La maggior parte dei pazienti sottoposti a chirurgia sostitutiva del ginocchio (protesi) ha risultati positivi, con miglioramenti duraturi nel dolore e nella mobilità. Tuttavia, le complicazioni successive alla sostituzione del ginocchio possono insorgere per vari motivi, rendendo necessaria la sostituzione della protesi, intervento detto revisione di protesi di ginocchio.
Una revisione di protesi di ginocchio è un intervento che comporta la sostituzione di impianti protesici in una persona che in precedenza aveva già subito una sostituzione totale del ginocchio.
Alcune revisioni del ginocchio possono essere solo parziali, ovvero richiedere la sostituzione di una sola delle componenti dell’impianto (il femore o la tibia), altre revisioni invece sono totali, ovvero richiedono la sostituzione di tutte le parti della protesi precedentemente impiantata.
Ne abbiamo parlato con il dottor Michele d’Amato, ortopedico presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano.
Come viene trattata una protesi di ginocchio dolente?
“Per decidere l’intervento di revisione più indicato, oltre alla visita con il medico, il paziente deve sottoporsi ad una serie di esami radiografici del ginocchio e biochimici del liquido articolare”, spiega il dottor d’Amato, “in quanto la causa più frequente di fallimento di una protesi di ginocchio è l’infezione periprotesica”.
Quando una protesi del ginocchio fallisce può essere necessario un secondo intervento. Tuttavia, in alcuni casi si tratta solo di un’infiammazione transitoria dei tessuti che avvolgono la protesi e lo specialista può suggerire un trattamento conservativo non chirurgico, consigliando al paziente:
– Riposo
– Modifica dell’attività
– Uso di farmaci
– Rinforzare la muscolatura del ginocchio per dare maggiore stabilità alla protesi
Come avviene il trattamento chirurgico?
Quando il dolore ha un’intensità da moderata a grave e c’è una chiara diagnosi di fallimento dell’impianto, la chirurgia di revisione di ginocchio è necessaria per aiutare il paziente a ripristinare la normale funzione del ginocchio. Il primo passo è la rimozione della parte dell’impianto esistente che è fallito. In alcuni casi è necessario revisionare una sola componente della protesi. Altre volte, tutte e tre le componenti – femorale, tibiale e polietilene (la plastica di scorrimento tre femore e tibia) – devono essere rimosse o sostituite, e l’osso intorno al ginocchio deve essere ricostruito con parti in metallo (che sostituiscono l’osso mancante), o con un innesto osseo.
Nei casi dove, ad esempio, si identifica l’usura del polietilene come causa del fallimento, spesso è sufficiente cambiare solo questo pezzo rendendo l’intervento veloce e il recupero per il paziente molto rapido.
Nei casi invece in cui una o entrambe le componenti protesiche sono posizionate male oppure sono mobilizzate (ovvero si sono scollate dall’osso), è necessario cambiare tutta la protesi. Rendendo di conseguenza l’intervento più lungo e la riabilitazione successiva più impegnativa rispetto all’intervento di protesi eseguito per la prima volta.
Nei casi di instabilità (quando si sente cedere il ginocchio) o di rigidità (quando si piega poco) a volte è sufficiente cambiare solo una delle componenti permettendo una riabilitazione più rapida, altre volte invece è necessario cambiare tutta la protesi.
Esistono soluzioni chirurgiche anche per i casi che sono stati revisionati già una o due volte. Tuttavia, si tratta di situazioni molto più rare e complesse, in cui le soluzioni devono essere prese assieme al chirurgo e personalizzate sul paziente”.
Cosa succede in caso di infezioni?
“Nel caso di un’infezione il discorso cambia completamente”, continua il dottor d’Amato. “Se è questa la causa di dolore della protesi di ginocchio, potrebbe essere necessario eseguire un intervento aggiuntivo rispetto al revisione:
– Rimozione della protesi di ginocchio e l’inserzione di una protesi spaziatore ricca di antibiotico (detto spaziatore antibiotato). I nuovi spaziatori antibiotati, detti spaziatori Hoffmann, permettono di eradicare le infezioni con la stessa efficacia dei precedenti spaziatori. In più però permettono di ottenere un’ottima funzione del ginocchio, paragonabile a quella che si ottiene con una normale protesi di ginocchio. Fin da subito è possibile infatti appoggiare tutto il peso sullo spaziatore e muovere completamente il ginocchio.
– Rimozione dello spaziatore e l’inserzione della protesi definitiva. Questo avviene generalmente 3-4 mesi dopo il primo intervento e solo se l’infezione è scomparsa. In alcuni casi però, in cui lo spaziatore Hoffmann è ben tollerato e permette un utilizzo normale del ginocchio, allora il reimpianto definitivo può essere procrastinato per molto tempo se non reinviato definitivamente.”
Il ruolo della fisioterapia
“Talvolta il dolore alla protesi di ginocchio può essere semplicemente causato da un decorso post-operatorio più lento che si risolverà in buona parte con una corretta fisioterapia.
Alcuni pazienti, infatti, tendono a sviluppare un’infiammazione più accentuata nei mesi successivi all’intervento. In questo caso è necessario insistere con la fisioterapia e pazientare a volte anche fino a 12 mesi dopo l’intervento prima di valutare il risultato finale, conclude il dottor d’Amato.
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