Si sa: la primavera è tempo di allergie. Ma se a essere allergica è una donna in dolce attesa, che cosa succede? Esiste una relazione tra allergie e gravidanza? Ne abbiamo parlato con il dottor Gianalfredo Franzoni, Ginecologo presso l’Istituto Clinico Humanitas.
Gravidanza: le cautele da usare
Durante la gravidanza anche la situazione dell’allergia può cambiare.
L’allergia è una risposta esagerata del sistema immunitario verso allergeni che per altre persone non determinano nessuna reazione. In alcune condizioni l’organismo può rispondere in modo diversa e la gravidanza è tra queste.
Occorre ribadire, comunque, che la gestazione, di per sé, non necessariamente aumenta il rischio di insorgenza di reazioni allergiche. Anzi: questa tendenza può anche diminuire o restare inalterata.
Questo perché nelle prime 12 settimane dal concepimento, il sistema immunitario della donna è come se fosse meno sollecitato.
Quali sono le conseguenze di un’allergia sul feto?
Generalmente, non esistono grandi rischi dovuti alle reazioni allergiche.
In gravidanza, può accadere che la donna manifesti minore tolleranza a forme di allergia che altrimenti sopporterebbe con facilità. La gestante avverte maggiore stanchezza e il sonno è spesso disturbato.
In ogni caso sono stati segnalati, in particolare, rischi per la crescita del feto in caso di asma non trattata o di riniti allergiche o se l’intolleranza asmatica è prolungata.
Esiste una terapia contro l’allergia durante la gravidanza?
L’intervento è personalizzato ma occorre ridurre il ricorso ai farmaci. In generale, per una donna incinta è sempre consigliabile somministrare meno farmaci possibile.
È importante evitare, in linea di massima, gli antistaminici, in particolare nel primo trimestre.
È poi opportuno capire quali parti del corpo della donna sono attaccate dall’allergia. Se l’allergia coinvolge le vie aeree, si può ricorrere alle docce nasali, ovvero la semplice pulizia delle fosse nasali per allontanare gli allergeni, utilizzando per esempio spray decongestionanti al cortisone, che non interferiscono con la salute del feto.
Se l’allergia riguarda la cute (eczema o eritemi), anche in questo caso pensiamo a terapie topiche a base di cortisone, soprattutto per prurito e gonfiore. È poi fondamentale evitare i luoghi in cui può avvenire il contatto con gli allergeni, come gli spazi verdi e gli ambienti domestici con animali da compagnia.
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