La comparsa di capillari evidenti sulle gambe rappresenta un grosso problema estetico, soprattutto per le donne.
Tra i possibili trattamenti mini-invasivi, di cui si occupa il chirurgo vascolare, per l’eliminazione di questi fastidiosi inestetismi c’è la scleroterapia, una procedura efficace e ben tollerata, ma che richiede alcune precauzioni.
Ce ne ha parlato la dottoressa Laura Dordoni, specialista all’ambulatorio di Chirurgia Vascolare in Humanitas Medical Care.
Che cos’è la terapia sclerosante? A che cosa serve?
La scleroterapia (o terapia sclerosante) è il trattamento utilizzato per eliminare le teleangectasie, cioè capillari visibili, e anche le piccole vene varicose, degli arti inferiori. In alcuni casi può essere impiegata anche nel trattamento delle varici della vena safena.
È un trattamento estetico: “infatti i capillari in genere non danno sintomi clinici, ma rappresentano solo un inestetismo anche se spesso sono associati all’insufficienza venosa cronica e quindi alla classica sintomatologia di ‘gambe pesanti’ ”, spiega la dottoressa.
Come avviene la procedura?
Attraverso un ago molto sottile, viene iniettato nel capillare un farmaco (il più comunemente usato in Italia è l’Atossisclerol) in modo da eliminare il capillare stesso. Il suo principio attivo è il polidocanolo/lauromacrogol ed è disponibile in varie percentuali.
“Per raggiungere il risultato, sono necessarie più sedute, perché gli stessi capillari in genere devono essere trattati più volte ed il numero di sedute dipende dalla risposta soggettiva e dal tipo di capillari; un ciclo normale ne prevede mediamente 8-10, a distanza in genere di quindici giorni una dall’altra”, riferisce l’esperta.
“Il trattamento – continua – dura circa 15-20 minuti. Al termine della seduta nella sede trattata vengono applicati dei piccoli batuffoli di cotone e dei cerotti che, dopo qualche ora dalla terapia, possono essere rimossi. Inoltre e’ necessario indossare una calza elastica di medio-alta compressione per i giorni successivi alla seduta. Nei giorni successivi al trattamento verrà consigliato di applicare, nella zone trattate, un gel con azione antiossidante/antinfiammatoria.
Ci sono raccomandazioni prima di effettuare la terapia?
Innanzitutto, è raccomandabile effettuare il trattamento sclerosante durante il periodo invernale, tra ottobre e aprile-maggio, perché bisogna assolutamente evitare durante il trattamento e nelle settimane successive l’esposizione al sole, che potrebbe determinare la comparsa di fastidiosi inestetismi cutanei , generalmente irreversibili, nelle zone trattate. “Un altro consiglio, prima di intraprendere la terapia sclerosante, è di eseguire un esame ecocolordoppler venoso degli arti inferiori per escludere la presenza di una patologia del distretto safenico o del circolo venoso profondo”, avverte la specialista.
È un trattamento doloroso?
La terapia non è in genere dolorosa ed è ben tollerata. “La soglia del dolore varia da persona a persona: generalmente si avverte la puntura dell’ago e un bruciore locale dovuto al farmaco iniettato, che comunque dura solo pochi minuti”, assicura la dottoressa.
La scleroterapia può avere effetti collaterali?
Nei giorni successivi si possono formare dei piccoli arrossamenti ed ematomi nella sede delle punture, dovute al traumatismo della procedura, ma che scompaiono in poco tempo senza bisogno di particolari terapie.
In alcuni casi si possono avere macchie da iperpigmentazione che difficilmente regrediscono.
“Un’altra possibile complicanza che si può verificare è la comparsa di capillari molto fini nella sede trattata, detto ‘matting’ cioè chiazze rosse anch’esse suscettibili di trattamento (sclero o laser) con buoni risultati tranne in caso di resistenza”, specifica l’esperta.
Ci sono controindicazioni al trattamento sclerosante?
“La controindicazione assoluta è l’esposizione al sole per tutta la durata del trattamento e per almeno un mese dopo l’ultima seduta, perché il rischio è che compaiano delle aree di iperpigmentazione nelle zone trattate generalmente irreversibili”, raccomanda la dottoressa.
“Inoltre – prosegue – la terapia sclerosante è controindicata assolutamente durante la gravidanza e l’allattamento; in presenza di patologie tiroidee e allergie note l’indicazione al trattamento deve essere valutata da caso a caso”.
Quando si vedono i risultati? È un trattamento definitivo?
I risultati della terapia iniziano ad essere visibili generalmente dopo la terza-quarta seduta, in quanto bisogna lasciare al farmaco il tempo di agire.
La scleroterapia NON può far sparire tutte le varicosità inestetiche delle gambe, ma può ridurle notevolmente, migliorando l’aspetto degli arti inferiori.
Il trattamento richiede una diligente e costante collaborazione del/la paziente prima, durante e dopo le sedute. Purtroppo le varici, piccole o grandi che siano, possono ripresentarsi, essendo la patologia venosa evolutiva e con tendenza al peggioramento”, conclude la dottoressa Dordoni.
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