Il mal di schiena viene considerato oggi come uno tra i dolori articolari più diffusi. Complice la sedentarietà imposta dalla pandemia da COVID-19, lo smart working, o cattive abitudini, come non fare la giusta attività fisica. Spesso chi soffre di mal di schiena poi, non si riprende mai completamente, e continua ad avere episodi che possono ripetersi per diverso tempo (addirittura anni), fino a peggiorare con l’avanzare dell’età.
Tuttavia, una soluzione c’è. Che sia mal di schiena di origine articolare, reumatico, causato dalla gravidanza o da problemi di postura, è possibile trattarlo con l’osteopatia. In che modo?
Ce lo spiega il dott. Matteo Prandi, osteopata presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano.
Dottore, in che modo l’osteopatia può agire sul mal di schiena?
Il mal di schiena, attraverso diverse tipologie di tecniche osteopatiche, può essere risolto nella maggior parte dei casi quasi completamente. Molto spesso viene trattato il sintomo localmente nella zona lombare ma questo fa sì che il dolore si ripresenti ciclicamente e non si risolva mai. Con l’approccio osteopatico si vanno ad analizzare, oltre alla componente muscolare, anche quella viscerale, cranio sacrale e articolare che molto spesso concorrono nel causare questa problematica ma che altre tipologie di trattamenti non prendono in considerazione.
Per questo molto spesso con i trattamenti osteopatici si possono ottenere ottimi risultati su questo tipo di problematiche.
Che tipo di lavoro fa l’osteopata sul paziente?
L’osteopata utilizza un approccio globale sul paziente perché molto spesso, anche se il paziente soffre di mal di schiena nella zona lombare, l’origine del problema non è lì, bensì distante. Come, per esempio, una dorsale rigida o un bacino che si muove male possono causare il classico mal di schiena.
Per questo motivo la prima visita si divide principalmente in 3 parti:
- Anamnesi: l’osteopata analizza la storia clinica recente e passata del paziente facendosi un’idea, prima di tutto, se il trattamento osteopatico può essere indicato, e nel caso, quali zone andare a valutare poi con un esame fisico. Nel caso il paziente avesse una problematica non risolvibile osteopaticamente il professionista è in grado di consigliare il miglior percorso terapeutico per il paziente.
- La seconda parte della visita consiste in un esame obiettivo del corpo del paziente dove l’osteopata, attraverso una serie di test e movimenti valuta e individua le eventuali zone da trattare.
- La terza parte è il vero e proprio trattamento in cui l’osteopata, con l’utilizzo di diverse tipologie di tecniche in suo possess,o andrà a ripristinare la corretta mobilità delle zone bloccate in modo da consentire nuovamente al corpo di muoversi liberamente.
È un trattamento sicuro?
È un trattamento sicurissimo in quanto l’osteopata possiede diverse tecniche che si possono adattare a qualsiasi tipologia di paziente, dal neonato all’over 90. Se il professionista dovesse avere dei dubbi sulla possibilità di trattare il paziente consiglierebbe degli esami strumentali o visite specialistiche di approfondimento prima di procedere alla manipolazione del paziente.
La manipolazione causa dolore al paziente?
Alcuni tipi di trattamento possono essere leggermente fastidiosi, altri invece sono totalmente indolore. Il professionista durante tutto il trattamento solitamente chiede al paziente il livello di dolore percepito in modo tale da adattare la pressione delle tecniche alle sensazioni del paziente.
Solitamente dopo il trattamento si può avere un leggerissimo indolenzimento muscolare che è la risposta fisiologica del corpo a quello che gli è stato fatto durante il trattamento. Tutto questo si risolve in maniera spontanea in 24/48 ore.
È necessario che il paziente faccia degli esami prima di sottoporsi al trattamento per il mal di schiena?
No, non è necessario nessun accertamento strumentale prima della visita. Qualora fosse necessario effettuare degli approfondimenti sarà il professionista a consigliare al paziente a chi rivolgersi prima di effettuare il trattamento.
Quante sedute di osteopatia servono?
Il numero di sedute è molto vario ed è diverso da paziente a paziente. In alcuni casi dipende da quanto tempo il paziente soffre di questa problematica perchè più è lungo il periodo di sofferenza e più il corpo adotta dei meccanismi di protezione automatici che sarà più difficile ripristinare.
In altri casi, dal tipo di lavoro o dallo stile di vita del paziente. Anche qui il professionista sarà in grado di affiancare al trattamento degli esercizi da fare a casa e dei consigli per migliorare lo stile di vita e ridurre, se non eliminare completamente, l’origine del dolore.
Solitamente già dopo 2-3 trattamenti si riduce la sintomatologia dolorosa del paziente del 60-70%.
Quando il paziente inizierà a sentirsi meglio?
Il paziente si sentirà meglio già al termine della prima seduta nella maggior parte delle problematiche. Per le sintomatologie di lungo corso solitamente servono almeno 2-3 sedute.
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