Ipotiroidismo: è la disfunzione tiroidea più diffusa, come riconoscerla

La tiroide è una ghiandola endocrina che si trova alla base del collo e sintetizza gli ormoni tiroidei, fondamentali per il corretto funzionamento di organi e tessuti periferici. 

Ne parla la dottoressa Miriam Cellini, endocrinologa e diabetologa in Humanitas Medical Care, che ricorda come “un malfunzionamento della ghiandola tiroidea ha un impatto negativo sulla qualità di vita”. 

Ipotiroidismo, la disfunzione più diffusa: quali sono le cause

“L’ipotiroidismo rappresenta quella condizione caratterizzata da una insufficiente sintesi e azione degli ormoni tiroidei – spiega la dottoressa -. Le cause più frequenti di ipotiroidismo sono la tiroidite autoimmune, l’asportazione chirurgica della tiroide, la terapia con iodio radioattivo e infine l’utilizzo di alcuni farmaci quale ad esempio l’amiodarone”.

I sintomi

I sintomi dell’ipotiroidismo sono molto variabili e dipendono dall’età di insorgenza, dalla durata e dalla severità del deficit di ormoni tiroidei. I sintomi che più frequentemente si riscontrano nella pratica clinica sono “stanchezza, sonnolenza eccessiva, intolleranza al freddo, modificazioni del tono dell’umore, difficoltà di concentrazione, rallentamento psicomotorio”, chiarisce la dottoressa Cellini.

A questi sintomi possono accompagnarsi anche “presenza di stitichezza, irregolarità del ciclo mestruale, capelli fragili, secchezza della cute, gonfiore del volto e aumento di peso”.

La diagnosi: esami ormonali e ecografia tiroidea

In presenza di sintomi e segni suggestivi di un malfunzionamento della ghiandola tiroidea è necessario rivolgersi allo specialista Endocrinologo ed eseguire esami ormonali e ove necessario l’ecografia tiroidea. Solo il corretto e precoce inquadramento diagnostico permette di iniziare la terapia specifica. 

La terapia

Il trattamento dell’ipotiroidismo si basa su una terapia sostitutiva con levotiroxina: “si tratta di una terapia a dosaggio adeguato che consente di ristabilire una condizione di eutiroidismo con risoluzione dei sintomi clinici” e quindi una migliore qualità di vita; l’endocrinologa conclude raccomandando che “una volta iniziata la terapia sostitutiva è necessario eseguire un monitoraggio regolare, con visita di controllo endocrinologico, per verificare l’adeguatezza terapeutica”.

 

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