Maggio è il mese della prevenzione del melanoma, un tumore spesso molto aggressivo, che origina specialmente sulla cute (nelle zone più frequentemente esposte alla luce del sole) ma che tuttavia, se preso in tempo, può essere curabile. Durante la fase iniziale, infatti, mostra già delle caratteristiche precise che lo distinguono da un neo benigno.
Controlli regolari permettono allo specialista di monitorare i nei considerati più a rischio e procedere, eventualmente, alla loro rimozione.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Maria Antonella Spurio, dermatologa presso il centro Humanitas Medical Care di Monza.
Come si presenta il melanoma?
Il melanoma è un tumore della pelle che può insorgere in un neo già esistente o apparire come una nuova lesione. Quando è già presente sulla cute, tende a crescere sulla superficie prima di penetrare in profondità, motivo per cui, riconoscerlo in tempo, può essere molto importante al fine di evitare che si espanda.
Generalmente, per riconoscere un melanoma è possibile applicare la regola ABCDE:
- Asimmetria: i nei sono simmetrici mentre il melanoma tende ad essere asimmetrico, è importante quando una lesione pigmentata cambia forma.
- Bordi irregolari: i bordi di un neo sono regolari, quelli di un melanoma sono spesso frastagliati.
- Colore disomogeneo: i nei hanno un colore unico ed uniforme, mentre il melanoma può avere più colori. È importante osservare la presenza di diverse colorazioni.
- Diametro superiore a 6 mm: i nei crescono fino ad un diametro di 6 mm. I melanomi tendono ad aumentare di diametro, spesso superando i 6 mm.
- Evoluzione: la rapida crescita di un qualunque neo o macchia pigmentata deve far sospettare un melanoma.
Quando il melanoma è pericoloso?
Il melanoma diventa pericoloso quando si diffonde in profondità nella pelle o in altre parti del corpo.
Ogni quanto bisognerebbe controllare i nei?
Bisognerebbe far controllare i nei almeno una volta all’anno, o più frequentemente se si hanno casi in famiglia o si notano cambiamenti nel colore e nell’aspetto di un neo già esistente o in uno nuovo.
Cosa succede durante la mappatura dei nei?
In genere, un appuntamento per eseguire una mappatura dei nei richiede circa 45 minuti. Lo specialista, dopo aver fatto un’anamnesi del paziente, indagando la sua storia familiare, i fattori di rischio ed eventuali problemi di pelle, eseguirà il controllo dei nevi con epiluminescenza che consiste nella valutazione dei nevi mediante l’utilizzo del dermatoscopio, uno strumento che rileva eventuali anomalie peculiari della pigmentazione, della microcircolazione ed alterazioni dell’integrità cutanea, per una diagnosi precoce del melanoma.
In caso di presenza di uno o più nevi a rischio (da monitorare nel tempo), si passa alla videodermoscopia: l’immagine dermoscopica del nevo viene archiviata, attraverso un computer, per confrontarla nei seguenti controlli.
L’archiviazione di immagini digitali permette di monitorare nel tempo le caratteristiche dermoscopiche dei nevi sospetti.
E se il medico trova qualcosa di sospetto?
Nel caso fosse necessario, lo specialista informerà il paziente dell’esigenza di un’asportazione chirurgica, uno dei trattamenti di prima scelta nella maggior parte dei tumori cutanei. Una volta rimossa la lesione sospetta, verrà eseguita una biopsia escissionale o incisionale per avere una diagnosi definitiva.
Se il neo asportato era maligno come mi dovrò comportare?
Una volta che si ha una diagnosi di melanoma con relativa stadiazione del tumore (estensione e la gravità), verrà eseguita un’asportazione chirurgica e verranno programmati successivi accertamenti ed esami, come ecografie e studio dei linfonodi.
Verrà quindi impostato un follow-up, un percorso di controlli ed esami sulla base della stadiazione appurata.
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