Che cos’è la linfoscintigrafia?
La linfoscintigrafia è un test diagnostico non invasivo utile per lo studio del sistema linfatico e per l’identificazione dei linfonodi. Il metodo si basa sulla
somministrazione sottocutanea di un radiofarmaco debolmente radioattivio che si
propaga lungo tutto il sistema linfatico, fermandosi a livello del primo linfonodo (denominato sentinella), che drena la zona cutanea dove è avvenuta l’iniezione.
Le immagini della linfoscintigrafia sono ottenute con apparecchiature chiamate gamma-camera. Sulla base dei risultati dell’esame, il medico nucleare valuta lo stato e la funzionalità del sistema linfatico e la presenza di eventuali anomalie.
A cosa serve la linfoscintigrafia?
La linfoscintigrafia viene utilizzata principalmente nei pazienti che necessitano di un intervento chirurgico per neoplasie e serve per visualizzare il linfonodo sentinella, il linfonodo primario che drena l’area cutanea (corrispondente al luogo del
tumore), dove viene somministrato il radiofarmaco.
Il linfonodo sentinella viene poi rimosso chirurgicamente ed esaminato dall’anatomopatologo alla ricerca di cellule metastatiche. In base al risultato di questa analisi, il chirurgo deciderà se è necessaria un’ulteriore rimozione dei linfonodi.
Il test può essere utilizzato anche per lo studio del drenaggio linfatico, nei casi in cui si sospetti un’anomalia nel percorso dei vasi linfatici.
Chi può effettuare la linfoscintigrafia?
Chiunque può essere sottoposto a questo tipo di indagine, su richiesta del medico curante, successivamente valutato dallo specialista in medicina nucleare.
In caso di sospetto o gravidanza certa, la paziente deve informare il medico prima di iniziare l’esame. Sarà lo specialista a valutare se procedere con l’esame, fornendo tutte le indicazioni e la stima della dose di radiazioni somministrata al feto.
Se la paziente allattasse potrebbe essere necessaria un’interruzione temporanea dell’allattamento. Il periodo di attesa dipende dal tipo di radiofarmaco usato.
La linfoscintigrafia è dolorosa o pericolosa?
La linfoscintigrafia è indolore e non comporta pericoli. Il radiofarmaco usato per il test non presenta effetti collaterali, non è un mezzo di contrasto e non provoca
reazioni allergiche. La quantità di radiofarmaco iniettato è minima, così come l’esposizione del paziente alle radiazioni ionizzanti. L’unico fastidio è causato dalla punta dell’ago.
Sono previste norme di preparazione?
Non è richiesta alcuna preparazione speciale per l’esame.
Come funziona la linfoscintigrafia?
Il radiofarmaco debolmente radioattivo viene iniettato attraverso una puntura sottocutanea. La sede di somministrazione viene massaggiata e al paziente viene suggerito di attendere in un’apposita sala d’attesa del settore della medicina nucleare, poiché il radiofarmaco ha bisogno di tempo per distribuirsi lungo i vasi linfatici e raggiungere il linfonodo sentinella.
L’intervallo di attesa dipende dal sito di iniezione e può variare da decine di minuti a poche ore.
Le immagini vengono registrate dalla gamma-camera con il paziente disteso sul letto della macchina (è necessario rimuovere oggetti metallici, come collane, orologi, braccialetti e orecchini).
Al termine dell’esame il paziente può riprendere le normali attività.