Perché si formano i calcoli renali?

I calcoli renali sono aggregati composti da sali e minerali che si formano all’interno della via urinaria. La presenza di questi ‘sassolini’ viene definita calcolosi.

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Mietta Meroni, nefrologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza.

Quali sono le cause dei calcoli?

Tra le cause principali della formazione di calcoli renali ci sono: fattori ereditari, dieta squilibrata e scarsa assunzione di liquidi.

Da cosa sono formati i calcoli?

I calcoli possono essere costituiti da componenti chimiche differenti. Tra queste troviamo:

–   Ossalato di calcio: rappresentano il 90 per cento dei casi e sono radiopachi

–   Fosfato di calcio: sono meno frequenti e radiopachi

–   Acido urico: si possono sciogliere completamente alcalinizzando le urine con una terapia medica senza dover ricorrere alla chirurgia e sono radiotrasparenti, non visualizzabili nelle radiografie ma con l’ecografia

–   Cistina: sono molto rari. Generalmente si manifestano fin dall’infanzia in pazienti portatori di una condizione patologica ereditaria definita cistinuria; spesso causano calcolosi complesse, voluminose, molto dure e difficili da trattare

I calcoli possono essere anche provocati da batteri, nel caso di un’infezione delle vie urinarie.

Quali sintomi possono manifestarsi con i calcoli?

Generalmente i sintomi non si presentano fino a quando il calcolo non si sposta all’interno del rene o non passa negli ureteri, i canalicoli che collegano i reni alla vescica. In questo caso possono dar luogo alla colica, dolore che arriva a ondate e con intensità differente al fianco, alla schiena, e all’inguine.

Altri sintomi possono includere:

  • Dolore o sensazione di bruciore durante la minzione
  • Urina rosa, rossa o marrone; torbida o maleodorante
  • Bisogno persistente di urinare
  • Nausea e vomito in corso di colica
  • Febbre e brividi (se è presente un’infezione)

Come si effettua la diagnosi?

Per diagnosticare la calcolosi, lo specialista potrà richiedere:

  • Un’ecografia, che fornisce informazioni sufficientemente dettagliate senza esporre il paziente a radiazioni.
  • Una TAC (con o senza mezzo di contrasto), nei casi dubbi o in cui bisogna decidere la strategia chirurgica più adatta.

Quando è necessario consultare uno specialista?

In alcuni casi, i piccoli calcoli renali possono essere espulsi spontaneamente, senza la necessità di un intervento medico o chirurgico. Tuttavia, i cristalli di dimensioni maggiori richiedono spesso un trattamento per consentire loro di passare attraverso il tratto urinario. Inoltre, le concrezioni con non vengono espulse spontaneamente, possono richiedere l’estrazione chirurgica. Poiché i calcoli non trattati possono portare a una serie di altre complicazioni, tra cui infezioni, dolore intenso e stasi urinaria fino alla perdita della funzione del rene bloccato, è importante consultare uno specialista per sapere quale sarà il percorso da seguire.

I sintomi più gravi e prolungati, come dolore intenso, nausea o vomito, febbre alta, incapacità di urinare, o sangue nelle urine, necessitano ovviamente di cure immediate.

Nefrologia
Dott.ssa Mietta Meroni
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