Pectus excavatum e pectus carinatum, due anomalie congenite che colpiscono il torace con un’incidenza di un caso ogni 500-1000 nuovi nati. La soluzione definitiva, che garantisce efficaci risultati nel lungo termine, è rappresentata solo dalla chirurgia toracica.
Pectus excavatum e pectus carinatum: che cosa sono?
Si tratta di patologie riguardanti la parte anteriore dello sterno, che compaiono già dai primi anni di vita e che sono probabilmente legate a fattori genetici.
Quando la crescita anomala delle cartilagini costali causa una rientranza dello sterno verso l’interno del torace si parla di pectus excavatum. Nei casi più gravi il paziente può presentare anche prominenza dell’addome e spalle ricurve.
Al contrario, il pectus carinatum causa una deformazione del torace verso l’esterno. Tale disturbo è noto anche con il termine pigeon breast (torace a petto di piccione), proprio a causa della somiglianza con l’animale.
Quali problemi possono insorgere?
Le difficoltà maggiori sono riscontrate dai pazienti durante l’attività fisica. Lo sforzo conseguente a tali attività provoca mancanza d’aria e scarsa resistenza fisica, in particolare per quel che riguarda i respiri profondi.
È soprattutto nei casi di petto scavato che si manifestano questi effetti, a causa del ridotto spazio a disposizione di cuore e polmoni.
I pazienti affetti da petto carenato possono soffrire di aritmie cardiache, asma e infezioni polmonari frequenti dovute alla posizione dello sterno, costantemente protesa come per un’inspirazione spinta.
In che modo è possibile intervenire?
Sottoporsi a un intervento chirurgico di riposizionamento di costole e sterno rappresenta l’unico modo per risolvere definitivamente ed efficacemente questi disturbi.
Esistono tre diverse tecniche a cui è possibile ricorrere. La prima, unica soluzione in caso di petto carenato, è l’intervento di Ravitch, che prevede l’asportazione delle cartilagini anomale e il riposizionamento dello sterno. I pazienti affetti da pectus excavatum sono spesso operati con la tecnica di Nuss, con inserimento di una barra di metallo a forma di ferro di cavallo sotto lo sterno.
Tanto l’intervento di Ravitch quanto la tecnica di Nuss hanno esito positivo e definitivo in oltre il 90% dei casi.
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