Che cos’è la risonanza magnetica della colonna cervicale?
È una tecnica diagnostica basata sull’applicazione di un campo magnetico di elevata intensità e onde di radiofrequenza (simili alle onde radio) che consente di studiare i dischi, il midollo e le vertebre del tratto cervicale della colonna vertebrale.
La maggior parte degli studi della colonna cervicale con risonanza magnetica non richiede la somministrazione del mezzo di contrasto. In alcuni casi (studio della sclerosi multipla ed in genere delle lesioni del midollo) si utilizza anche il mezzo di contrasto.
A cosa serve la risonanza magnetica alla colonna cervicale?
In particolare, la risonanza magnetica cervicale fornisce immagini dettagliate delle vertebre del tratto cervicale, del midollo e dei dischi della colonna vertebrale. Può essere utile in presenza di sintomi come dolore, intorpidimento, formicolio o debolezza negli arti, nelle spalle o nel collo.
Può essere prescritta per valutare la presenza di ernie del disco, aiutare nella diagnosi di patologie croniche del sistema nervoso, per studiare eventuali lesioni midollo spinale (che può derivare da patologie come la sclerosi multipla), individuare la presenza di eventuali tumori alle ossa o ai tessuti molli; aneurismi, o come monitoraggio post-operatorio.
Come funziona la risonanza magnetica alla colonna cervicale?
Il paziente entra nel tubo dell’apposito macchinario sdraiato su un lettino.
La testa non viene “ingabbiata” ma viene semplicemente posizionata una bobina ricetrasmittente intorno alla cervicale senza che il viso venga coperto. Per la buona riuscita della risonanza magnetica è fondamentale che il paziente rimanga immobile.
Chi può effettuare la risonanza magnetica alla colonna cervicale?
Non possono sottoporsi a questo tipo di esame: i portatori di pacemaker o di dispositivi ad attivazione magnetica, alcuni portatori di protesi (incompatibili con i campi magnetici), pazienti con parti metalliche nel corpo (punti di sutura, clip, protesi); donne nel primo bimestre di gravidanza.
Quanto dura la risonanza magnetica alla colonna cervicale?
La durata dell’esame è di circa 20-30 minuti.
Sono previste norme di preparazione per la risonanza magnetica alla colonna cervicale?
Il giorno dell’esame non è necessario sospendere l’assunzione di farmaci in uso (es. anti-ipertensivi) che possono essere presi con un po’ d’acqua.
Tuttavia, è richiesto al paziente di portare con sé i precedenti esami radiologici (Radiografie, Tac, Risonanze, Ecografie, Visite, ecc.), anche se eseguiti in altra sede; il questionario per la risonanza magnetica debitamente compilato dal proprio medico di medicina generale
L’assenza della prescrizione medica (impegnativa) e del questionario, preclude l’esecuzione della prestazione.
Se l’esame viene eseguito con un mezzo di contrasto, il paziente deve:
- Presentarsi a digiuno assoluto da almeno 4 ore rispetto all’orario dell’esame;
- Portare gli esami ematochimici (Creatinina);
L’assenza degli esami ematochimici, della prescrizione medica (impegnativa) e del questionario, preclude l’esecuzione della prestazione.
In assenza di mezzo di contrasto, non è prevista alcuna norma di preparazione.
La risonanza magnetica alla colonna cervicale è pericolosa o dolorosa?
No, l’esame è doloroso, né pericoloso. L’unico fastidio può essere causato dal rumore del macchinario in funzione.
È meglio effettuare una TAC o una risonanza magnetica della colonna cervicale?
La risonanza magnetica consente uno studio più appropriato del distretto cervicale in modo particolare in riferimento alle parti molli che lo costituiscono (dischi, midollo, radici nervose).