L’atrofia vulvo-vaginale è una condizione che si presenta spesso nel periodo della menopausa, ed è causata principalmente dalla degenerazione del tessuto vaginale e vulvare, dovuta al calo di estrogeni che provoca la perdita di tono ed elasticità vaginale.
Sebbene la perdita di elasticità vaginale sia piuttosto diffusa (anche quando la menopausa è indotta chirurgicamente, nelle donne che sono in terapia per il tumore al seno, o più raramente, in quelle che hanno avuto un parto vaginale), spesso crea un imbarazzo che impedisce alle pazienti di parlarne apertamente. Tuttavia, recuperare l’elasticità vaginale è possibile, e rivolgersi ad uno specialista, può essere il primo passo per risolvere il problema.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Raffaela Di Pace, ginecologa e sessuologa di Humanitas per lei, e presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano, e Stefania Del Duca, capo-ostetrica del Punto Nascita di Humanitas San Pio X.
Quali sono i sintomi dell’atrofia vulvo-vaginale?
I sintomi dell’atrofia vulvo-vaginale possono rendere difficile e doloroso avere un rapporto sessuale, o creare fastidi (soprattutto esterni) che possono impedire di svolgere anche le più normali attività quotidiane, come camminare, andare in bicicletta o fare attività fisica.
Dott.ssa Pace, cosa causa la perdita di elasticità vaginale?
La perdita di elasticità e di tono (trofismo) dei tessuti vaginali è dovuta alla riduzione degli ormoni deputati a regolare la produzione di collagene ed elastina a livello di vagina e vulva.
Un meccanismo alla base dell’atrofia vulvo-vaginale e dei disturbi ginecologici e sessuali associati, come secchezza, prurito, bruciore, dolore durante i rapporti sessuali, o incontinenza urinaria da stress, con lievi perdite di urina dopo un colpo di tosse o uno starnuto.
Per molte donne in menopausa fisiologica o iatrogena, (ovvero indotta da farmaci) o in terapia per tumore alla mammella, recuperare l’elasticità vaginale, non è un vezzo estetico ma una vera e propria necessità, perché significa recuperare qualità di vita e benessere.
È possibile recuperare l’elasticità vaginale e il tono dei tessuti?
Sì, ma per farlo – risolvendo i sintomi dell’atrofia vulvo-vaginale – è necessario agire localmente con terapie mirate a migliorare l’elasticità e la compattezza del canale vaginale, stimolando la produzione di collagene ed elastina.
Per farlo è necessario rigenerare i tessuti vaginali e, contemporaneamente, veicolare sostanze bioattive come l’acido ialuronico, naturalmente presente nei tessuti vulvo-vaginali, negli strati più profondi epiteliali e subepiteliali di vagina e vulva.
Qual è la terapia che permette di recuperare l’elasticità vaginale?
È una terapia effettuata con un’innovativa tecnologia a radiofrequenza quadripolare dinamica, ovvero un dispositivo terapeutico che utilizza onde ad energia termica, in grado di aumentare la permeabilità delle membrane cellulari e quindi l’efficacia delle terapie contro la secchezza vaginale, rigenerando il tessuto vaginale e concentrandosi solo sui tessuti interessati dalla patologia vulvo-vaginale.
Questo trattamento favorisce l’incremento dell’idratazione, la riattivazione del microcircolo, la stimolazione cellulare alla produzione di collagene ed elastina, e permette di alleviare i sintomi associati alla Sindrome Genito-Urinaria in menopausa.
Il trattamento viene effettuato dall’ostetrica, sulla base dell’indicazione del ginecologo.
Dott.ssa De Luca, come si effettua il trattamento per la secchezza vaginale?
Il trattamento avviene con un dispositivo a radiofrequenza quadripolare, con una procedura effettuata in totale comfort.
Durante la terapia, la paziente avverte un calore intermittente emesso da un piccolo manipolo appoggiato all’area esterna della vulva o, se necessario, in quella più interna della vagina. Il calore viene controllato da un software, ma nel caso in cui la donna lo avvertisse in modo eccessivo, grazie al sistema di Biofeedback, può interrompere il trattamento in qualunque momento.
È un trattamento doloroso?
Di solito, il trattamento è completamente indolore, e quindi non sono necessarie anestesie neppure con creme locali; tuttavia, le donne con grave atrofia vulvare (atrofia serrata) possono provare fastidio durante il primo trattamento.
Quanto dura il trattamento?
Un ciclo completo di terapia prevede 4 sedute di circa 20 minuti ciascuna, da effettuare ogni due settimane per un periodo di due mesi.
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