Le allergie alimentari e ambientali sono aumentate molto negli ultimi anni tra i più piccoli. Spesso sono innocue, ma in alcuni casi, possono essere estremamente pericolose e, per questo, vanno diagnosticate per tempo, in modo che i genitori siano in grado di gestire al meglio la situazione. Perché le allergie sono sempre più comuni e come possiamo fare per tutelare i nostri bambini?
Lo abbiamo chiesto al dottor Leonello De Dionigi, allergologo presso il centro Humanitas Medical Care di Varese.
Che cos’è un’allergia?
L’allergia è una risposta eccessiva da parte del sistema immunitario al contatto di una sostanza esterna (allergene) considerata dannosa – la attacca erroneamente perché crede che stia danneggiando il suo corpo, ma che per la maggior parte delle persone è innocua.
Quali sono i sintomi delle allergie nei bambini?
I sintomi delle allergie possono coinvolgere:
– Basse vie aeree: il respiro può diventare più affannoso
– Occhi: possono prudere, lacrimare e diventare rossi
– Naso: può chiudersi come durante un raffreddore con sintomi come starnuti, naso che cola e prurito
– Pelle: possono manifestarsi sintomi come arrossamento della pelle, orticaria o desquamazione
Alcuni sintomi possono presentarsi a carico della bocca, con gonfiore di labbra, lingua, viso o gola.
Perché i bambini hanno le allergie?
Le allergie sono spesso ereditarie, ciò significa che possono essere trasmesse dai genitori ai propri figli, ma non è una regola scritta e non succede sempre. Un bambino può non ereditare una particolare allergia, ma avere solo una predisposizione.
Quali sono le allergie più comuni?
Una reazione allergica può verificarsi in qualsiasi parte del corpo, come pelle, occhi, stomaco, naso, gola e polmoni.
I tipi più comuni di allergie includono:
– Acari della polvere
– Polline
– Muffe
– Animali
Le principali cause di allergie alimentari nei bambini includono:
– Latte vaccino
– Uova
– Crostacei
– Arachidi e noci
– Soia
– Grano
– Sesamo
Altri tipi comuni di allergia possono essere:
– Punture di insetti
– Sostanze chimiche (come detersivi per il bucato)
– Medicinali (come antibiotici o antinfiammatori)
Come vengono diagnosticate le allergie?
Per trovare la causa di un’allergia possono essere eseguiti diversi test cutanei per gli allergeni ambientali e alimentari più comuni, come:
- Prick test: con un ago si fa un piccolo buchino sulla cute, per consentire la penetrazione dell’allergene; se dopo 20 minuti si genera un ponfo rosso e caldo intorno al punto dell’iniezione, significa che il bambino è sensibile.
- Test di provocazione: è l’applicazione diretta dell’allergene a livello oculare, nasale e bronchiale, valutando la risposta dell’organismo all’allergene stesso.
- Patch test: vengono applicati sulla pelle cerotti contenenti estratti allergizzanti.
- Rast test o test di radio-allergo-assorbimento: esami del sangue per la ricerca di specifici anticorpi (le IgE, o immunoglobuline E).
- Prick by prick, viene utilizzato nel caso delle allergie alimentari, e si basa sull’impiego diretto dell’alimento ritenuto allergizzante.
Come vengono trattate le allergie in un bambino?
Non esiste una cura definitiva per le allergie, ma la maggior parte dei sintomi possono essere gestiti con farmaci preventivi o sintomatici. Nel caso di sintomi associati a shock anafilattico è invece necessario che il genitore – precedentemente istruito – pratichi un’iniezione di adrenalina al bambino, e si rechi immediatamente al pronto soccorso. Il consiglio resta quello di evitare il più possibile il contatto con gli allergeni.
I consigli dello specialista sui possibili trattamenti
Cardine del trattamento delle forme allergiche è la prevenzione, quando possibile, che si attua con l’allontanamento dell’allergene responsabile dei sintomi o evitando l’esposizione.
La terapia profilattica si avvale di farmaci (quali cromoni e Ketotifene) che vengono somministrati anche in assenza di sintomi, per prevenirne o attenuarne l’insorgenza. Gli antistaminici ed i corticosteroidi invece sono farmaci sintomatici che devono essere somministrati in presenza dei sintomi.
Le vie di somministrazione sono diverse (locali o per via orale intramuscolare e/o endovenosa) a seconda della tipologia sintomatologica e della gravità (per esempio, viene utilizzato il collirio per la congiuntivite e il cortisone per crisi di asma grave che in base alla criticità può essere dato anche per via endovenosa).
A questi farmaci si aggiunge generalmente, nel caso di mono sensibilizzazione, l’immunoterapia allergene specifica (ITS) con estratti allergenici ad hoc da praticare per tre anni nell’intento di stimolare una tolleranza immunitaria verso l’allergene in causa. Ultimamente ai preparati da somministrare per via sottocutanea si sono aggiunti (sempre più usati) preparati in gocce orosolubili o sublinguali per auto somministrazione molto validi ed utili specialmente per i piccoli pazienti allergici.
Un altro trattamento che può essere utilizzato in casi selezionati di asma bronchiale allergico grave non controllato, o di orticaria cronica, è quello che prevede l’utilizzo di farmaci biologici (per uso ospedaliero) anche nei bambini dai 6 anni di età. Questi farmaci, si legano alla IgE specifiche prodotte verso l’allergene e ne impediscono il loro legame con l’allergene stesso.
Da qui alcuni consigli per i bambini allergici:
- Nel caso di allergia a pollini, è utile evitare l’esposizione all’aperto nelle ore più calde della giornata, ed eventualmente, ricorrere ad una terapia preventiva.
- Per le forme perenni dovute a sensibilizzazione agli acari, è consigliata una corretta bonifica dell’ambiente, con particolare riguardo alla camera da letto (togliere animaletti di pelo, libri e tappeti), evitando di tenere animali domestici (per possibile allergia e perché possono avere acari sul pelo)
- Nell’allergia alimentare, consiglio di evitare alimenti in guscio (arachidi, nocciole, ecc.) e gli altri alimenti noti.
- Non praticare attività fisica intensa – prevalentemente all’aperto- subito dopo aver mangiato (durante o dopo uno sforzo può manifestarsi uno shock anafilattico causato dall’assunzione di un determinato alimento – assunto prima – associato ad attività fisica o a farmaci assunti in precedenza, come gli antinfiammatori)
- Somministrare una corretta terapia medica di supporto.
Perché le allergie nei bambini sono aumentate tanto negli ultimi anni?
Le allergie nei bambini sono aumentate per diversi fattori. Tra questi, i più comuni sono la predisposizione genetica e le condizioni ambientali. L’incidenza delle forme allergiche aumenta nei bambini che hanno la madre, il padre, o ambedue i genitori allergici. Inoltre, il cambiamento di alimentazione, zone climatiche, ambiente domestico, o un eccesso di condizioni igieniche sono in grado di influenzare la comparsa di allergia.
Nel caso, ad esempio, di bambini che vivono in campagna, si rileva una minor incidenza di patologia allergica pari al 6%, contro un’incidenza di circa il 10 % nei bambini che vivono in città. Anche l’ allergia a crostacei e frutta in guscio è aumentata nelle zone urbane. Il motivo di tali differenze sta nel fatto che i bimbi che vivono in campagna vengono a contatto con allergeni e batteri molto prima ed acquisiscono in questo modo la resistenza verso tali agenti.
Al contrario, in città sono presenti un maggior inquinamento atmosferico, un diverso stile di vita, di alimentazione, e conseguenti modifiche del microbioma intestinale che hanno un ruolo determinante nell’insorgenza e incidenza di allergie. Queste ultime sono infatti correlate al cambio di alimentazione e di stile di vita nelle popolazioni in fase di sviluppo.
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