Manometria ano-rettale


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Che cos’è la manometria ano-rettale?

È un esame diagnostico che permette di valutare i meccanismi di defecazione e continenza fecale, permettendo di analizzare la contrazione degli sfinteri anali (interna ed esterna), il riflesso retto-anale inibitorio e la sensibilità rettale, sia a riposo che durante la contrazione volontaria.

A cosa serve la manometria anorettale?

La manometria anorettale serve ad esaminare l’ultimo tratto dell’intestino; più precisamente, analizza le contrazioni dello sfintere anale durante l’espulsione delle feci e in caso di loro contenimento.

Tale procedura si sofferma quindi sul riflesso retto-anale inibitorio e sulla sensibilità rettale e viene indicata per studiare patologie del tratto ano-rettale (in situazioni caratterizzate da prolassi , incontinenza anale , stipsi), nel caso di contrazione paradossa del pubo-rettale, o in previsione di un intervento che coinvolga il canale anale.

Come viene eseguita la manometria anorettale?

Si fa stendere il paziente sul suo fianco sinistro con le ginocchia appoggiate sull’addome. Successivamente si procede con l’introduzione nella cavità anale di un piccolo catetere completo di un palloncino, inizialmente sgonfio, posto sulla cima. Lo specialista gonfierà il palloncino per simulare il bolo fecale e chiederà al paziente di espellere il catetere; a questo punto verificherà la corretta contrazione dello sfintere e l’attività anorettale.

Durante la visita il medico verificherà: il profilo pressorio basale, il profilo pressorio dinamico e il riflesso retto-sfinterico inibitore. 

Quanto dura la visita?

La manometria ha una durata media di circa 20 minuti.

Sono previste norme di preparazione?

Viene richiesto al paziente un clisma senza glicerina almeno 2 ore prima.

Quali pazienti possono effettuare la manometria ano-rettale?

All’esame possono sottoporsi sostanzialmente tutti i pazienti in grado di collaborare attivamente con il medico che esegue l’esame. Può essere tuttavia controindicato per chi è reduce da un recente intervento chirurgico.

La manometria ano-rettale è dolorosa o pericolosa?

Se il paziente presenta lesioni nella zona da trattare (emorroidi, ragadi o fistole) si potrebbe verificare un lieve sanguinamento.

Ulteriori fastidi sono dati dall’inserimento del catetere e dal rigonfiamento del palloncino, che possono provocare la sensazione di perdita di liquidi dallo sfintere.