Molti genitori si preoccupano se i propri figli non mangiano abbastanza. Piatti lasciati a metà, verdure messe da parte e frutta scartata in base alla consistenza o al colore. Può succedere che i bambini siano più pignoli su ciò che hanno nel piatto e si rifiutino di mangiare tutto, ma una buona alimentazione è fondamentale per lo sviluppo del bambino e un nutrizionista può essere un valido aiuto per capire se tuo figlio sta assumendo i giusti nutrimenti di cui ha bisogno, aiutandoti a capirlo e a curare la sua alimentazione.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Ilaria Velardi, biologa nutrizionista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care a Varese.
Dottoressa, cosa devo fare se mio figlio non mangia?
Innanzitutto, bisogna capire se si tratta di capricci o problematiche di salute; alcuni bambini spesso non mangiano per fastidi allo stomaco dati da intolleranze. In questo caso bisogna verificare insieme al pediatra che non ci siano problemi di digestione o di salute. Molte altre volte però si tratta di capricci, resi possibili a causa dei precedenti comportamenti troppo servizievoli adottati dai genitori.
In questo secondo caso, il mio consiglio è di non stressare troppo il bambino e obbligarlo a mangiare, prima o poi la fame gli tornerà. Se vedrà assecondati i suoi comportamenti, non esiterà a impuntarsi altre volte.
Quando portare mio figlio dal nutrizionista?
Dai due anni fino alla pubertà il tessuto adiposo si espande progressivamente per un lento aumento numerico degli adipociti (le cellule del tessuto adiposo, cellule ripiene di grasso). In particolare, tra i 4 e 6 anni, l’alimentazione errata, la sedentarietà e l’influenza dell’ambiente, possono portare ad un principio di obesità adulta, dato che si assisterà comunque inevitabilmente ad un aumento di peso gli anni successivi.
Bisogna fare molta attenzione a questa fascia di età in quanto se aumentano il numero delle cellule adipose, esse non potranno più ridursi in numero ma in volume, pertanto qualsiasi dieta porterà a ridurre il grasso contenuto nelle cellule grasse ma non il numero di cellule grasse stesse.
Il rischio è ancora maggiore se si cresce in un ambiente definito “obesogeno” ovvero che induce a obesità (cattivo stile di vita dei genitori, sedentarietà, presenza di merendine di ogni tipo, etc..).
Come avviene una seduta dal nutrizionista?
I bambini più piccoli è meglio che siano seguiti dal pediatra, con anche la parte di svezzamento. Per i bimbi dai 6/7 anni in su la visita richiede il contributo anche da parte dei genitori, per reperire informazioni fondamentali su abitudini, gusti, stile di vita, pasti a mensa etc. È fondamentale avere un quadro generale chiaro e la collaborazione dei genitori.
Poi viene valutata la composizione corporea e le curve di crescita di Cacciari, ai fini poi di una preparazione di un piano alimentare adeguato.
Quando i bambini iniziano a mangiare tutto?
È molto soggettivo, non ci sono dei tempi precisi, i gusti cambiano negli anni. Sicuramente trovare forme diverse per introdurre alcuni alimenti è la scelta migliore. Ma non obbligateli: se mangiano solo un tipo di verdura e voi li obbligate a mangiarne altre tipologie, alla fine ne avranno la repulsione anche da adulti.
Quali alimenti non possono mangiare i bambini?
In realtà, come negli adulti, sono le dosi e le frequenze di consumo che rendono una alimentazione sana o meno.
Sicuramente la merendina ogni giorno ha un impatto diverso rispetto che alla merendina 2 volte a settimana.
Quindi bilanciare bene alimenti sani e junk food è fondamentale.
Infine, ricordatevi che i bambini non devono mangiare di più perché devono crescere! Le porzioni per i bambini devono essere minori di quelli degli adulti e devono essere commisurate sulla base delle fasce d’età.
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