In che modo l’allergologia è cambiata negli ultimi anni e come è riuscita a portare maggiori benefici ai pazienti? Un contributo fondamentale è stato dato dal professor Giorgio Walter Canonica, Responsabile del Centro di medicina personalizzata Asma e Allergologia di Humanitas e docente di Humanitas University, a cui la prestigiosa rivista Allergy, ha dedicato un articolo lo scorso ottobre.
“Legends of Allergy and Immunology: Giorgio Walter Canonica – Physician, scientist, and visionary leader”, questo il titolo dell’articolo che racconta la storia del Professore, ripercorrendo la sua carriera fin dagli anni Settanta, quando dopo la laurea in medicina, si specializzò in pneumologia, allergologia e immunologia clinica; combinando le competenze acquisite in laboratorio con il collega Lorenzo Moretta, alla clinica.
Il professor Canonica, viaggiando tra Svezia e Stati Uniti, si è sempre dedicato alle patologie allergologiche, diventando tra i pionieri della Ricerca sull’immunoterapia allergene specifica (il cosiddetto “vaccino” antiallergico), dimostrando per primo le modificazioni della risposta immunitaria date dal “vaccino sottocutaneo”, e lavorando per l’introduzione della terapia sublinguale, al posto di quella sottocutanea.
Una vita dedicata alla Ricerca e all’attività clinica, con i pazienti sempre al centro della propria attività, che è valsa al professor Canonica il titolo di “leggenda” da parte di Allergy.
Abbiamo ripercorso insieme a lui i principali aspetti dell’immunoterapia allergene specifica e l’importanza di una medicina personalizzata e di precisione.
Immunoterapia e vaccino sublinguale: una rivoluzione contro le allergie
Nonostante venga definita come un “vaccino”, l’immunoterapia allergene specifica è una vera e propria cura della durata di tre anni, che ha l’obiettivo di desensibilizzare il paziente ad uno specifico allergene che gli provoca reazioni patologiche, permettendogli di tollerarlo.
L’immunoterapia prevede la somministrazione controllata di un allergene in piccole dosi e in questo senso, la terapia sublinguale, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, come sottolinea il Professore.
Il vaccino antiallergico sublinguale è entrato in uso tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, ma è solo con lo Studio Randomised controlled trial of local allergoid immunotherapy on allergic inflammation in mite induced rhinoconjunctivis pubblicato su Lancet nel 1998, dal team di ricerca del professor Canonica, che è stato possibile dimostrare per la prima volta l’efficacia clinica combinata alla riduzione dell’infiammazione indotta dall’allergene.
Il vaccino sublinguale è decisamente più sicuro dell’immunoterapia sottocutanea che può dare effetti collaterali importanti. Inoltre, se quello tradizionale deve essere somministrato solo da personale medico, questo può essere assunto autonomamente dal paziente presso il proprio domicilio, con un evidente aumento della semplicità di assunzione e di qualità della vita di chi sta seguendo la terapia (per esempio durante il lockdown provocato da COVID-19 è stato possibile proseguire con la terapia sublinguale e non con la sottocutanea).
In Italia, l’85% delle immunoterapie allergene-specifiche avviene per via sublinguale. E bisogna anche tenere in considerazione che nel 15% delle terapie somministrate per via sottocutanea rientra anche il vaccino per gli imenotteri che attualmente non esiste in forma sublinguale”, spiega il professor Canonica.
Medicina personalizzata e medicina di precisione: un’unica strada
Parlare di medicina di precisione e di medicina personalizzata, è fondamentale, perché la terapia deve adattarsi alle singole esigenze del paziente, sia per quanto riguarda la sua storia clinica che il suo stile di vita. Con l’immunoterapia abbiamo la possibilità di andare a colpire il singolo allergene, addirittura la singola molecola, che scatena la patologia allergica nel paziente, una precisione che ci viene garantita dai test diagnostici di ultima generazione: la diagnostica molecolare.
Una volta individuato il target, la personalizzazione della terapia permette di offrire al paziente una serie di variabili tra cui scegliere, accompagnato dallo specialista. In caso di immunoterapia sottocutanea, per esempio, si può optare tra due diversi metodi di somministrazione (depot o non depot), mentre in caso di immunoterapia sublinguale il paziente può valutare se preferisce assumerla in gocce o pastiglie. Anche il dosaggio può essere standard o personalizzato in base a esigenze di terapia e di stile di vita che verranno valutate in accordo con il paziente. L’obiettivo è garantire al paziente una terapia efficace, facendo in modo che vi aderisca con costanza e precisione: cucirla insieme sulle sue esigenze e le sue preferenze è di certo la strada migliore. Insomma, non è più il tempo di pensare che ci sia una terapia standard uguale per tutti”, prosegue il professore.
“Medicina Personalizzata dell’Asma” significa oggi poter diagnosticare la malattia identificando il meccanismo della stessa (precisione) e definendo quale terapia biologica (anticorpi monoclonali verso differenti bersagli immunologici) possa essere utilizzata per il singolo paziente. Questo permette un risultato clinico evidente per il paziente a cui si associa (e il Team di Humanitas è leader internazionale in tale aspetto) il risparmio o la sospensione dell’uso del cortisone orale, che purtroppo viene usato – e abusato – abitualmente nell’asma (oltre il 60-70% dei pazienti) e che tanti danni crea alla vita dei pazienti stessi”, conclude il professor Canonica.
L’importanza di un team multidisciplinare di specialisti
In presenza di patologie allergiche, il paziente può facilmente presentare una serie di sintomi differenti che rendono necessario il consulto di medici di differenti specialità. Basti pensare che secondo alcuni studi l’80% degli asmatici soffre anche di rinite allergica e che il 42% presenta poliposi nasale. La valutazione multidisciplinare, in patologie così complesse, è quindi fondamentale e gli specialisti, come l’allergologo, il dermatologo, l’otorinolaringoiatra e lo pneumologo, devono lavorare insieme per garantire al paziente la migliore assistenza possibile.
Il Centro di medicina personalizzata Asma e Allergologia di Humanitas, guidato dal professor Canonica, si pone come obiettivo proprio il lavoro di squadra, unendo le competenze dei medici specialisti del team e l’attività di Ricerca, all’utilizzo di terapie di ultima generazione, come i farmaci biologici, in grado di intervenire su varie malattie, dall’asma, all’orticaria e alla dermatite atopica, dalla poliposi nasale all’esofagite eosinofila.
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