Il rischio di sviluppare malattie reumatiche di natura infiammatoria o autoimmune è generalmente legato a una combinazione di predisposizione genetica e di fattori ambientali, cui si aggiunge un elemento scatenante (trigger) che può essere rappresentato da un’infezione o una reazione immunitaria anomala; tale combinazione innesca un processo infiammatorio responsabile delle manifestazioni cliniche della malattia reumatica.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Daniela Renna, reumatologa presso gli ambulatori Humanitas Medical Care Assago e Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Cosa sono le malattie reumatiche?
Le malattie reumatiche sono patologie caratterizzate dall’infiammazione di articolazioni, legamenti, ossa, tendini e muscoli ma, in alcuni casi, possono coinvolgere anche gli organi.
Vengono divise in tre categorie:
1. Malattie degenerative (artrosi, osteoporosi);
2. Malattie infiammatorie e autoimmuni (artriti, connettiviti, vasculiti);
3. Malattie dismetaboliche (gotta).
Quali sono i fattori di rischio delle malattie reumatiche?
Nel caso delle malattie reumatiche di natura degenerativa e dismetabolica, fattori genetici possono predisporre allo sviluppo di esse, ma un ruolo molto importante è svolto da fattori di rischio prevalentemente ambientali quali:
· stile di vita sedentario
· problemi metabolici (un’alimentazione ricca in purine, ad esempio carni rosse e salumi, può provocare attacchi acuti di gotta)
· usura o stress delle articolazioni (da determinate attività lavorative e/o sportive).
Per quanto riguarda le malattie reumatiche infiammatorie autoimmuni (artrite reumatoide, spondilite, lupus, connettiviti, vasculiti), le cause non sono esattamente ancora conosciute, ma si ritiene che, in soggetti geneticamente predisposti, la presenza di fattori di rischio (per esempio fumo di sigaretta, inquinamento, farmaci, ecc) determini una reazione immunitaria anomala, spesso scatenata da eventi infettivi anche banali.
Nell’artrite reumatoide, il principale fattore di rischio è rappresentato dal sesso: essere donna aumenta di 4 volte il rischio di contrarre questa patologia (circa l’80% dei pazienti sono donne); anche la familiarità ha percentuali importanti che si aggirano intorno al 25%, seguita dal fumo di sigaretta, scarsa igiene orale e sovrappeso.
Anche nel caso di lupus eritematoso sistemico, quelle più colpite sono ancora una volta le donne, specialmente fra i 15 e i 40 anni, con un rapporto di incidenza tra femmine e maschi di 9:1.
La spondilite anchilosante, invece, colpisce per lo più soggetti maschi sotto i 40 anni di età. Il 90% dei pazienti presenta il gene HLA B27 ereditato dai familiari. Il sovrappeso, inoltre, non solo rende la malattia più aggressiva, ma causa una ridotta capacità da parte dell’organismo di rispondere alle terapie.
Le cause esatte dell’insorgenza della fibromialgia, invece, non sono note. Tuttavia, gli esperti ritengono che sia un insieme di fattori a portare alla comparsa dei suoi sintomi, inclusi fattori genetici, infettivi, ormonali, traumi fisici e psicologici.
Come si riconoscono le malattie reumatiche?
I sintomi delle malattie reumatiche possono essere molto diversi tra loro: spesso sono poco evidenti o suggeriscono erroneamente un’altra condizione, fattori che talvolta possono rendere difficile una diagnosi precoce. Tuttavia, i segnali più comuni comprendono:
· dolori articolari
· gonfiore e rigidità
· stanchezza eccessiva
· difficoltà di movimento
Come viene diagnosticata una malattia reumatica?
Le malattie reumatiche vengono diagnosticate tramite una visita specialistica, durante la quale lo specialista potrà discutere dei sintomi riferiti dal paziente e verificare la presenza di segni visibili come gonfiore, rigidità o arrossamento delle articolazioni. In caso di sospetto poi, il medico potrà prescrivere analisi e test specifici di approfondimento, come:
- esami del sangue
- esami delle urine
- esami del liquido sinoviale
- radiografie
- ecografie articolari
- TAC
- risonanza magnetica
- artroscopia
- capillaroscopia
C’è modo di prevenire le malattie reumatiche?
No, ma condurre uno stile di vita sano, una buona alimentazione e una regolare attività fisica possono aiutare a contrastarne la comparsa.
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