Quanto resiste il virus sulle superfici? Bisogna disinfettare tutti gli acquisti dopo la spesa? E le scarpe? E’ vero che le zampe del cane possono portare il virus all’interno dell’abitazione?
In questo momento di emergenza da Coronavirus e di timori e incertezze, sono tante le domande che sorgono spontanee nel tentativo di proteggersi.
La dottoressa Elena Azzolini, medico della direzione sanitaria di Humanitas, cerca di rispondere alle domande più frequenti e dare i giusti consigli, pur ricordando che ad oggi, purtroppo, non esiste una forma di prevenzione che al 100% può escludere che il Coronavirus. Ciò che proponiamo sono una serie di accorgimenti, seppur minimi, in grado di abbassare – e di parecchio – il rischio di infettarsi.
Spesa e supermercato: come minimizzare i rischi?
Per quanto riguarda la spesa, in questa fase ancora di ridotta socialità si raccomanda di andare nel supermercato più vicino e di fare la spesa una volta alla settimana. È importante che esca solo un componente della famiglia alla volta, per evitare inutili affollamenti ed è utile programmare con cura la lista della spesa per velocizzare il tempo da trascorrere al supermercato e sapere già cosa comprare.
Ovviamente, il distanziamento di sicurezza di almeno un metro e il corretto uso della mascherina e dei guanti abbassano il rischio di contagio.
E il cibo?
Le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti. Il Coronavirus, in base alle ricerche condotte fino ad ora non fa eccezione, purché chi manipola il cibo rispetti l’igiene delle mani e le altre precauzioni. Come nella quotidiana igiene pre-emergenza frutta e verdura devono essere lavate prima di essere consumate.
Scarpe: possono trasportare il virus? Devono essere tolte fuori casa?
Se è vero che con la suola delle scarpe potremmo calpestare secrezioni espulse da una persona infetta è vero anche che difficilmente si toccano con le mani pavimenti, e quindi il rischio di contagio in questa modalità è trascurabile.
In ogni caso, è buona norma igienica sempre – e soprattutto in caso ci siano bambini in casa – togliere le scarpe all’ingresso, fuori dalla porta. Ovviamente la necessità di lavare le scarpe è la stessa precedente l’epidemia: se sono visibilmente sporche è buona norma lavarle.
Vestiti e bucato
Come nel caso delle scarpe, anche per quanto riguarda i vestiti che si utilizzano fuori casa valgono le stesse norme igieniche della vita quotidiana pre-quarantena. Ad esempio, meglio evitare di appoggiare il cappotto sul divano o sul tavolo, ma riporlo su un attaccapanni.
Per quanto riguarda invece il bucato, la sterilizzazione è garantita a partire dai lavaggi a 60°per almeno 30 minuti (o a tempi più brevi per temperature superiori) con comuni detersivi. Poiché alcuni capi delicati non possono essere lavati a temperature così alte, si può utilizzare in aggiunta al detersivo un disinfettante per bucato.
Le zampe del cane possono portare, analogamente alle suole, il virus in casa?
Se il cane viene a contatto con secrezioni infette – come potrebbe accadere con le suole delle scarpe – in linea teorica è possibile che le zampe del cane trasportino il virus in casa. Tuttavia finora non risultano ad ora casi di contagio avvenuti in questo modo. Possiamo garantire la pulizia delle zampe del cane utilizzando, al rientro, acqua mista a euclorina, una sostanza simile alla candeggina ma meno aggressiva. È importante sciacquare le zampe con attenzione, onde evitare irritazioni. O ancor più semplicemente evitiamo di farlo salire su superfici con cui si viene comunemente a contatto come il divano o il letto.
Quanto resiste il virus sulle superfici?
La sopravvivenza del Covid 19 varia in base alle superfici su cui si trova, sopravvive per tempi diversi in base al tipo di materiale su cui si deposita. Plastica e acciaio sembrano essere, ad oggi, i materiali su cui rimane attivo più a lungo (fino a 72 ore), 24 ore per il cartone e solo 4 per il rame.
Quali oggetti vanno disinfettati più spesso?
Le superfici che bisognerebbe disinfettare maggiormente all’interno di casa sono quelle che vengono toccate più volte e magari da più persone nell’arco di una giornata: dal cellulare e le tastiere alle maniglie delle porte, corrimano, ma anche chiavi, citofono, interruttori della luce, rubinetti.
Come ormai dimostrato, i prodotti efficaci sono quelli contenenti alcol oltre il 60% (etanolo) o disinfettanti come amuchina o candeggina, a base di ipoclorito di sodio, facendo attenzione ad utilizzarli nelle dosi e nelle modalità consigliate e senza mai mescolarli, perché potrebbero provocare reazioni indesiderate.
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