Le patologie che coinvolgono il pavimento pelvico colpiscono prevalentemente le donne. Nella maggior parte dei casi si tratta di disturbi causati da fattori costituzionali o da fattori esterni come la gravidanza, il parto naturale o interventi chirurgici, che vanno tenuti sotto controllo, perché se trascurati, possono portare a complicazioni anche gravi.
Ne abbiamo parlato con il dott. Leonardo Lenisa, specialista in chirurgia generale presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Perché sono le donne a essere più colpite da queste patologie?
Rispetto agli uomini, le donne soffrono più frequentemente di questo tipo di patologie per l’anatomia della pelvi femminile che alloggia i tre compartimenti (anteriore o vescicale, centrale o genitale, posteriore o rettale) e risulta più facilmente esposta al prolasso degli organi pelvici rispetto alla pelvi maschile chiusa verso il basso dal piano prostatico.
La fascia più colpita è quella della terza età, soprattutto nelle donne che hanno avuto plurime gravidanze, che nel corso del tempo può determinare una maggiore sollecitazione dei visceri pelvici.
Quali sono le patologie più diffuse?
Il prolasso degli organi pelvici si manifesta sia come la presenza di una “anomala fuoriuscita” sia come un’alterata funzione: disturbi della sfera urinaria (sensazione di incompleto svuotamento o fughe involontarie di urina), della sfera sessuale (disturbo o dolore durante i rapporti, sensazione di disagio e di non sentirsi “a posto”), disturbi dell’evacuzione (irregolarità intestinale e difficoltà a evacuare, disturbo della continenza ai gas e non solo).
Quali sono i segnali a cui prestare attenzione?
Alcuni dei sintomi a cui è necessario prestare attenzione sono:
- Perdita urinaria: quando compare è bene consultare lo specialista;
- Disturbi dell’evacuazione
- Stitichezza
- Dolore pelvico
Come si curano le patologie del pavimento pelvico?
Il primo passo è senz’altro quello di modificare le cattive abitudini alimentari e sociali della paziente, migliorando anche l’attività fisica. Se questo non fosse sufficiente, si può ricorrere anche all’utilizzo di alcuni farmaci utili sia per la funzione evacuativa sia dal punto di vista urinario per ripristinare le funzioni perdute.
Esistono poi trattamenti riabilitativi che possono aiutare a ricondizionare il corpo e a guadagnare nuovamente consapevolezza sulle funzioni perdute e alcune attività riflesse.
Quando è necessario l’intervento chirurgico?
L’intervento chirurgico va valutato con lo specialista: oggi disponiamo di interventi che sono sempre meno invasivi e sempre più rispettosi dell’integrità femminile.
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