Per disfunzione erettile (DE) si intende la persistente o ricorrente incapacità a raggiungere e mantenere un’erezione sufficiente per avere un rapporto sessuale soddisfacente.
In Italia, le Società Italiane di Andrologia, Urologia e Medicina Generale, hanno effettuato uno studio epidemiologico su 2000 soggetti, evidenziamo come nel nostro Paese la disfunzione erettile (completa e incompleta) sia pari al 12.8%, con un significativo aumento della patologia correlato all’avanzare dell’età (2% tra 18 e 30 anni e 48% oltre 70 anni).
La disfunzione erettile può influenzare la salute psicosociale e avere un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti nel rapporto di coppia.
Ne abbiamo parlato con il dott. Roberto Musci, urologo presso Humanitas San Pio X, e l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola e Murat a Milano.
Quali sono i fattori di rischio per la disfunzione erettile?
La disfunzione erettile è associata a diversi fattori di rischio tra cui:
– Età
– Diabete mellito
– Dislipidemia
– Ipertensione
– Malattie cardiovascolari
– Obesità
– Sindrome metabolica
– Iperomocisteinemia
– Mancanza di esercizio fisico
– Fumo
Altri potenziali fattori di rischio associati alla disfunzione erettile possono essere:
– Disturbi del sonno
– Apnea ostruttiva del sonno
– Psoriasi
– Artrite gottosa
– Spondilite anchilosante
– Steatosi epatica non alcolica
– Disturbi epatici cronici
– Cronica parodontite
– Glaucoma ad angolo aperto
– Malattia infiammatoria intestinale
– Sindrome da stanchezza cronica
– Rinite allergica
Esiste anche un’associazione tra la disfunzione erettile e l’utilizzo di alcuni farmaci, come:
– Farmaci per la cura dell’ipertensione arteriosa (diuretici tiazidici, alfa e β-bloccanti)
– Farmaci per la dislipidemia
– Farmaci per l’insufficienza cardiaca (digossina, amiodarone, clortalidone)
– Psicofarmaci e farmaci per la terapia di malattie neurologiche (imipramina, litio, clorpromazina, sertralina, paroxetina,benzodiazepine )
– Farmaci antiandrogeni
– Corticosteroidi
– Farmaci antiacidi
– Antinfiammatori articolari (indometacina, naproxene)
– Sostanze stupefacenti
Quali possono essere le cause della disfunzione erettile?
Diverse malattie possono causare disfunzione erettile. Tra queste troviamo:
– Fibrillazione atriale
– Ipertiroidismo
– Carenza di vitamina D
– Iperuricemia,
– Depressione
– Malattia renale cronica
– Malattia reumatica
– Malattie polmonari
– Ipotiroidismo
– Iperprolattinemia
La disfunzione erettile è spesso associata anche malattie urologiche o ad interventi ad esse correlati, come:
– Ipertrofia prostatica sintomatica (luts) e la sua terapia (medica e chirurgica)
– Infiammazioni prostato-vescicolari
– Interventi chirurgici sull’uretra (uretroplastica a cielo aperto, in particolare per la correzione delle stenosi posteriori)
Anche la chirurgia pelvica (in particolare per malattie oncologiche quali prostatectomia radicale o cistectomia radicale, chirurgia colorettale) può avere un impatto negativo sulla funzione erettile, a causa di alterazioni anatomiche vascolari, o per una lesione nei fasci neurovascolari che controllano il meccanismo neurologico della risposta erettile (anche se con l’utilizzo di tecniche robotiche “nerve sparing” l’incidenza della disfunzione erettile post-chirurgica è diminuita).
Anche i trattamenti non chirurgici per la neoplasia prostatica, quali radioterapia o brachiterapia, possono essere associati alla disfunzione erettile.
La disfunzione erettile può essere un campanello d’allarme per altre malattie?
La presenza di una disfunzione erettile aumenta il rischio di futuri eventi cardiovascolari compreso l’infarto del miocardio, gli eventi cerebrovascolari e la mortalità per rischio cardiovascolare. La presenza di una disfunzione erettile può essere una manifestazione precoce di malattie vascolari periferiche e non dovrebbe essere sottovalutata e considerata solo come un problema andrologico.
Come viene diagnosticata la disfunzione erettile?
L’erezione è un processo fisiologico complesso che comporta l’integrazione di eventi neurologici, vascolari, ormonali e psicologici.
Il primo passo nella valutazione della disfunzione erettile è sempre una dettagliata storia medica e sessuale dei pazienti: è importante creare un’atmosfera rilassata durante l’acquisizione dell’anamnesi, per poter porre domande sulla funzione erettile e altri aspetti della storia sessuale e per spiegare la diagnosi e l’approccio terapeutico.
La storia sessuale deve includere informazioni sulle relazioni sessuali precedenti e attuali, stato emotivo, insorgenza e durata del problema erettile e precedenti consultazioni e trattamenti.
Avere notizie della salute della/del partner può essere utile per valutare meglio la disfunzione erettile. Generalmente, vengono utilizzati dei questionari psicometrici convalidati, come l’IIEF (domande che valutano l’oggettività del problema erettile), che aiutano ad approfondire il desiderio sessuale, la funzione erettile, la funzione orgasmica e la soddisfazione del rapporto.
Ogni paziente deve essere sottoposto a un esame obiettivo generale e focalizzato sull’apparato genitourinario, endocrino, vascolare e neurologico.
La pressione sanguigna e la frequenza cardiaca devono essere valutate insieme al calcolo dell’IMC (Indice Massa Corporea) o BMI (Body Max Index).
I principali test di laboratorio principali sono:
– Glicemia a digiuno o dell’emoglobina A1c
– Profilo lipidico
– Test ormonali (Fsh, Lh, Prolattina, Testosterone e Tsh)
– Cortisolo e Beta estradiolo (in casi specifici)
– PSA (in pazienti di età superiore ai 50 anni)
Una valutazione cardiologica è utile per valutare il rischio cardiocircolatorio legato alla disfunzione erettile.
I test diagnostici specifici sono:
– Test di rigidità e tumescenza peniena notturna: misura il numero di episodi erettili, la tumescenza (cambiamento della circonferenza mediante estensimetri), e la massima rigidità del pene durata delle erezioni notturne
– Ecocolordoppler basale e dinamico pene tramite iniezione intracavernosa con prostaglandine: fornisce informazioni sulla fisiopatologia emodinamica della funzione erettile (flusso arterioso e meccanismi di chiusura venosa).
– Pess (Potenziali Evocati Somatosensoriali) del nervo pudendo: serve a studiare la conduzione degli stimoli sensitivi lungo il nervo pudendo e il midollo e l’arrivo a livello della corteccia cerebrale, attraverso stimoli inviati da elettrodi.
I Potenziali Evocati Somatosensoriali permettono di esplorare le vie somatosensoriali che partono dal pene attraverso i cordoni midollari posteriori, le vie lemniscali tronco-encefaliche e talamiche.
Sono utili per approfondire problemi di deficit erettile e problemi eiaculatori derivanti da alterazioni neurologiche centrali o periferiche (sclerosi multipla, ictus, mieliti, neuropatie, traumi, pregressa chirurgia pelvica, infiammazioni)
L’esame è composto da 4 fasi:
– Valutazione della velocità di conduzione generale (cervello – arti inferiori )
– Riflesso bulbo cavernoso ed ischio cavernoso
– Potenziali Evocati Somato-Sensoriali da stimolo pudendo
– Elettromiografia dei muscoli del pavimento pelvico
I Potenziali evocati somatosensoriali sono utilizzati anche per valutare patologie dell’eiaculazione, come l’aneiaculazione (assenza di eiaculato) legata a problemi neurologici.
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