L’ipogonadismo maschile è una condizione in cui i livelli di testosterone si riducono eccessivamente. Può essere presente già dalla nascita, o può manifestarsi successivamente, alla pubertà o in età adulta, con sintomi come disfunzione erettile, infertilità, o mancanza di desiderio sessuale, condizioni che possono avere conseguenze importanti sulla sessualità e sulla salute generale del paziente.
Ne abbiamo parlato con il dottor Walter Vena, andrologo presso il centro Humanitas Medical Care De Angeli a Milano e specialista del Centro di Sessuologia Medical Care.
Dottore, quali sono le cause dell’ipogonadismo?
L’ipogonadismo può essere primario, ovvero dovuto a patologie che interessano il testicolo, oppure “centrale”, quando l’alterazione del sistema endocrino riguarda l’ipofisi (una ghiandola situata al centro della base del cranio). Ci sono molte cause che possono condurre all’ipogonadismo
- malattie genetiche o dello sviluppo
- adenomi ipofisari
- patologie oncologiche ed esposizione a chemioterapia e/o radiazioni
- interventi chirurgici
- obesità e sindrome metabolica
- traumi
- farmaci
Una causa molto frequente nel maschio è l’ipogonadismo dell’adulto a insorgenza tardiva, spesso dovuta a un’accelerazione della fisiologica graduale riduzione dei livelli di testosterone nel corso degli anni.
Questa forma di ipogonadismo, più frequente dopo i 40 anni, si manifesta con sintomi che spesso si sovrappongono a quelli legati all’invecchiamento e con disturbi sessuali, diventando più frequente quando associato a malattie come diabete, ipertensione, obesità, sindrome metabolica e problemi cardio-vascolari.
Quali sono i sintomi dell’ipogonadismo maschile?
I sintomi variano in base all’età e al fattore scatenante che ha portato all’ipogonadismo.
Se presente già alla nascita, questa condizione può causare una mancata discesa di uno o entrambi i testicoli, ad un ridotto sviluppo del pene, o a iposadia (lo sbocco dell’uretra non è localizzato all’apice del glande, ma si trova sulla faccia ventrale del pene oppure, nei casi più gravi, nello scroto o nel perineo).
Se la produzione di testosterone tende a diminuire nel periodo della pubertà, i sintomi possono portare ad un ritardo (o assenza) dello sviluppo del ragazzo. I sintomi, in questo caso, possono manifestarsi con il mancato sviluppo dei genitali esterni, riduzione di peli e sviluppo del tessuto mammario, o mancata modificazione del tono della voce o insufficiente sviluppo della massa muscolare.
Nell’età adulta, la comparsa di ipogonadismo è spesso causa di disfunzione erettile, desiderio sessuale assente o ridotto, infertilità, riduzione della peluria corporea.
Altri sintomi possono includere alterazioni dell’umore, difficoltà nella concentrazione e stanchezza nelle attività quotidiane o nell’attività fisica.
Quando è necessario rivolgersi ad uno specialista?
Rivolgersi allo specialista in presenza di questi sintomi, può essere utile per valutare la presenza di possibili fattori rischio e, nelle diverse età della vita, il corretto funzionamento dei testicoli e di tutto l’apparato riproduttivo.
Come viene diagnosticato l’ipogonadismo maschile?
L’ipogonadismo può essere diagnosticato controllando i livelli di testosterone, degli ormoni FSH e LH, e mediante analisi del liquido seminale.
Inoltre, lo specialista potrebbe consigliare anche:
- ecografia dei testicoli
- test genetici
- analisi dei livelli di prolattina e della funzione tiroidea
- RM dell’ipofisi
- esami del sangue e MOC per controllare il profilo metabolico e osseo
Come si cura l’ipogonadismo?
Generalmente mediante somministrazione di testosterone tramite iniezioni o sotto forma di gel. Quando l’ipogonadismo invece ha una causa centrale, è possibile stimolare la maturazione e la funzione testicolare mediante somministrazione di altri ormoni (gonadotropine), in grado a volte di ripristinare la corretta funzione dei testicoli.
Inoltre, è importante valutare e correggere le conseguenze metaboliche dell’ipogonadismo, tra cui l’incremento dei valori di glicemia, il peggioramento dei livelli di colesterolo e la diminuzione di densità minerale ossea, fattori a loro volta associati ad aumentato rischio cardiovascolare e fragilità scheletrica.
È possibile prevenire l’ipogonadismo?
Per alcune forme di ipogonadismo, legate a cause genetiche o oncologiche, purtroppo non esiste ancora nessuna forma di prevenzione. Tuttavia, per l’ipogonadismo a insorgenza tardiva è possibile ridurre al minimo il rischio, mediante la promozione di un corretto stile di vita generale, mediante sane abitudini alimentari e regolare pratica di attività fisica.
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