Artroscopia dell’anca nel giovane
Tale pratica consente di osservare e intervenire sull’articolazione senza aprire l’articolazione stessa. Fino a pochi anni fa è stata utilizzata particolarmente a scopo diagnostico, ma il suo perfezionamento ha permesso la sua applicazione anche per interventi chirurgici e risolvere quini diversi tipi di problematiche senza dover ricorrere a un intervento a cielo aperto. Oggi viene soprattutto impiegata per trattare pazienti giovani.
Che cos’è l’artroscopia dell’anca nel giovane?
Si tratta di una tecnica di chirurgia mini-invasiva che consente di osservare l’articolazione dell’anca e di intervenire chirurgicamente su di essa senza dover praticare grosse incisioni. Gli strumenti necessari per osservarla e per operare vengono difatti introdotti attraverso piccole incisioni che non lasciano grandi cicatrici. Nei giovani è indicata per per trattare il morbo di Perthes (conosciuto anche come malattia di Legg-Calvé-Perthes), in caso di impingement femoro-acetabolare, per la cura della displasia dell’anca mediante osteotomie del collo femorale o dell’acetabolo, per risolvere problemi di coxa vara o di epifisiolisi che possono degenerare in artrosi.
Come funziona l’artroscopia dell’anca nel giovane?
L’operazione viene effettuata in anestesia generale o spino-peridurale. Prima dell’intervento, il paziente viene messo sul letto in posizione supina o laterale, con la gamba da trattare in trazione per permettere l’inserimento degli strumenti e il loro movimento a livello dell’articolazione dell’anca. Viene quindi eseguita una radiografia al fine di verificare l’apertura dell’articolazione. Qualora si debba agire a livello del collo del femore, la trazione non è necessaria e l’anca viene semplicemente flessa di 45 gradi e ruotata di 30 gradi. Il medico pratica 2, 3 o (più raramente) 4 incisioni – larghe 1 cm circa – attraverso le quali viene introdotta la strumentazione. Dopo un’accurata valutazione della situazione, si procede all’operazione vera e propria.
Quali sono i vantaggi del l’artroscopia dell’anca nel giovane?
Rispetto ad altri approcci chirurgici, quella in esame permette di ridurre i tempi di ricovero ospedaliero.
L’artroscopia dell’anca nel giovane è dolorosa o pericolosa?
E’ solitamente ben tollerata, ma subito dopo l’intervento è possibile lamentare dolori all’anca stessa, alla parte bassa della schiena, alle natiche e al ginocchio. Sono relativamente frequenti anche gonfiori temporanei al gluteo, allo coscia o all’inguine, che tendono però a risolversi nel giro di pochi giorni. Altre rare possibili complicazioni sono lesioni (alla pelle, ai muscoli, ai nervi o ai vasi sanguigni) provocate dalla trazione o anche infezioni. Il più frequente è una sensazione di “pelle addormentata” a livello dei genitali. Di solito questi problemi si risolvono in qualche giorno o – al massimo – nel giro di qualche settimana.
Quali pazienti possono effettuare l’artroscopia dell’anca nel giovane?
E’ sconsigliata in individui affetti da artrosi avanzata, da osteonecrosi della testa del femore associata a collasso dell’epifisi, da presenza di un’articolazione anchilotica o da coxa protrusa grave. Anche l’età, qualora troppo avanzata, potrebbe rappresentare una controindicazione relativa.
Follow up
Subito dopo l’operazione è possibile avvertire dolori all’anca, alla parte bassa della schiena, ai glutei ed al ginocchio; per alleviarli è di solito sufficiente assumere antidolorifici. I tempi di recupero sono di due mesi circa, nel corso dei quali è necessario seguire un programma di fisioterapia, che consenta di recuperare sia la mobilità dell’anca che il tono muscolare. Può inoltre essere necessario l’impiego delle stampelle (da portare per un tempo variabile da due a 4 settimane, a seconda dei casi). Per poter iniziare a praticare nuovamente uno sport, a livello agonistico, sono invece necessari dai 3 ai 6 mesi.
Sono previste norme di preparazione?
È necessario seguire le norme standard di preparazione che sono richieste per gli interventi chirurgici in anestesia.
Disclaimer
Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.