L’alfabeto dei nei

L’alfabeto dei nei è un ottimo strumento di autovalutazione che riesce a determinare se una macchia cutanea è pericolosa o no, nel senso che potrebbe degenerare in melanoma, un tumore cutaneo molto aggressivo.

In caso di macchia sospetta, occorre rivolgersi immediatamente al dermatologo e proteggersi dal sole. Ne abbiamo parlato con il Professor Marcello Monti, Responsabile di Dermatologia di Humanitas e Docente all’Università di Milano.

 

Che cosa è l’alfabeto dei nei?

L’alfabeto dei nei è un modo semplice da ricordare per riconoscere se una macchia è sospetta.

  •     A come Asimmetria: se dividiamo il neo a metà con una linea verticale e la macchia risulta asimmetrica, allora deve destare preoccupazione.
  •     B come Bordi: i bordi di un neo non pericoloso sono regolari, non frastagliati.
  •     C come Colore: se il neo ha un colore che si modifica nel tempo o ha più colori è sospetto.
  •     D come Dimensioni: bisogna approfondire la natura delle macchie con diametro maggiore di 6 millimetri.
  •     E come Evoluzione: se la macchia cambia velocemente aspetto, forma, colore o dimensioni, o se diventa pruriginosa, bisogna allertarsi e rivolgersi al dermatologo.

In ogni caso è buona regola eseguire una visita dermatologica almeno una volta all’anno se si ha un numero elevato di nei o familiarità per melanoma.

 

Quali strumenti utilizza il dermatologo?

Lo strumento più d’avanguardia esistente al giorno d’oggi è il videodermatoscopio computerizzato, che è in grado di ingrandire la macchia fino a 100 volte per poterla osservare attentamente. Se la macchina segnala l’esistenza di cambiamenti e la loro consistenza, il dermatologo valuterà se procedere con un intervento chirurgico di rimozione, eseguito in anestesia locale direttamente in ambulatorio, o se proporre solamente un successivo controllo.

 

Il sole è un fattore di rischio?

Sì; infatti conviene proteggere la pelle. La crema solare con filtri UV non basta, pertanto è meglio utilizzare dei costumi coprenti, cappello e occhiali scuri.

Queste regole valgono specialmente per i bambini.

La Comunità europea avverte di non esporre i bambini fino a 4 anni al sole diretto e di non utilizzare per loro creme solari. Molto probabilmente il numero di nei sulla pelle è proporzionale all’esposizione al sole ricevuta nei primi 4 anni di vita, indipendentemente dall’uso di creme solari o no.

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