Che cos’è la risoluzione manuale di aderenze articolari?
La risoluzione di aderenze articolari è il trattamento manuale volto a ridurre ed eliminare le aderenze (bande fibromatose di tessuto cicatriziale) attraverso massaggi e mobilizzazioni passive, che permettono di scollare tra loro i vari tessuti profondi e superficiali, rilassare la muscolatura e sbloccare l’articolazione.
A che cosa serve la risoluzione manuale di aderenze articolari?
È un trattamento fondamentale per sbloccare le giunture, eliminare la rigidità articolare e ridurre il dolore a seguito delle complicanze (aderenze) che possono insorgere dopo un intervento chirurgico, in cui si sono tagliati e scollati diversi muscoli e tendini per arrivare in profondità ai capi articolari, o perché la riattivazione dell’articolazione interessata non avviene immediatamente, o è troppo blanda, o il paziente non esegue correttamente gli esercizi di fisioterapia a causa del forte dolore.
Le manipolazioni sono utili, per esempio, dopo una ricostruzione dei legamenti del ginocchio, in seguito all’impianto di una protesi articolare, dopo la riduzione di una brutta frattura al gomito, successivamente a un intervento correttivo per alluce valgo o a semplici interventi di artroscopia.
Sono previste norme di preparazione?
Si consiglia di indossare vestiti comodi.
In che cosa consiste la risoluzione manuale di aderenze articolari?
La rimozione delle aderenze, e il conseguente recupero della normale escursione di movimento dell’articolazione, avviene attraverso manovre effettuate da un fisioterapista, che sono specifiche per ogni tipo di paziente e a seconda dell’intervento subito, della sede interessata e del tempo trascorso dalla formazione dell’aderenza.
È un esame doloroso o pericoloso?
Il dolore dipende dalla sede dell’aderenza e dalla soglia di sopportazione del singolo paziente. È comunque possibile avvertire dei fastidi.
Il trattamento non ha particolari controindicazioni e, in ogni caso, il medico ne valuta sempre la fattibilità; esso deve essere eseguito sempre con cautela, soprattutto nei pazienti anziani e che soffrono di osteoporosi, in cui può essere l’osso a cedere e fratturarsi e non le aderenze.