso, una copertura vaccinale estesa può essere fondamentale per non indebolire le proprie difese immunitarie; ridurre le complicanze nelle persone a rischio; evitare un sovraccarico di pazienti agli ospedali.
Il vaccino non è efficace contro gli agenti batterici e virali presenti durante la stagione fredda, che possono causare infezioni respiratorie e sindromi simil-influenzali.
Quali sono i virus dell’influenza?
I principali virus responsabili dell’influenza nell’uomo sono di tipo A e B.
I virus dell’influenza A (circolanti nell’uomo e in altre specie animali) sono classificati in sottotipi a seconda di due proteine di superficie:
1. emoagglutinina (HA)
2. neuraminidasi (NA)
Due sottotipi di HA (H1 e H3) e due sottotipi di NA (N1 e N2) si riconoscono tra i virus dell’influenza A come responsabili di malattia umana negli ultimi decenni.
L’immunità alle proteine HA e NA riduce la probabilità di infezione e, insieme all’immunità alle proteine virali interne, diminuisce la gravità di malattia in caso di infezione. A oggi sono stati identificati 16 sottotipi di HA e 9 di NA.
I virus dell’influenza B (presenti solo nell’uomo) non hanno sottotipi distinti nell’ambito delle loro proteine di superficie HA e NA.
Tuttavia, ogni anno, i virus influenzali vanno incontro a mutazioni a livello delle proteine di superficie (eludendo la barriera dell’immunità presente nelle persone che hanno avuto l’influenza o che si sono vaccinate l’anno precedente), per questo, la composizione dei vaccini deve essere continuamente aggiornata.
Per farlo è fondamentale l’attività di sorveglianza che consente di selezionare quali ceppi inserire nel vaccino, a seconda del grado di differenza epidemiologica e sierologica rispetto a ciò che è circolato nelle stagioni influenzali precedenti.
In Italia l’uso dei vaccini è approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), l’autorità regolatoria nazionale per i farmaci, I vaccini vengono approvati a partire da una dimostrata efficacia del 60%.
Chi deve vaccinarsi?
Il vaccino antinfluenzale viene indicato (in assenza di controindicazioni alla vaccinazione) a partire dai 6 mesi di età.
L’influenza rappresenta infatti un problema serio di sanità pubblica e un costo importante per la gestione dei casi, le complicanze della malattia e l’attuazione delle misure di controllo (in Italia se ne occupa la Rete di sorveglianza InfluNet). In Italia, infatti, l’influenza e la polmonite sono classificate tra le prime dieci cause di morte.
La vaccinazione è fortemente raccomandata alle seguenti categorie:
· persone a partire dai 60 anni di età;
· persone che sono a stretto contatto con gli anziani;
· persone a rischio di complicazioni che hanno patologie croniche (diabete, ipertensione, HIV/AIDS, asma e altre malattie croniche cardiache o polmonari);
· donne in gravidanza;
· bambini dai 6 mesi ai 6 anni, considerata la pandemia COVID-19 in corso, al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale tra gli adulti e gli anziani;
· personale sanitario.
Nella circolare del Ministero della Salute “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2022-2023” del 6 luglio 2022 è possibile consultare nella Tabella 1 tutte le categorie per le quali la vaccinazione antinfluenzale stagionale è raccomandata e offerta gratuitamente.
Quando bisogna vaccinarsi contro l’influenza?
La vaccinazione viene somministrata da inizio ottobre a fine dicembre. Il vaccino inizia ad essere efficace dopo due settimane dall’iniezione, con un’immunità che declina dopo 6-8 mesi (motivo per cui bisogna sottoporsi al vaccino ogni anno).
Come viene somministrato il vaccino contro l’influenza?
Negli adulti il vaccino viene somministrato in un’unica dose per via intramuscolare nel deltoide del braccio scelto, mentre nei bambini piccoli l’iniezione viene effettuata nel muscolo antero-laterale della coscia oppure per via endonasale (con uno spray).
Il vaccino antinfluenzale ha qualche controindicazione?
Dopo il vaccino potrebbero manifestarsi sintomi come:
· dolore, eritema, gonfiore nel punto dell’iniezione
· malessere generale
· febbre
· dolori muscolari (mialgie)
Si possono fare insieme il vaccino per l’influenza e il vaccino anti-COVID-19?
Sì, il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immunitaria ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati e non vi sono effetti collaterali al di fuori di quelli già noti.
Il vaccino antinfluenzale è disponibile anche in Humanitas Medical Care?
Sì, il vaccino antinfluenzale è disponibile (a partire dai 15 anni di età) anche nei centri medici Humanitas Medical Care; è possibile prenotare online cliccando qui.
Il personale di Humanitas è vaccinato?
Humanitas crede da sempre nella vaccinazione come importante strumento di prevenzione e la campagna di vaccinazione antinfluenzale del personale sanitario è in corso: vaccinarsi anche contro l’influenza è il modo migliore per proteggere sé stessi, i propri familiari e i pazienti, specialmente oggi, con la pandemia COVID-19 ancora in corso.
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici