Tumore del rene
I reni sono due organi posti simmetricamente nella parte posteriore del dorso, con la funzione di filtrare il sangue e le impurità, di aiutare il controllo della pressione sanguigna e di regolare la produzione dei globuli rossi. Non è nota la causa del tumore al rene, tuttavia si sa con certezza che la neoplasia si origina in seguito all’alterazione nel DNA di alcune cellule renali, che porta a una proliferazione incontrollata delle stesse. L’accumulo delle cellule malate, che crescono e si dividono molto rapidamente, determina il tumore, che con il tempo può arrivare a estendersi ad altri organi, anche distanti dai reni.
Fattori di rischio
Il rischio di ammalarsi può aumentare a causa di fattori come:
l’età: il rischio aumenta con l’avanzare dell’età e il picco di incidenza è intorno ai 60 anni;
il sesso: ci sono più probabilità di ammalarsi per gli uomini che per le donne;
il fumo: sono più a rischio i fumatori e il rischio diminuisce se si smette di fumare;
l’obesità;
l’ipertensione;
l’esposizione per motivi professionali a determinate sostanze chimiche, ad esempio l’amianto e il cadmio;
sottoporsi a dialisi per lunghi periodi di tempo;
la sindrome di Von Hippel-Lindau, una patologia ereditaria rara;
il carcinoma papillare ereditario, un tumore renale ereditario.
È possibile fare prevenzione del tumore del rene?
Non esiste un’efficace strategia di prevenzione del tumore del rene, a parte evitare i fattori di rischio prima segnalati come il fumo, consiglio valido nella prevenzione di tutti i tipi di tumori e di numerosissime altre patologie.
Come eseguire la diagnosi
Generalmente la diagnosi di tumore renale è accidentale e precede la comparsa dei sintomi.
Per stabilire l’eventuale presenza di cancro del rene e la sua estensione, sono utili le seguenti metodiche diagnostiche:
- Ecografia: è lo strumento di diagnostica per immagini che in maniera del tutto non invasiva e con elevata accuratezza oggi viene impiegato in prima battuta allo scopo di riconoscere una dilatazione delle cavità renali e o degli ureteri e/o per individuare masse solide o cistiche dei reni.
- TAC: impiega radiazioni ionizzanti ed è la tecnica più efficace per riconoscere anche millimetriche calcificazioni, oltre che, attraverso il ricorso all’uso di un mezzo di contrasto, lesioni espansive dei reni. Rappresenta, inoltre, lo strumento più adeguato per guidare biopsie su eventuali lesioni dei reni.
- Risonanza Magnetica: in maniera non invasiva, attraverso campi magnetici e onde di radiofrequenza, la metodica viene impiegata ad oggi per evidenziare le vie urinarie e i reni, per escludere dilatazioni patologiche dei calici e o degli ureteri e per meglio identificare masse renali altrimenti individuate.
- PET (Tomografia ad Emissione di Positroni): è una metodica di diagnosi che impiega un radiofarmaco che si accumula nelle lesioni neoplastiche caratterizzate da elevato metabolismo. La sua applicazione può essere limitata nelle neoplasie renali perché parte del radiofarmaco viene eliminato proprio per via renale. È più utile per la valutazione di metastasi in sede renale da altre neoplasie.
- Agobiopsia: è una tecnica mini-invasiva per il prelievo di un campione di tessuto che, in casi selezionati, mediante un esame istologico (al microscopio) può confermare la presenza o meno di un carcinoma del rene prima dell’intervento di asportazione del tumore e fornire informazioni essenziali sul tipo istologico e sull’aggressività biologica del tumore. La biopsia renale non è un esame di routine, ma si esegue soltanto in alcuni casi selezionati.
Trattamenti
L’approccio al trattamento del tumore del rene è di tipo multidisciplinare e può prevedere opzioni terapeutiche differenti.
Chirurgia
La chirurgia rappresenta il trattamento principale per il cancro del rene. Tra le opzioni chirurgiche per il cancro del rene sono comprese:
- nefrectomia parziale: il paziente colpito da tumore del rene scoperto in una fase precoce può beneficiare della chirurgia conservativa renale che permette la conservazione di parte della funzione renale asportando esclusivamente la massa tumorale.
- nefrectomia radicale: per i casi di tumore renale avanzato può essere necessaria l’asportazione chirurgica completa del rene malato e della ghiandola surrenale adiacente e i linfonodi loco-regionali.
- tecniche chirurgiche mini-invasive
Terapia medica
Negli ultimi anni si è assistito allo sviluppo di una serie di farmaci biologici capaci di inibire recettori molecolari responsabili della proliferazione neoplastica, migliorando significativamente la prognosi di questa malattia. Tali farmaci hanno la capacità di colpire in modo selettivo le cellule tumorali preservando quelle sane, riducendo così la tossicità per il paziente. Inoltre, molti di essi hanno il vantaggio di essere somministrati per via orale.
Trattamento del carcinoma renale metastatico
Quando si ha la diffusione del cancro ad altri organi, l’équipe medica elabora un piano terapeutico specifico. Le opzioni terapeutiche prevedono il trattamento chirurgico, la radioterapia, la terapia medica con farmaci biologici mirati a bloccare la crescita tumorale.
Protocolli di ricerca clinica
Lo scopo dei protocolli di ricerca clinica è quello di determinare la sicurezza e l’efficacia di una terapia: possono non rappresentare una cura, ma prolungare la vita o migliorarne la qualità. Tali protocolli possono prevedere l’impiego di nuove molecole di diversa origine, come chemioterapici o terapie biologiche, la cui azione è mirata al meccanismo di proliferazione cellulare tipico di un preciso tipo di neoplasia (farmaci “intelligenti”). Per avere maggiori informazioni e capire quali protocolli possono essere adatti al proprio caso, è consigliabile per il paziente consultare il proprio medico di fiducia.
Disclaimer
Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.