L’asma bronchiale rappresenta un importante problema sanitario, si calcola infatti che oltre 300 milioni di persone nel mondo ne sono affette. La maggior parte di loro non segue una terapia farmacologica o utilizza i farmaci solo durante un attacco acuto.
A tale proposito è fondamentale ricordare che, sebbene nella maggior parte dei casi l’asma è una patologia ben controllabile con le terapie disponibili, se non adeguatamente curato può evolvere in forme gravi, anche potenzialmente fatali.
Con le terapie adeguate, invece, è possibile, se non guarire, poter tenere sotto controllo i sintomi e condurre uno stile di vita normale.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Donatella Lamacchia, allergologa presso il centro Humanitas Medical Care Domodossola.
Cos’è l’asma?
L’asma è una malattia infiammatoria cronica che causa il restringimento delle vie aeree (ostruzione bronchiale) in risposta ad alcuni stimoli che possono essere di tipo allergico e non allergico. Può insorgere in età infantile o adolescenziale, ma anche in età adulta e talvolta può essere associato ad altre patologie come ad esempio l’obesità e il reflusso gastro-esofageo. Esistono diverse forme di asma tra cui quella più difficile da controllare è la cosiddetta asma grave.
Quali sono i sintomi dell’asma?
I sintomi più comuni dell’asma sono rappresentati da fiato corto (dispnea), respiro sibilante, sensazione di oppressione toracica e tosse che insorgono in modo improvviso.
A seconda della durata dei sintomi l’asma, viene definita intermittente (es. stagionale) o persistente.
I sintomi possono variare da persona a persona, è necessario quindi prestare attenzione ai segnali d’allarme per impostare subito la terapia più adatta per il singolo paziente.
Asma lieve e asma grave, quali le differenze?
In base alla severità dei sintomi distinguiamo l’asma lieve da quello grave.
L’asma lieve è quello che può essere controllato con la terapia inalatoria al bisogno o continuativa usando dosi basse dei farmaci che sono previsti normalmente per il trattamento ossia cortisonici e broncodilatatori.
L’asma grave invece richiede dosi elevate degli stessi farmaci, cicli di cortisone per via orale, oppure l’aggiunta di altre terapie specifiche.
La forma di asma più frequente è quella allergica, in cui l’infiammazione è dovuta ad uno stimolo allergenico verso cui il paziente è sensibilizzato (es. pollini, acari, animali domestici o muffe). Questa forma si associa spesso ad altre patologie allergiche, quali la rinite e la congiuntivite, che costituiscono anche un fattore di rischio per lo sviluppo dell’asma. L’asma allergico, tipicamente insorge in età precoce (infanzia, adolescenza) ed è ben controllato con le terapie inalatorie. Il trattamento della rino-congiuntivite allergica può contribuire al raggiungimento di un pieno controllo dei sintomi dell’asma.
Vi è poi una forma di asma, denominata asma eosinofilico, in cui l’infiammazione dei bronchi è sostenuta da cellule del sangue chiamate appunto eosinofili che risultano aumentate nei pazienti che ne sono affetti anche in assenza di riscontro di positività ai test allergologici. Tale forma in alcuni casi può essere più difficile da trattare con la sola terapia inalatoria e può necessitare di trattamenti specifici (es. farmaci biologici). Una patologia caratteristicamente associata all’asma bronchiale eosinofilico è la rinosinusite cronica con i polipi nasali.
Come si può tenere sotto controllo l’asma?
Al fine di tenerne sotto controllo i sintomi, la terapia dell’asma deve essere personalizzata e aggiustata di volta in volta in base ai dati raccolti durante le visite periodiche e con i test sul respiro eseguiti dal paziente (spirometria, dosaggio del FENO).
È inoltre importante eliminare tutti quei fattori che possono scatenare o peggiorare i sintomi acuti dell’asma (es. fumo, esposizione ad allergeni, alcuni farmaci).
Nelle forme lievi (asma intermittente) è possibile effettuare una terapia inalatoria solo al bisogno rappresentata, secondo le più recenti indicazioni, da un’associazione di cortisonico più un broncodilatatore (non più il solo broncodilatatore).
Per le forme persistenti la terapia inalatoria con gli stessi farmaci deve essere continuativa. La dose di cortisonico inalato sarà bassa, media o alta a seconda del livello di gravità. Le valutazioni periodiche del paziente servono, dunque, ad aumentare il dosaggio in caso di scarso controllo dei sintomi o a ridurlo nelle fasi di benessere. Fondamentale è anche verificare che la tecnica di inalazione del farmaco, sia corretta.
Nelle forme gravi o nelle fasi di peggioramento della patologia (riacutizzazioni) è previsto l’impiego di cortisone orale, che però deve essere limitato al più breve tempo possibile, perché se utilizzato a lungo, può provocare effetti collaterali.
Infine per quelle forme di asma bronchiale non controllato nonostante la terapia massima, il paziente andrà indirizzato presso centri di riferimento per asma grave, per avere accesso a terapie con farmaci biologici (es. anticorpi monoclonali). Il ricorso a tali farmaci, che hanno come bersaglio proteine chiave dell’infiammazione dell’asma, punta a prevenire gli attacchi d’asma e a ridurre l’uso del cortisone nei pazienti non adeguatamente controllati con le terapie standard.
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