L’importanza del contatto pelle a pelle con il neonato

Per contatto “pelle a pelle”, conosciuto meglio come “skin to skin”, si intende il primo contatto che avviene tra il neonato e la sua mamma. 

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Valeria Maria Conti, ostetrica presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza.

Come avviene lo skin to skin?

“È una pratica che consiste nel posizionare il neonato nudo subito dopo la nascita sul petto della mamma, pelle a pelle, coperti da una coperta. La testa del bambino rimane fuori e il bambino è nudo e non avvolto. Questo è un momento molto speciale per la madre e il bambino.  È un tempo per coccolarsi, baciarsi, annusarsi, pelle contro pelle, per ritrovare il porto sicuro”.

Qual è l’obiettivo dello skin to skin?

È importante non disturbarli e continuare a “tenerli insieme” dopo la nascita, per superare il momento di transizione con dolcezza. Da questo istante si instaurerà una profonda relazione tra di loro che durerà una vita intera. Si parla di Bonding, legame di attaccamento: la madre impara a conoscere e a rispondere ai bisogni nutritivi del bambino consentendo così l’avvio dell’allattamento precoce. Ciò accade anche perché ogni neonato, quando viene adagiato sull’addome della mamma subito dopo la nascita, è capace di trovare il seno materno istintivamente, fenomeno conosciuto come breast crawling e raccomandato da UNICEF, OMS E WABA. Il neonato si fa strada istintivamente lungo il torace nudo della mamma e arriva al seno.

Eventuali procedure e controlli dovrebbero essere rimandati, e se necessari eseguiti con la madre e il bambino pelle a pelle. Se ci sono ragioni mediche che impediscono alla madre e al suo bambino di rimanere a contatto lo skin to skin si potrà recuperare non appena possibile.

Quali sono i benefici neonatali dello skin to skin?

·  Regolazione della temperatura corporea

·  Controllo della frequenza cardiaca

·  Stabilizzazione dei livelli di glucosio nel sangue (Takahashi et All, “The Positive Association Between Duration of Skin-to-Skin Contact and Blood Glucose Level in Full-Term Infants”, 2018)

·  Produzione di ossitocina che genera calma e benessere nel neonato, determinando una buona risposta alle emozioni e allo stress del parto, miglior sviluppo cerebrale e bonding con i genitori

Quali sono i benefici materni dello skin to skin?

·  Produzione di ossitocina importante per: involuzione uterina e prevenzione dell’emorragia post parto; avvio dell’allattamento al seno; bonding

·  Produzione di prolattina, indispensabile per la produzione del latte

Ulteriori benefici dello skin to skin

·  Incoraggia l’attacco precoce al seno ponendo le basi per un buon avvio dell’allattamento, ovvero esclusivo e prolungato per almeno 6 mesi (OMS)

·  Sviluppa la flora batterica dell’epidermide del neonato poiché viene adagiato nudo sul torace della madre

·  Aiuta lo sviluppo fisico, comportamentale  e psicologico del neonato

·  L’Organizzazione Mondiale della Sanità rivolgeun’attenzione particolare per i neonati prematuri grazie al protocollo Kangoor Mother Care per lo sviluppo neurologico, psicologico e fisico del neonato.

“Per tutte queste ragioni lo skin to skin andrebbe sempre garantito, indipendentemente dal luogo della nascita (casa, casa di maternità o ospedale) e modalità del parto (naturale, operativo per via vaginale, taglio cesareo)”, sottolinea la dott.ssa Conti. “In caso di taglio cesareo, per favorire questa procedura, è bene coinvolgere il team operatorio. Se il bambino subito dopo la nascita non ha bisogno di particolare assistenza si può adagiare sul petto della mamma con l’assistenza del personale di sala e dal padre qualora fosse presente in sala operatoria”.

Lo skin to skin può essere eseguito anche dal papà nei momenti e nei giorni successivi al parto. Un recente studio ha evidenziato come influenza i livelli di cortisolo e di testosterone paterno, determinando maggior coinvolgimento del padre nella cura neonatale e quindi portando a un cambiamento nel ruolo di genitore nei mesi seguenti alla nascita (Kuo PX et all, “Fathers’ cortisol and testosterone in the days around infants’ births predict later paternal involvement”, 2018).

“Si tratta di una pratica naturale, istintiva, necessaria e intima che deve essere valorizzata e tutelata: madre e padre hanno il diritto di godersi questo momento insieme al proprio bambino per tutto il tempo che desiderano, la sua salute futura dipende anche da questo tempo prezioso”, conclude la dottoressa.

La scienza da anni supporta questa pratica con numerosi studi e riferimenti scientifici:

– Infant feeding surving 2010

– linee guida Nice Intrapartum Care 2014 

– OMS – Kangaroo mother care: a practical guide

–  Brimdyr, “An implementation algorithm to improve skin-to-skin practice in the first hour after birth”, dicembre 2017

Ostetricia
Dr.ssa Valeria Maria Conti
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