Tanti di noi sono cresciuti con i cosiddetti rimedi della nonna, soluzioni ‘casalinghe’ per combattere ogni tipo di malattia, dall’influenza, alla tosse, al mal di testa. I più comuni, per quanto riguarda la cura degli occhi, sono gli impacchi di camomilla per la congiuntivite, e guardare nella bottiglia dell’olio per curare l’orzaiolo. Ma funzionano davvero?
Ne abbiamo parlato con il dottor Pietro Rosetta, oculista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Murat, a Milano.
Una bustina di camomilla sugli occhi funziona contro la congiuntivite?
No, l’uso di impacchi di camomilla potrebbe essere dannoso e controproducente. Nel caso poi l’acqua utilizzata per preparare l’infuso fosse contaminata o, sull’impacco rimanessero resti di camomilla, la soluzione potrebbe non essere del tutto sterile e peggiorare quindi l’infiammazione degli occhi.
Cosa fare in caso di congiuntivite?
Per prima cosa è necessario rivolgersi ad un medico specialista che mediante l’esame colturale delle secrezioni o il riconoscimento del DNA nativo di batteri e virus, potrà giungere ad una diagnosi e una cura.
Guardare nella bottiglia dell’olio può aiutare a curare l’orzaiolo?
Anche in questo caso valgono le stesse considerazioni sulla sterilitá, assente su una bottiglia di olio; inoltre l’effetto emolliente dell’olio non può sostituirsi ad un’adeguata e necessaria terapia antimicrobica.
Come si cura l’orzaiolo?
È necessario, mediante visita oculistica, valutare l’entità e lo stato evolutivo dell’orzaiolo, prima di prescrivere un’adeguata terapia antibiotica ed antiinfiammatoria; naturalmente dopo avere escluso la coesistenza di altre malattie oculari.
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