Il distacco della retina è una delle principali emergenze in oculistica e può causare perdita improvvisa, a volte non reversibile, della vista. Si verifica quando la porzione nervosa della retina si distacca dal suo tessuto di sostegno, l’epitelio pigmentato, con comparsa di accumulo di fluido sottostante. Si innesca così un processo di irreversibile e progressivo danno delle cellule retiniche deputate alla percezione visiva, i fotorecettori.
Il distacco della retina è una malattia grave che determina conseguenze serie, spesso irreversibili per l’occhio e la vista, soprattutto se coinvolge la parte centrale della retina (la macula) deputata alla visione fine, come la lettura e il riconoscimento dei volti. Se non si provvede tempestivamente, il recupero visivo diviene scarso. Ne parliamo con la D.ssa Giovanna Vella, medico oculista presso servizio di Oculistica di Humanitas Medical Care Monza, diretto dal Dott. Fabrizio Camesasca.
Clinicamente distinguiamo quattro tipologie di distacco della retina:
– Regmatogeno: la forma più frequente; è determinato da un processo di trazione del vitreo che causa la rottura meccanica della retina e determina passaggio di liquido nello spazio sottoretinico, con conseguente progressivo distacco di tutta la retina;
– Trazionale: spesso consequenziale alla retinopatia diabetica o alle occlusioni venose, causa di ischemia retinica (riduzione parziale o totale del flusso di sangue). È dovuto alla risposta alla ischemia retinica, con formazione di nuovi tralci vascolari e membrane sulla superficie della retina, in grado di esercitare trazione e sollevamento retinico;
– Essudativo: dovuto alla presenza di infiammazioni, lesioni vascolari o neoplastiche che inducono la formazione di liquido sotto la retina;
– Forme miste.
Quali sono le cause principali del distacco della retina?
Il distacco della retina può essere causato da traumi, dal diabete, da malattie infiammatorie o genetiche, da processi dovuti all’invecchiamento dell’occhio quale, tra gli altri, il distacco posteriore del vitreo.
Nei pazienti maggiormente a rischio si osserva contemporaneamente la presenza, durante l’esame del fondo oculare, di degenerazioni o assottigliamenti della retina, come la degenerazione a palizzata, la degenerazione a “bava di lumaca”, o in cui si segnala la presenza di rotture retiniche, quali le rotture giganti, i fori retinici con opercolo, le rotture dette “a ferro di cavallo” per la loro forma a U.
Tra i fattori di rischio ricordiamo l’intervento di cataratta, la miopia, pregressi interventi chirurgici sul bulbo oculare, alcune malattie genetiche (sindrome di Marfan, ecc..), infiammatorie e vascolari della retina.
Quali sono i sintomi del distacco della retina?
I sintomi frequentemente riferiti dal paziente possono essere molteplici:
– Miodesopsie, ovvero comparsa di macchie nere mobili, visibili con i movimenti oculari, indicate anche come “mosche volanti”. Vengono descritte dai pazienti come aventi la forma di moscerini o di una ragnatela. Sono derivanti dalla disorganizzazione del corpo vitreo e dalla sua separazione dalla retina, il distacco posteriore del vitreo, Con il tempo, collassando il vitreo verso il basso, il paziente ne può perdere la loro percezione. Quando insorgono delle miodesopsie è fondamentale che il paziente si sottoponga immediatamente a una visita oculistica con esame del fondo oculare. Le miodesopsie, infatti, non devono essere considerate come una malattia che necessita obbligatoriamente un intervento chirurgico immediato, ma piuttosto un campanello d’allarme di una disorganizzazione vitreale in corso, con rischio di danno alla retina, cioè di rotture retiniche.
– Fosfeni, la comparsa di improvvisi, brevi, ripetuti lampi di luce di intensità variabile, percepiti come lame o scintille alla periferia del campo visivo.
– Scotoma, definita dal paziente come una tenda scura fissa che progressivamente riduce ed occlude il campo visivo. È il sintomo più importante e più allarmante, anche perché, se il distacco di retina coinvolge la parte centrale della retina – la macula – deputata alla visione fine, si può determinare una compromissione della visione centrale.
Come diagnosticare il distacco della retina?
Il distacco della retina può essere diagnosticato mediante una visita oculistica con un esame del fondo oculare, attraverso la quale è possibile identificare la tipologia di distacco.
L’ecografia oculare e la tomografia a coerenza ottica (OCT) sono esami specifici, importanti per definire la tipologia del distacco, l’eventuale opportunità e modalità di intervento chirurgico, il decorso e l’esito del distacco.
La prevenzione migliore si ottiene sicuramente con la conoscenza dei sintomi, e con controlli della vista periodici. La rapidità di intervento in caso di rottura della retina è un fattore determinate per una pronta ripresa della vista.
In sede di controllo, è sempre importante che il medico oculista informi il paziente dei sintomi del distacco di vitreo, raccomandandogli l’esecuzione di un esame del fondo oculare entro 24-48 ore dalla comparsa degli stessi, al fine di poter diagnosticare e trattare tempestivamente possibili rotture retiniche.
Quando si osservano delle rotture retiniche, il trattamento laser retinico è quasi sempre indicato. Lo scopo del trattamento “fotocoagulativo” è quello di creare una saldatura attorno delle rotture retiniche o in sede di aree di degenerazioni retiniche, in modo da creare una solida barriera a un possibile distacco.
Il distacco della retina conclamato ed esteso, non più passibile con successo di trattamento fotocoagulativo, deve essere trattato chirurgicamente nel più breve tempo possibile per evitare complicazioni gravi come la perdita funzionale della vista, e l’atrofia del bulbo oculare. Attualmente, a seguito del trattamento chirurgico, la percentuale di ripristino anatomico supera l’80%; la ripresa visiva, invece, è variabile e dipende fondamentalmente dal coinvolgimento – prolungato o meno – della macula. In questo caso occorre identificare prontamente i distacchi definiti “macula ON” (ovvero con macula non distaccata), che hanno una prognosi visiva potenzialmente buona ma devono essere trattati immediatamente per evitare che il distacco possa, nelle prime ore, coinvolgere anche la macula. I distacchi “macula OFF” (ovvero con macula distaccata) sono invece delle emergenze chirurgiche più differibili e presentano delle prognosi visive variabili da paziente a paziente.
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