Come prevenire e combattere la stitichezza

La stitichezza, o stipsi, indica una difficoltà nell’espletamento della funzione intestinale.

Si tratta di un disturbo molto frequente (riguarda circa il 15% della popolazione), interessa maggiormente le donne e gli anziani e può influire notevolmente sulla qualità di vita.

La terapia per combattere il problema è diversa da caso a caso, a seconda della forma di stitichezza di cui si soffre (transitoria o cronica).

Per saperne di più sull’argomento, ne abbiamo parlato con il professor Alberto Malesci, docente di Medicina Interna dell’Università di Milano e Responsabile dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva in Humanitas. 

Quando si parla di stitichezza?

“Con il termine stipsi – spiega il professore – si intende una difficoltà all’evacuazione. Questo disturbo può manifestarsi come ridotta frequenza di evacuazioni (meno di tre alla settimana) oppure come difficoltà all’emissione delle feci per la scomparsa dello stimolo evacuativo, o per la presenza di feci di volume estremamente ridotto (definite ‘feci caprine’) o, ancora, come sensazione di evacuazione incompleta”.

 Qual è la causa di questo problema?

Per capire la causa della stipsi occorre individuare le condizioni che a essa si accompagnano. Per esempio, “le donne in gravidanza soffrono di stitichezza, perché la pancia schiaccia l’intestino riducendo così la peristalsi intestinale, ovvero quel movimento naturale che consente l’evacuazione. Oppure ne soffrono gli anziani per via delle scarse contrazioni intestinali e della ridotta attività fisica. Inoltre, l’uso di alcuni medicinali come gli antidepressivi, i diuretici o gli anticolinergici con meccanismi farmacologici differenti possono provocare stitichezza”, precisa Malesci.

È possibile prevenire la stitichezza?

Esistono fattori e condizioni che stimolano la motilità intestinale e, quindi, favoriscono una regolare evacuazione. In molti casi sono sufficienti alcuni cambiamenti nell’alimentazione (assunzione di cibi ricchi di fibre e aumento dell’apporto di liquidi) e nello stile di vita (per esempio, svolgere attività fisica con regolarità) per alleviare i sintomi e gestire la stipsi.

Infine, una raccomandazione: “cercare di regolarizzare e dedicare il giusto tempo all’atto evacuativo, meglio se al mattino o dopo i pasti, quando cioè l’intestino è in movimento. Il trattenere lo stimolo all’evacuazione può a lungo andare essere la causa principale della stitichezza, con una progressiva scomparsa dello stimolo stesso”, avverte Malesci.

Sono utili i lassativi?

Si prescrivono lassativi quando i cambiamenti nell’alimentazione e nello stile di vita non sono sufficienti. Molti pazienti che soffrono di stipsi cronica ricorrono spesso all’autoprescrizione di farmaci da banco e a prodotti di erboristeria. “Consiglio sempre di rivolgersi a uno specialista che, utilizzando anche esami strumentali, è in grado di individuare i meccanismi responsabili del disturbo e consigliare al paziente la terapia più idonea”, conclude il professor Malesci.

I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici