Con l’invecchiamento possono insorgere disturbi che vanno monitorati nel tempo con check up e controlli periodici, per prevenire o intercettare precocemente il manifestarsi di patologie importanti, come il Morbo di Parkinson, le varie forme di demenza (tra cui l’Alzheimer), ma anche problemi più comuni, come l’artrosi e l’osteoporosi. La visita geriatrica è un controllo molto importante per fare prevenzione e curare al meglio i pazienti anziani.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Alessandra Cantatore, geriatra presso gli ambulatori Humanitas Medical Care Murat a Milano, e Humanitas Medical Care Monza.
A che età si deve iniziare a consultare un geriatra?
“Sicuramente vi è indicazione a partire dai 75 anni, anticipando fin dai 65 anni se presenti condizioni morbose o malattie, quali, per citarne qualcuna, disturbi neurologici o cardiologici che influiscono negativamente sulle autonomie, diabete, difficoltà a ricordare (deficit mnesici) o turbamenti della sfera emotiva (ansia-depressione-insonnia); condizioni che possono evolvere nel tempo e compromettere quindi lo stato di benessere globale futuro. Lo scopo peculiare del geriatra è, oltre a quello di curare il proprio paziente, favorire l’invecchiamento di successo: ovvero favorire il mantenimento\preservazione delle funzioni e delle autonomie al massimo livello possibile e per il tempo maggiore”.
Visita geriatrica, come funziona?
“Si procede, come per le altre visite, con la raccolta anamnestica degli eventi patologici passati e più attuali, inoltre si valuta la presenza o meno di dolore e si indaga la terapia in corso. Successivamente (e questa è peculiarità della geriatria), si acquisiscono informazioni in merito alle condizioni sociali e relazionali, a possibili barriere architettoniche presenti al domicilio; particolare rilievo viene dato alla segnalazione di eventuali disturbi della memoria, di alterazioni del comportamento o dell’umore, di turbe del sonno o dell’appetito, variazioni del peso, presenza di difficoltà di movimento o cadute.
Successivamente viene eseguita visita clinica completa. Si conclude il percorso di diagnosi con la valutazione multidimensionale ovvero con la somministrazione di test che aiutano a valutare diversi ambiti: autonomie personali e strumentali, stabilità motoria o di rischio di caduta ed entità di tale rischio, screening di eventuali deficit cognitivi o disturbi dell’umore.
A seguito di quanto emerso, si conclude con un indirizzo diagnostico-terapeutico e consigli personalizzati riguardanti i vari ambiti valutati: stile di vita-abitudini alimentari-interventi di riabilitazione motoria-ulteriori approfondimenti diagnostici-inoltro domanda per la richiesta di Invalidità civile, tanto per citarne alcuni”.
Consulta le disponibilità della visita geriatrica nella tua zona.
Follow-up: ogni quanto vanno fatti i controlli periodici?
“In condizioni di benessere e stabilità, i controlli clinici possono essere anche ogni 6-8 mesi, in caso di patologia di nuovo riscontro o di instabilità è consigliabile una maggiore frequenza di valutazione”.
Quali sono le sindromi geriatriche più comuni?
“Dobbiamo considerare sicuramente le demenze e la depressione, l’instabilità motoria che determina cadute, l’immobilità, l’incontinenza, la malnutrizione associata o meno a disfagia. Inoltre, compito del geriatra è anche e soprattutto quello di identificare, all’interno della popolazione anziana, le persone che hanno un profilo di “robustezza” o di “fragilità-prefragilità”, perché la capacità di reazione e recupero a un evento\insulto stressogeno (malattia acuta) è differente tra le tipologie di profilo, e comporta una progressione verso un livello maggiore di dipendenza fino alla disabilità completa per i più fragili.
Pertanto, la presa in carico geriatrica mira a identificare e correggere le aree critiche che rendono un soggetto più o meno fragile, al fine di ritardare il più possibile l’evoluzione verso la disabilità o, attraverso interventi personalizzati, favorire la stabilizzazione e, per quanto possibile, il recupero di funzioni e risorse affinché la persona possa gestirsi in modo autonomo”.
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