Vitrectomia mininvasiva
E’ una chirurgia del segmento posteriore del bulbo oculare (cavità vitreale) che consiste nell’asportare il gel vitreale. In origine la tecnica comportava il taglio e apertura della congiuntiva nonché l’apertura della sclera, per entrare all’interno della cavità vitreale; congiuntiva e sclera venivano quindi suturate con punti riassorbibili. Grazie allo sviluppo tecnologico degli strumenti di calibro ridotto, la vitrectomia mininvasiva mantiene le medesime capacità e consente la creazione d’incisioni autosigillanti di 0,5 millimetri, che non necessitano suture.
Che cos’è la vitrectomia mininvasiva?
Le indicazioni alla vitrectomia mininvasiva sono molteplici, e oggi praticamente tutti gli interventi al segmento posteriore oculare possono essere eseguiti utilizzando tale tecnica.
Nell’applicazione di questo sviluppo tecnologico, i nostri chirurghi italiani della retina sono da considerarsi dei pionieri.
Le indicazionisono:
- Distacco della retina, semplice o complicato da proliferazioni
- Retinopatia diabetica con o senza distacco di retina
- Uveite
- Come strumento per diagnosticare malattie rare del segmento posteriore
- Membrana epirretinica o Pucker maculare
- Foro maculare completo o pseudoforo
- Opacità vitreale legata al sanguinamento o problemi infiammatori
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della vitrectomia mininvasiva?
L’intervento viene effettuato tramite incisioni molto piccole che non hanno bisogno di suture. Ne consegue un più veloce recupero funzionale, con conseguente minore infiammazione intraoculare. I pazienti inoltre evidenziano meno disturbi rispetto alla chirurgia tradizionale. La sicurezza della tecnica è stata validata da diversi studi scientifici, dimostrando di avere un profilo di sicurezza uguale se non superiore alla tecnica tradizionale.
La vitrectomia mininvasiva è accompagnata anche da un cambio nel tipo di anestesia, essendo stata sostituita quella generale dalla loco-regionale. Più del 90% delle vitrectomie eseguite nei nostri centri sono eseguite in anestesia loco-regionale, che blocca sia i movimenti che la sensibilità del bulbo oculare e che – unitamente – ad una accurata sedazione del soggetto, gli rende l’intervento molto più tollerabile. Con la variazione di anestesia si è migliorato il comfort del paziente e si sono ridotti nel contempo i potenziali e gravi rischi di una anestesia generale, limitando altresì il tempo di degenza.
Sono previste norme di preparazione all’intervento?
Partendo da un’accurata diagnosi, i pazienti con patologia chirurgica della retina vengono seguiti negli ambulatori specifici che sono supervisionati da chirurghi.
Quando viene data l’indicazione all’intervento, il paziente viene informato sulla specifica tipologia a cui verrà sottoposto per risolvere il suo problema, e se la chirurgia sarà eseguita in regime di DAY HOSPITAL.
Il paziente dovrà attendere la chiamata della segreteria dell’Unità Operativa di Oculistica che programmerà tutti gli esami di pre-ricovero necessari all’intervento (esami del sangue, visita dall’anestesista ed eventualmente del cardiologo o diabetologo); al termine sarà decisa una specifica data per l’intervento.
Le terapie dopo l’intervento sono decise dal chirurgo in base alla tipologia di chirurgia eseguita. Come regola generale, tutti i pazienti dovranno eseguire una copertura antibiotica orale per i primi quattro giorni post-intervento ad istillare dei colliri antibiotici-antinfiammatori per circa un mese.
Il chirurgo utilizzerà talvolta tamponanti endoculari. Se è impiegato gas o un tipo di olio di silicone, il paziente – per i primi giorni dopo l’intervento – dovrà mantenere un posizionamento particolare secondo le indicazioni dal chirurgo al fine di agevolare la corretta guarigione della retina.
Follow-up
Una volta effettuata la chirurgia, tutti i pazienti sono visitati in prima giornata, ad una settimana, ad un mese ed al terzo mese negli ambulatori specifici delle patologie vitreo-retiniche; ciò in modo che il percorso di cura sia strettamente seguito dagli stessi chirurgi vitreo-retinici.
Disclaimer
Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.