Subito dopo la nascita del bambino, il corpo si rimette in moto per tornare alle sue condizioni originarie. Questo periodo viene chiamato puerperio e dura circa 6-8 settimane, mentre le 24 ore immediatamente successive al parto e all’espulsione della placenta, vengono definite “post partum”.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Barbara Buonomo, ginecologa presso il centro Humanitas Medical Care Domodossola.
Contrazioni uterine
Avvengono nelle ore successive al parto e possono durare alcuni giorni. Sono un fenomeno naturale che permette all’utero di tornare alle dimensioni pre – gravidiche. Possono essere più o meno dolorose. In genere si accentuano durante l’allattamento e tendono ad essere più intense al secondo parto.
Lochiazioni
Si tratta di sanguinamenti vaginali assolutamente fisiologici. I “lochi” sono infatti secrezioni costituite da sangue e frammenti di decidua. Nei primi giorni hanno colore rosso scuro, simili a flusso mestruale, possono essere molto abbondanti ed essere misti a coaguli di sangue. Tenderanno poi a diminuire in quantità e ad assumere un colore rosato o bruno, con una consistenza più liquida.
Durano circa 3-6 settimane e tendono a terminare con il cosiddetto “capoparto”, ossia il ritorno vero e proprio delle mestruazioni. Questo si verifica da 3-4 mesi dopo il parto fino a 8 mesi, dipende da donna a donna e può essere ritardato dall’allattamento.
Galattorrea
La galattorrea è la perdita di latte dal capezzolo. Nelle donne in allattamento è un fenomeno del tutto normale, anche se non sempre si manifesta.
Nelle donne che non allattano può verificarsi nelle prime settimane per poi interrompersi spontaneamente, con la cessazione della produzione di latte.
Per gestire le perdite di latte possono essere utili apposite coppette usa e getta o in cotone.
Congestione mammaria
Si manifesta con intenso gonfiore del seno associato a una sensazione di calore, durezza e pesantezza. Il disturbo è causato da un aumento dell’apporto di sangue al seno, a un’abbondante produzione di latte e/o a un più difficile svuotamento.
Può verificarsi alla montata lattea, quando il latte materno vero e proprio sostituisce il colostro (dopo qualche giorno dal parto), o anche in caso di intervalli di tempo troppo lunghi tra una poppata e l’altra. In questo caso, è possibile aumentare la frequenza tra le poppate o tirare il latte.
Può essere di aiuto, per contrastare i sintomi e aiutare il latte a scendere, fare impacchi, una doccia calda o indossare reggiseni più robusti. Se i sintomi persistono o il dolore peggiora, è consigliabile consultare il proprio medico di riferimento.
Dolore perineale
Questo sintomo è comune nelle donne che hanno subito lacerazioni di vario grado e/o un’episiotomia, cioè l’incisione del perineo che si rende necessaria in alcuni casi per agevolare il passaggio del bambino attraverso il canale del parto.
Alle dimissioni è importante fornire alla neomamma tutte le informazioni per la gestione della ferita e dell’eventuale dolore. I punti di sutura cadranno spontaneamente in circa una settimana; in questo tempo è consigliabile fare lavaggi tiepidi con sapone diluito, mantenere la ferita asciutta e cambiare spesso l’assorbente. Se si avverte dolore nello stare sedute, si può adoperare un cuscino o l’apposita ciambella.
Piccole perdite di urina
Nel post parto è possibile avvertire piccole fuoriuscite di urina, soprattutto a seguito di uno sforzo, una risata, uno starnuto o un colpo di tosse. Anche questo disturbo in genere scompare da solo in qualche settimana.
Piccole perdite sono normali, non va però sottovalutata una vera e propria incontinenza urinaria da sforzo e in sua presenza occorre consultare il medico e valutare possibili interventi come una adeguata ginnastica pelvica.
Costipazione
Nei giorni successivi al parto, la regolarità intestinale potrebbe essere alterata. Può essere di aiuto consumare verdura, frutta e cereali integrali e bere molta acqua. Anche in questo caso, se il disturbo persiste, occorre consultare il medico.
Un’altra problematica può essere la comparsa di emorroidi: lavaggi e creme da banco possono aiutare ad alleviare il fastidio; è comunque bene chiedere consiglio al proprio medico in caso di necessità di specifiche prescrizioni.
Sudorazione notturna
Le donne spesso sperimentano una maggiore sudorazione dopo il parto, in particolare nel corso della notte. È il corpo che si adatta ai nuovi livelli ormonali.
Quando è meglio consultare il proprio ginecologo?
Oltre alle situazioni già evidenziate è suggerito un consulto medico anche nei seguenti casi:
● Febbre alta superiore a 38 o forti brividi.
● Perdite vaginali maleodoranti.
● Dolore, bruciore o difficoltà a urinare.
● Gravi crampi o dolore addominale che non passano con gli analgesici.
● Aumento del rossore, del gonfiore o del dolore al perineo o separazione dei punti.
● Aumento della quantità nelle lochiazioni che richiede l’uso di più di un assorbente all’ora.
● Visione offuscata.
● Forte mal di testa o svenimento.
● Problemi respiratori.
● Eventuali segni di depressione post parto: ansia incontrollata, pensieri negativi verso se stesse o il bambino (compreso quello di farsi o fargli del male), paura o preoccupazione che inficiano la gestione della quotidianità.
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