Immobilità forzata, come tornare in forma con la fisioterapia?

Qualsiasi infortunio o intervento chirurgico possono costringere il paziente ad un’immobilità forzata, con una conseguente perdita di massa e forza muscolare. Anche semplici movimenti, come camminare o alzare un braccio, possono sembrare impossibili da compiere. Il motivo? L’immobilizzazione, evitando al muscolo di muoversi, ne riduce il volume, con conseguente debolezza o perdita della funzione motoria.

La fisioterapia, tramite un programma ed un esercizio fisico mirato, è essenziale per aiutare il paziente a riacquistare le proprie capacità di movimento. 

Ce ne parla il dott. Gregorio Bianchi, fisioterapista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.

Cosa succede al nostro corpo quando rimane fermo per lungo tempo?

L’immobilizzazione forzata e prolungata a letto può comportare problematiche di vario genere a livello sistemico come ipotensione ortostatica, trombosi venosa profonda, difficoltà respiratorie e atrofia muscolare. Quest’ultima, in particolare, subentra fin dai primi giorni, con una graduale e sempre più rapida perdita di massa e volume muscolare dovuta al disuso, con concomitanti problematiche a livello metabolico del muscolo stesso.

In tutto ciò anche a livello del sistema nervoso avvengono cambiamenti nella trasmissione e nella generazione degli impulsi che comportando un’ulteriore difficoltà per il muscolo.

Tutti questi elementi portano ad una riduzione della forza e della potenza muscolare (basti pensare che la perdita di forza dopo 3 settimane può giungere fino al 50%) che si riflette in una perdita di funzionalità che va ad inficiare nelle attività della vita quotidiana.

Come si riacquistano il tono e la massa muscolare?

Insieme al fisioterapista si imposterà un programma di esercizio terapeutico mirato per poter recuperare in modo efficace tono e massa muscolare e combattere le problematiche date dall’immobilità. L’esercizio è fondamentale e andrà ad intervenire sia sui singoli muscoli, sia su gruppi muscolari sia a livello sistemico, senza escludere dal mero recupero di forza anche quello finalizzato alla migliore funzionalità possibile. 

A cosa è necessario prestare attenzione? 

Soprattutto nelle prime fasi della riabilitazione, è fondamentale seguire le raccomandazioni e le indicazioni del fisioterapista: non bisogna esagerare con i carichi di lavoro, bensì eseguire un rinforzo progressivo, senza voler bruciare le tappe; un sovraccarico potrebbe comportare ulteriori stop e rallentamenti nel recupero.

Gli obiettivi e gli step del ritorno alla normalità verranno poi di volta in volta stabiliti dal fisioterapista in collaborazione con il paziente e le altre figure sanitarie coinvolte. 

È necessario cambiare anche la nostra alimentazione?

Non è strettamente necessario, salvo naturalmente casi particolari di salute, tuttavia ci si può rivolgere ad un dietologo o ad un nutrizionista per avere consigli e/o farsi indicare una dieta o integratori da assumere come completamento per tutta la durata del percorso riabilitativo e anche successivamente. 

Quanto tempo ci vuole per tornare come prima?

Purtroppo non esistono tempistiche precise, ma variano da persona a persona, in base alla durata dell’immobilizzazione, se completa o solo di uno o più arti, e alle caratteristiche biopsicosociali della persona stessa. Bisognerà lavorare con costanza e gradualità tollerando la fatica di un recupero graduale; sarà opportuno applicarsi poi in un lavoro di mantenimento per prevenire le ricadute. 

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