Tra i servizi diagnostici offerti da Humanitas Medical Care di Bergamo si aggiungerà, a partire dal prossimo mese di maggio, quello che prevede l’esecuzione di una risonanza magnetica e di una visita ortopedica, il tutto accompagnato da una refertazione immediata.
In pratica sarà possibile recarsi nel centro diagnostico di via Camozzi e sottoporsi prima all’esame radiologico e in seguito, a pochi minuti di distanza, alla visita con lo specialista ortopedico. Nell’arco di un tempo molto breve la stessa persona potrà dunque lasciare il centro diagnostico bergamasco con in mano una refertazione radiologica e clinica che attesta il suo stato di salute.
Ne parliamo con il dottor Salvatore Sgroi, radiologo che svolge attività presso Humanitas Medical Care di Bergamo.
Dottor Sgroi, quale tipo di paziente in genere preferisce scegliere un percorso “veloce” di questo tipo?
«Si tratta di un servizio diagnostico che può interessare persone che hanno subito eventi traumatici e che per vari motivi hanno l’esigenza di concludere in tempi brevi il percorso diagnostico relativo alla problematica di cui soffrono. Si parla soprattutto di sportivi o anche di professionisti, per cui il dilazionare la procedura diagnostica potrebbe rappresentare un problema. In genere la selezione di questa tipologia di pazienti viene comunque eseguita dagli ortopedici, che forniscono l’indicazione a seguire un percorso di questo tipo, che prevede che l’attività del radiologo sia affiancata e contestuale a quella dello specialista in ortopedia».
L’esigenza è solo quella di “tagliare i tempi” e di chiudere il percorso in un tempo breve?
«È fuori di dubbio che chi accede a questo tipo di servizio in cui tutto viene compattato lo faccia perché vuole evitare il percorso diagnostico tipico, che dal pronto soccorso porta a una serie di esami e visite per la cui esecuzione sono da prevedere perdite di tempo e spostamenti spesso non indifferenti. C’è però anche un secondo vantaggio, dovuto al fatto che questo servizio riunisce in un unico contesto sia il radiologo sia l’ortopedico, per cui nel caso in cui sorga un dubbio di qualsiasi genere i due specialisti possono interagire tra loro e venire a capo di qualsiasi difficoltà praticamente in tempo reale. Il fatto che il paziente si sottoponga alla visita ortopedica con la documentazione diagnostica appena ritirata, visionata dal radiologo, permette di venire molto più rapidamente a capo di ogni tipo di problematica e di individuare con maggior precisione l’eventuale percorso di cura da mettere in atto».
Tutto nello stesso posto e nell’arco di una mattinata…
«In condizioni normali il paziente che si reca al Pronto soccorso, dopo avere effettuato l’esame radiologico e avere ritirato il corrispondente referto, deve fissare una visita presso un ortopedico che di norma visita in una struttura differente da quella in cui è stato effettuato l’esame radiologico. Quando l’ortopedico lo visita può avere dubbi circa i risultati dell’esame radiologico e può decidere di rimandare il paziente da questo specialista per approfondire meglio aspetti difficili da individuare. Chiaro che poi il paziente deve tornare dall’ortopedico… si capisce come il vantaggio di avere a disposizione in uno stesso ambito entrambi gli specialisti sia un vantaggio davvero enorme».
Il percorso di Humanitas Medical Care di Bergamo prevede l’esecuzione della sola risonanza magnetica o anche di altri esami diagnostici strumentali?
«In genere chi sceglie questo percorso richiede l’esecuzione della risonanza. Poi, nel caso in cui l’esecuzione di questo esame evidenzi situazioni che richiedono nuove e differenti indagini, sarà lo stesso radiologo a indicarlo. In ogni caso, tutti i passaggi vengono schedulati in modo tale che il paziente perda il minor tempo possibile, perché lo scopo alla fine è quello di fornire la massima efficienza in tempi quanto più ristretti possibile, adeguati alle esigenze di chi non può o non vuole sottostare a dispendiosi spostamenti tra un ospedale, o un ambulatorio, e l’altro».
Sedi
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12.000.000 Visite
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1.000.000 pazienti
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7.300 professionisti
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190.000 ricoveri
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12.000 medici