La tiroide è una ghiandola endocrina, situata al centro del collo, che svolge molteplici e importantissime funzioni.
Attraverso i suoi ormoni (T4 – tiroxina e T3 – triiodotironina), secreti in risposta all’ormone ipofisario TSH, la tiroide regola il metabolismo energetico (basale).
Di conseguenza, un malfunzionamento tiroideo (in particolare l’ipotiroidismo) provoca un rallentamento del processo metabolico che, a sua volta, comporta un incremento ponderale.
L’ipotiroidismo colpisce prevalentemente il sesso femminile e le persone di età avanzata.
Per saperne di più, abbiamo chiesto agli Endocrinologi di Humanitas Medical Care Domodossola di parlarci della relazione che intercorre tra la funzione tiroidea e il metabolismo.
A che cosa è dovuto il rallentamento del metabolismo?
Le cause che portano a un metabolismo rallentato possono essere diverse: una dieta squilibrata, il digiuno prolungato, la sedentarietà, particolari momenti di stress, la mancanza di sonno o l’avanzare dell’età. Inoltre, il metabolismo basale può essere influenzato anche dagli ormoni, in particolare dagli ormoni tiroidei (FT3 e FT4).
Come influiscono gli ormoni tiroidei sul metabolismo?
Gli ormoni tiroidei, specialmente la T3 (triiodotironina), hanno importanti effetti sull’organismo, ma la loro azione nell’adulto si manifesta prevalentemente a livello metabolico.
Una ridotta azione di ormoni tiroidei, tipica dell’ipotiroidismo, provoca un rallentamento di tutti i processi metabolici.
“La carenza di tali ormoni può determinare una riduzione del metabolismo basale del 35-45%”, chiarisce la dottoressa e aggiunge: “Una delle principali conseguenze associate a questo rallentamento è l’incremento ponderale non spiegabile dalle modificazioni dello stile di vita e la difficoltà a perdere peso”.
Quali sono le cause dell’ipotiroidismo?
Le cause dell’ipotiroidismo sono diverse: predisposizione genetica, familiarità, fattori ambientali, processi infiammatori che possono scatenare la patologia ecc.
Con quali sintomi si manifesta l’ipotiroidismo?
I soggetti affetti da ipotiroidismo subclinico, condizione di riduzione lieve-moderata degli ormoni tiroidei, possono presentare sintomi sfumati o essere completamente asintomatici.
Al contrario, l’ipotiroidismo conclamato è caratterizzato da:
· presenza in grado variabile di manifestazioni cliniche, come astenia, adinamia, rallentamento dei movimenti volontari, ridotto stato di vigilanza, sonnolenza, riduzione delle capacità mnemoniche, ritenzione idrica, bradicardia, aumento della pressione diastolica, stipsi, cute secca e pallida, capelli secchi, fragili e radi;
· alterazioni dell’assetto lipidico, anemia, alterazioni del ciclo mestruale e ridotta fertilità.
Come viene diagnosticato l’ipotiroidismo?
“La diagnosi di ipotiroidismo viene effettuata attraverso un semplice esame del sangue che quantifica i livelli dell’ormone ipofisario TSH e dell’ormone tiroideo FT4”, risponde l’esperta.
Alti livelli di TSH e bassi livelli di T4 indicano la presenza di ipotiroidismo.
Quale terapia richiede questa disfunzione tiroidea?
“La terapia dell’ipotiroidismo è farmacologica e consiste nell’assunzione quotidiana di formulazioni a base di levotiroxina (tiroxina sintetica) per via orale”, conclude la dottoressa Profka.
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