Trattamento endovascolare degli aneurismi delle arterie viscerali

Trattamento endovascolare degli aneurismi delle arterie viscerali

Si tratta di  una procedura che permette di prevenire il rompersi della sacca aneurismatica riducendo o addirittura azzerando il flusso ematico ad essa destinato, mantenendo inalterata la funzione del vaso. Prevede l’impiego di stent e materiali embolizzanti.

Che cos’è il trattamento endovascolare degli aneurismi delle arterie viscerali?

La procedura prevede l’utilizzo di stent e materiali embolizzanti (spirali, colla) per escludere il flusso ematico destinato alla sacca aneurismatica, evitando quindi che possa rompersi. Viene eseguita tramite l’inserimento di un catetereattraverso una piccola incisione effettuata a livello inguinale per spingerlo poi fino a livello dell’aneurisma, osservandolo sotto la fluoroscopia a raggi X.

Qual è l’ospedalizzazione richiesta?

Il trattamento viene effettuato in anestesia localee di solito richiede una permanenza in ospedale di uno o due giorni. Nella maggioranza dei casi i pazienti riprendono la loro normale routine quotidiana nel termine di una settimana. Si tratta di una procedura più sicura rispetto all’intervento chirurgico tradizionale e richiede una ridotta degenza ospedaliera. Nei casi più complessi o ad alto rischio chirurgico, è l’unica possibilità. Per il completo recupero sono in genere necessarie dalle 2 alle 4 settimane, che sono molto meno rispetto ai 3-6 mesi necessari nel caso di intervento chirurgico a cielo aperto. Solo in pochi casi potrebbe essere necessario ripetere la procedura a distanza di qualche mese.

Il trattamento endovascolare degli aneurismi delle arterie viscerali è doloroso o pericoloso?

Il trattamento endovascolare può essere associato a normali dolori post-operatori, ma si caratterizza per un rischio di complicanze che è ridotto se comparato all’intervento chirurgico a cielo aperto. Quando viene impiegato uno stent, è sempre necessario sottoporsi a periodici controlli per assicurarsi che sia ancora pervio. Le stime ad oggi disponibili contemplano un 10% di possibilità di doversi sottoporre a un secondo intervento. Le potenziali complicanze dipendono dall’organo interessato e sono discusse caso per caso con il soggetto in cura.

Chi può effettuare il trattamento?

Il trattamento prevede uno studio dedicato caso per caso. L’idoneità al trattamento è decisa nel corso di una visita di radiologia interventistica.

Follow-up

Nella maggior parte dei casi è possibile rientrare  a casa già 1-3 giornidopo l’intervento, ma potrebbe essere necessario assumere antidolorifici per un’altra settimana. Si consiglia di riprendere le quotidiane attività gradualmente e si invita ad osservare le indicazioni dei medici circa l’assunzione di medicinali e le necessarie visite di controllo.

Norme di preparazione

Il giorno del ricovero bisogna presentarsi con gli esiti degli esami richiesti.

È importante seguire, in modo rigoroso, le istruzioni ricevute dai medici circa l’alimentazione da seguire prima dell’intervento ed i farmaci che si assumono abitualmente.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.