Portare tacchi alti può causare, oltre a dolore, anche l’insorgenza di alcune patologie del piede e delle gambe. Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Elisa Casabianca, assistente di Chirurgia vascolare, e con due professionisti di Humanitas: il Dott. Leonardo Maradei, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia del Piede e Mininvasiva.
Quali disturbi possono provocare i tacchi alti?
L’utilizzo frequente e regolare dei tacchi alti può acuire alcune patologie, quali per esempio l’alluce valgo e il neuroma di Norton: in entrambi i casi si tratta di problematiche già presenti che vengono solo peggiorate dalle calzature con il tacco alto. Per quel che riguarda l’alluce valgo si tratta di una deviazione della base del dito verso l’esterno e della punta verso le altre dita del piede e la scelta di scarpe dalla punta stretta, come la maggior parte delle scarpe con il tacco alto, può acuire la patologia. Il neuroma di Norton è una cisti del nervo del piede che si forma solitamente tra quarto e terzo dito.
In quali casi i tacchi possono essere utili?
I pazienti affetti da particolari patologie potrebbero trovare giovamento nell’indossare scarpe con il tacco alto. È il caso dei problemi al tallone e alla pianta del piede: per esempio chi soffre di tallonite può provare sollievo indossando dei tacchi perché il tallone non è caricato dal peso del corpo. Lo stesso vale per la spina calcaneare, una formazione ossea che compare nel tallone.
Come si possono prevenire disturbi alle gambe?
Molti dei disturbi collegati o peggiorati dall’indossare tacchi alti sono connessi alla circolazione: per non inficiare la circolazione venosa è bene svolgere attività fisica, seguire una dieta equilibrata e non utilizzare eccessivamente scarpe con il tacco alto. Un aiuto arriva anche dalle calze elastocompressive e dallo svolgimento di semplici esercizi d stretching.
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