Il piede diabetico è una complicanza del diabete che può sviluppare negli arti inferiori alcune condizioni anche severe, come ulcere, infezioni, e distruzione dei tessuti. Il podologo è una delle figure più importanti nella prevenzione e nel trattamento di questa patologia, che è importante conoscere e non va sottovalutata.
Ne abbiamo parlato con il dott. Emanuele Maresca, podologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Cos’è il piede diabetico?
Il piede diabetico è una conseguenza dei livelli alti di glicemia nel sangue, una delle complicanze più comuni del diabete, che con il tempo, possono danneggiare i nervi (neuropatia diabetica) e i vasi sanguigni dei piedi.
Tra i sintomi principali troviamo intorpidimento e perdita di sensibilità. Condizioni che a causa di questa insensibilità, possono rendere pericolosi anche un semplice taglio o una vescica: non sentendo nulla, le ferite possono passare inosservate e infettarsi più facilmente. Inoltre, il flusso sanguigno ridotto a causa del diabete, può rendere più difficile la guarigione di un’ulcera o di un’infezione.
Quali sono i sintomi del piede diabetico?
I principali sintomi possono essere:
· Gonfiore al piede e alla caviglia
· Intorpidimento del piede
· Piaghe e lenta guarigione
· Calli e vesciche
· Funghi e infezioni
· Dolore alle gambe e alle caviglie
· Cambiamenti nel colore della pelle
In che modo è possibile fare prevenzione?
Il piede è una struttura molto complessa, che può essere modificata dagli effetti che il diabete può avere sul nostro. Per poter fare una corretta prevenzione, è importante, prima di tutto, modificare il proprio stile di vita, con una dieta appropriata, esercizio fisico regolare, eliminando il fumo di sigaretta, tenendo sotto controllo la glicemia e il proprio peso corporeo.
Altre precauzioni possono includere
· Prestare attenzione ad una eventuale analgesia (insensibilità al dolore)
· Indossare scarpe giuste per il proprio piede
· Osservare quotidianamente il proprio piede, per riuscire a rilevare precocemente tutti i cambiamenti (come piccole ferite)
· Avere una buona igiene quotidiana della pelle del piede
· Cambiare abitudini sbagliate (come camminare senza scarpe)
Come può essere trattato il piede diabetico?
Il piede diabetico ha necessariamente bisogno di una valutazione primaria da parte del medico diabetologo. In questi casi potrebbe essere molto utile eseguire un esame per valutare la sensibilità a livello podalico (“Valutazione della soglia di sensibilità vibratoria”). Uno degli strumenti più utili nella fase strumentale di questo test è il biotesiometro, che applicato nei punti sensibili del piede consente di avere un’indicazione chiara per la valutazione finale. Questo esame è molto utile come predittivo, nel caso di un alterazione sensoriale, per ulcerazioni dell’arto inferiore. Può essere svolto sia dal medico diabetologo che dal team infermieristico specifico per il reparto di diabetologia, in sinergia con il podologo competente.
Il piede diabetico ha necessariamente bisogno di maggiore attenzione. Laddove ci siano dei punti più sensibili di stress meccanico o probabilità di lesione, è nostro interesse prevenire eventi più gravosi futuri, richiedendo un plantare con scarico specifico per il piede e una calzatura ortopedica per piede diabetico. Entrambe le soluzioni sono di carattere preventivo. La prescrizione e la scelta per una o entrambe le soluzioni vengono stabilite dal medico diabetologo.
Credo molto nella terapia educazionale e nella prevenzione. Rendere ben chiaro al paziente come ispezionare quotidianamente i piedi e come trattarli domiciliarmente, consente di prevenire lesioni o traumi di difficile risoluzione futura.
Quando è necessaria la chirurgia?
Come professionista in ambito podologico e riabilitativo il mio compito è puntare a terapie che siano conservative per consentire al paziente di non soffrire e procedere con la propria vita senza dolori e fastidi quotidiani. Nei casi più complicati e gravosi spesso chiedo il parere di un medico vascolare per predisporre un futuro intervento. Il mio consiglio? Puntiamo tutti sinergicamente sulla prevenzione e non ci sarà bisogno di ricorrere alla chirurgia e ciò che consegue nel post operatorio.
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